Poesie che hanno partecipato al concorso VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Annamaria Signorile

A Casa Lilla

Durante la mia vita,
ho incontrato diverse persone,
ma non mi era mai capitato
di conoscere dei
giocolieri di pensieri.
Sono individui,
che con tanta facilità,
spostano l'ago della bilancia,
dal cuore alla mente.
Alle volte sono incompresi,
ma il più delle volte geniali,
proprio perché non livellati,
come gli altri,
alle regole del vivere comune.
Stare con loro mi ha arricchito,
di storie, vite, parole,
che solo i bravi giocolieri,
riescono a mescolare insieme,
per ottenerlo stupore,
di chi è spettatore.
Grazie, per l'esperienza
che mi avete regalato,
l'augurio che vi faccio,
è di fare presto ordine
nei vostri pensieri,
senza rinunciare mai
ad essere giocolieri.
Composta domenica 4 dicembre 2011
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    Scritta da: alyssa

    La potenza di un abbraccio

    Così spegni tutto il negativo che c'è in me.
    Sento il corpo tuo nel mio,
    sento l'energia che vuoi trasmettermi.
    Nulla mi può fornire una sensazione così forte.
    Un abbraccio sincero sprigiona tutto
    il calore che si vuole donare.
    Tu riesci a donarmi tutto quello che hai
    a costo di rimanerne senza.
    Riporti il cielo azzurro davanti ai miei occhi,
    ridoni il sereno al mio cuore.
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      Scritta da: Bruno Centomo

      Mentendo alle paure

      Mentendo alle paure
      ai tanti medici, angeli in terra di guerra

      Mentendo alle paure, cucio le braccia,
      una gamba, bendo un occhio,
      riattacco quel che penzoloni
      s'attarda un po' più in là del corpo.
      Sono le bugie distratte
      che ciascun angelo nasconde nella mano,
      provvedendo a ricovero per i timori,
      conforto per le grida che scuotono i muri,
      preghiera attardando nell'aria.
      Amore non è il mio dire,
      non è il mio fare,
      ma è affanno il mio ostinato restare,
      rabbia il mio vivere,
      dolore il mio vedere.

      Questo bimbo che saltella
      sull'unico arto salvato dal disastro
      mi sorride nonostante.
      È il suo, l'unico amore rimasto,
      l'ingenuo annaspare nel domani.
      Persino l'angelo non ha futuro da donare:
      basta mi tenga ben salda la mano
      e asciughi assieme al sudore sulla faccia,
      la lacrima lenta.
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        Scritta da: Enrico Caruso

        Quarant'anni

        Caro amore,
        non cercherò altrove un dono per il nostro anniversario perché ciò che ho da offrirti è in me...
        la mia anima, sarà tua per sempre.
        Toccati, toccherai me...
        Respira, alimenterai la mia vita...
        Ascolta, è il mio cuore che batte,
        perché io sono in te.
        Ti amo
        Felice anniversario.
        Composta domenica 4 dicembre 2011
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          Questa sera parleremo,
          questa sera finalmente ci vedremo,
          i miei occhi potranno saziarsi di te. Loro lasciamoli amare.
          Questa sera vorrai sapere. Vorrai chiarire la situazione.
          Una situazione a se stante
          che è nata consumandomi nelle viscere.
          Questa sera sarò chiara. Farò uno sforzo,
          raccoglierò i pezzetti del mio cuore,
          tenterò di attaccarli malamente e darò voce al mio silenzio.
          Questa sera mi dichiarerò.
          Aprirò una piccola porticina e ti mostrerò l'imponente sentimento
          che mi sta portando alla catastrofe.
          Questa sera dirò addio.
          A te che mi hai fatto vivere. Ti lascerò libero
          strappando ferocemente questo piccolo cuore che implora pietà.
          Questa sera non potrò fare a meno di piangere.
          e di compiangermi del suicidio che commetterò.
          Questa sera sarà nostra, di nessun altro.
          Fermeremo il tempo,
          non ci sarà più futuro, non ci sarà più passato.
          Questa sera vorrei cancellarla.
          Tornare indietro nel tempo,
          incontrare me stessa e cercare di salvarmi.
          Questa sera è troppo vicina,
          non sono pronta ad affrontarla,
          l'armatura si è distrutta, la mia vulnerabilità sarà evidente.
          Questa sera non so cosa farai. So solo che ti vorrò amare,
          ancora, fermare il tempo, baciarti, per l'ultima volta,
          sognare per un altro istante, sperare in una fine diversa e poi lasciarti andare.
          Ciao amore mio.
          Composta martedì 22 novembre 2011
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Ho scoperto l'amore nel tuo viso,
            come il fiore i colori dell'aurora.
            Ho visto nascere i tuoi sogni
            insieme ai miei funghi nel bosco.
            Abbiamo nascosto il nostro amore
            negli occhi limpidi della figlia.
            In tre costruiamo le ore del tempo
            sfogliando la margherita della vita.
            Scorre sul fiume la nostra barca
            carica di maschere e lune piene.
            Un fagotto carico dei nostri anni
            ci ricorda l'Africa e le sue stelle.
            Ci siamo scoperti camminando
            su spiagge tropicali e conchiglie,
            acque limpide e fiori di coralli.
            Abbiamo letto insieme i tatuaggi
            cicatrizzati sui volti africani.
            La nostra bisaccia, ricca di doni,
            è la sapienza appresa lontano,
            dove il cuore avvolto in reti
            conosce orizzonti di diamanti.
            Abbiamo scoperto l'amore insieme
            rileggendo le rughe dei nostri volti,
            la gioia e il dolore degli altri,
            negli occhi azzurri della figlia.
            Si avvicina al porto del vero amore
            la nostra barca piena di speranza.
            Composta domenica 11 dicembre 2011
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              Scritta da: Stefano Medel

