Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: TERESA AGOSTI

In poche parole: ti amo

Io lo so che la pioggia d'ottobre non è mai l'ultima.
In poche parole: ti amo.

Io lo so che morire con te
è il mio destino.
In poche parole: ti amo.

Io lo so che lo scoppio del cuore non è una lacrima.
In poche parole: non ti amo

Quando come una chiesa, una chiesa senza pareti
una strada senza confini
sei tu

i tuoi occhi sono fermi
nel vuoto dove c'è amore
in poche parole: mi lasci

Io lo so che la mano di una un'altra verrà a strapparti
In poche parole: addio.
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    Scritta da: silvano

    Le genti d'Abruzzo

    In quella valle
    Ancora una volta
    La negazione della vita
    Si fa realtà,

    il grido,
    si alza nel silenzio
    spettrale e blasfemo
    dove tutti sono assenti

    ancora... ancora... ancora
    una ferita,
    nel cuore... ancora sanguinante,
    dove niente esiste
    e niente appartiene ai terreni,

    dove nulla viene dato,
    natura e istituzioni
    viaggiano...
    e vanno dove tutti non esistono

    e li...
    in quella valle...
    dove individui
    si frastornano la vita
    nel mestiere di vivere.
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      Scritta da: Almus

      Vaneggiare stanco

      Il ragno non mangia le prede
      il cane stanco, si siede
      si passa senza perdono
      sull'acqua santa il piede.

      Come trabiccolo di giorno
      un monumento senza ricordo
      si staglia sempre uguale
      dentro la spera del viale...

      Vedi il cielo sempre lo stesso
      accoglie l'umanità di gesso
      vedi dentro le fogne le stanze
      è la ricchezza delle parvenze!

      Ma in mezzo a quest'acre rumore
      che sembra composto di vento
      non pensi che intanto si muore
      e ce ne sfugge il senso?
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        Scritta da: silvano

        L'immigrato

        Vieni amico mio
        Tieni la mia mano
        Uomo senza nazione
        Tempo
        Religione
        Partito
        Fai che il mio cuore
        è la tua casa...
        Insieme sconfiggeremo
        Il razzista
        Il violento
        Il guerrafondaio
        Amico mio senza nazione
        Tempo
        Religione
        Partito
        Vieni verso un fratello
        Che la sua esistenza
        e il viaggio
        Attraverso
        Nazioni
        Regioni
        Città
        Con valigie e cuore pieno
        Di sogni e speranze
        Verso il mestiere di vivere
        Questo è il mio cuore.
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          Scritta da: TERESA AGOSTI

          Ritorna

          Un ultimo abbraccio,
          un arrivederci
          e un sorriso stentato.
          Ti guardo guardo ancora mentre tu
          te ne torni a casa solo, e ti fermi un istante ancora a
          salutarmi. E la corriera ci divide.
          Dai vetri ti vedo ancora ma per
          un attimo. Rannicchiata in un
          angolo ti penso ma non so ritrovare un po' di felicità.
          Composta nel 1971
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            Scritta da: Giovanni Canu

            Scacco Matto

            Come una lama di ghiaccio
            Il tuo passaggio non lascia traccia
            Ferisce, affonda, ma mai si fa notare da chi mi circonda.
            Seguo i pensieri e con le mani li caccio
            Lontani dagli occhi, lontani dalla faccia.
            Seguo le stelle
            ed infine mi compiaccio:
            Almeno loro sono ancor belle.
            Come una macabra maschera, incapace di sorridere,
            Così i miei occhi rimangono immobili
            Tentando invano di imparare a piangere,
            Ricavandone solo un altro muro da abbattere.
            Come un vecchio libro divorato
            Che rimane dolce in bocca e amaro nelle viscere
            Così il mio senno è scappato
            Lasciandomi solo un dolce profumo nel camino
            Ed un amaro sapore sul morbido cuscino.
            Ecco, è proprio questo che più temo:
            destarmi dalla veglia ed infin capire
            che non è stato veramente il senno a fuggire
            ma, ahimè, la tenera follia a perire...
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              Scritta da: Almus

              Che speri... poeta!

              Stanco riflettere immoto
              verde vernice sui colli
              osservo, da una finestra scura,

              chiare spirali di rondine
              nascondono il pianto del cielo.

              Che speri
              dai vortici rosa
              che squarciano il sereno?

              M'offende il luccichio
              di questa spinosa brossura
              senza la quale
              è vano
              il nostro temperare!

              M'offende il sapore amaro
              della dimenticanza compressa
              dentro stazioni virtuali.

              Che sia morta
              sotto lo strale digitale
              la cara divinità di Montale!?

              Che passi allora
              di questo infinito tramonto
              il rosso soltanto,
              di tegole...
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                Scritta da: Francesco Mauro

                Viaggio Terreno

                Seduto sulla scisma del tempo
                Tra etere e sangue
                Sorvoli questo mare grigio

                Quasi una pioggia senza fine
                Sulla terra illuminata dal tuo feto

                Questo affresco cobalto rassicura
                Delle gocce di vita cadono
                Sul freddo suolo della vena umana
                Come lanterne riflesse dal cielo

                Occhi galleggiano
                Nell'ombra di questo abisso

                Tuffarsi nel brodo
                Nella roccia e nel legno
                Per poi emergere nel blu tinto d'inverno

                Questo affresco cobalto rassicura
                Delle foglie d'autunno cadono
                Sul freddo suolo di un campo
                In queste pozze riflettiamo
                La vita nel cielo.
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                  Scritta da: Francesco Mauro

                  Boulevard du general koenig

                  Tra le tue notturne vene vigeva egemonia
                  Viluppata nella sottile, in percepibile, virale
                  Ipnotica cacofonia
                  Un provocante invito alla complicità
                  Sospesa nell'enigmatico cupore
                  Teatro di secoli d'arte
                  Combinata all'intensità dello stupefacente
                  Inquietante sentore

                  Io frivolo
                  Io spaventato
                  Io ebbro tra le tue creature
                  Che mi saturano di trepido incanto
                  e in ogni sguardo
                  Bilanciano la degustazione
                  Di un ignoto
                  Dolce e oscuro cullatore.
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