Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Silenzi
Vedo solo il nulla...
Oggi niente m'allevia pena.
Scusa se ho paura...
Scusa se continuo a fuggire...
Morirò domani?
Scusa amica vita...
Non sento più...
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Vedo solo il nulla...
Oggi niente m'allevia pena.
Scusa se ho paura...
Scusa se continuo a fuggire...
Morirò domani?
Scusa amica vita...
Non sento più...
Goccia a goccia
lacrime cadranno,
le mie, amare,
rovente dolore,
a bruciare la pelle,
la tua, a me dolce.
Amare parole tue
bruciano la vita:
quella a te donata,
quella ora vuota,
la mia gioia di te.
Lacrime acide
le mie fossero
sulla tua pelle
come il freddo
inferno che lasci
non sarebbero dolore.
Ai miei cristalli
vorrei il mio passo
lasciasse luce.
Ai miei cristalli
vorrei la mia ombra
lasciasse vita.
Lascio solo
neri segni,
cenere di parole.
Ai miei cristalli
rimarranno solo impronte
vuote.
Ai miei cristalli
rimarrà solo un'ombra
dolce e amara.
Lascio solo
neri segni
cenere di parole.
Raccolgo cenere...
Guardo il tuo volto ignavo:
vuoti i tuoi occhi.
Sa di nulla il tuo dire,
è perso il mio sentire,
il dire: esercizio personale.
Senz'anima il tuo amare
ed il mio persi nel tempo.
Hai perso vita...
inutile conoscersi...
rimaniamo soli.
Il dolore nasce,
si espande
dall'anima
al cuore,
al corpo,
alle braccia,
alle mani
che tremano.
È rabbia:
tradito
dal mondo,
da chi?
Incapace di vita?
È vuoto:
abbandonato
dal mondo,
da chi?
Isolamento?
Persi passi
in spazio buio,
non voglia
desolazione.
Cieli grigi,
nodo in gola,
pianto,
poi
passi nella speranza:
Attesa,
attesa,
attesa...
All'orizzonte...
nubi nere,
avvoltoi
precipitano sulle farfalle.
Dai becchi arcuati,
ali e polvere,
cadono i miei sogni,
grigi frantumi
nella tempesta.
Vorrei per mano vita mia,
vivere i nostri sogni,
danzare nei nostri suoni.
Della mia ombra,
solo,
riesco a prendere la mano.
Ombra lunga e fredda,
ombra di basso sole novembrino.
Alba di un nuovo giorno:
morto,
come ieri...
Adesso respiro notte.
Di antichi passi vuoti
ruba il tempo
immagine di te.
Accoccolata in me,
nel mio andare,
attesa di noi!
Maldicenti delle altrui anime
attraversano l'andare
vipere nere
sibilando gentili.
A staccar pezzi di vita
pietose e consigliere
strisciano dentro il cuore.
Avvolgono la mente,
spira a spira,
carezzandola.
Poi,
dietro la nuca,
il morso...
Il veleno si spande...
Tesori persi:
emozioni appese al freddo,
silenzi che riempiono il vuoto.
Ore scorrono su strade bruciate
rincorrendo un tempo muto.
Il canto è dei ricordi:
pagine ingialliscono volti
e atti affondano nella nebbia.
Rimane amaro l'odore d'amore:
stendendo mani verso il nuovo,
immergendo l'anima in altri mondi.