              Sera novembrina

              Buio novembrino,
              che scende presto,
              e oscura la città,
              il paese, e ogni dove;
              non fai tempo ad uscire,
              è già notte,
              e arriva la tristezza e
              la malinconia d'un inverno,
              che torna ogni volta,
              a rompere le balle,
              coi suoi silenzi,
              i suoi freddi,
              i suoi stati letargici,
              la natura sopita,
              e anche la gente,
              che è più pigra,
              e ha meno voglia di uscire,
              e di lavorare,
              e tutti scappano a casa,
              per sfuggire al gelo e
              alla brina;
              e l'edificio, si svuota repentino,
              rimangono pochi ritardatari,
              quiete,
              pace,
              esco e rincaso,
              pensando alle mie cose.
              Composta mercoledì 30 novembre 2011
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                Scritta da: libellula60

                Se fossi...

                Se tu fossi deserto
                vi pianterei un fiore
                lo bagnerei coi miei occhi.
                Se fossi cielo
                vi dipingerei
                un raggio fra le nubi.
                Se fossi monte
                sarei un'aquila.
                Se fossi neve aspetterei
                la primavera.
                Se fossi burrasca
                aspetterei la quiete.
                Se fossi fuoco
                ti accenderei
                col mio amore.
                Se fossi sole
                ti rivedrei apparire.
                Se fossi amore
                mi riconosceresti
                se fossi odio
                ti amerei lo stesso.
                Se fossi mio sarei il tuo domani.
                Ma tu sei assenza
                fantasma del passato
                presente in me, parte di me
                eppure
                strada non ho conosciuto
                per poterti raggiungere.
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                  Scritta da: G. De Felice

                  Solo i sogni sono veri

                  Non sapevo che colore avessero 
                  i tuoi occhi,
                  ma sapevo quanto perdermici dentro
                  mi avrebbe regalato sorrisi.
                  Non sapevo che odore inebriante potesse avere
                  la tua pelle,
                  non ne conoscevo la morbidezza,
                  ma conoscevo i brividi 
                  che avrebbe saputo regalarmi.
                  Non conoscevo il suono della tua risata,
                  ma so che avrei vissuto ogni giorno
                  nella speranza di sentirlo risuonare,
                  vedendo brillare le tue fossette
                  e le tue lentiggini.
                  Non conoscevo il tuo nome,
                  né dove fossi.
                  Sapevo soltanto che c'eri.
                  Che c'eri sempre stata.
                  Da qualche parte, qualsiasi parte.
                  Ed io avevo il compito di trovarti,
                  o almeno di far sì
                  che tu
                  mi riconoscessi.
                  Composta mercoledì 30 novembre 2011
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