Poesie anonime migliori


Scritta da: Nastjia
in Poesie (Poesie anonime)

Quando scende il buio

Nugoli di parole
paion polvere
nella mia anima scomposta...

Una sonata macabra
è questo trillo
che afferra e distrugge
e ferisce,
e di nuovo lacera
quel che resta del sé.

Non esiste alcun sapore, odore o tepore
che possa contrastare
questo cupo canto di te
morte,
compagna dei miei sensi,
vita sfrontata,
puttana!

Chino il capo vinta...

Fredde catene di niente
ci legano,

in un abisso senza fondo
si consuma la mia follia.
Composta giovedì 16 febbraio 2012
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    in Poesie (Poesie anonime)
    Non seppi mai il suo nome
    né il tempo le concesse l'attimo
    di darmi l'anima e non il corpo
    di sciogliere le labbra nelle mie.
    Notte di un'estate inquieta
    pregna di oblio, desideri e umori
    maledetta ed arida quanto basta
    per essere preda dei propri amori,
    fu l'aria che saliva dalla valle,
    respiro denso di resina a fronde
    soffio inquieto che girava in tondo
    nell'aurea danza della vita,
    fu la luce fioca ed il silenzio
    il mare calmo a far da sfondo
    la sua carne debole... eccitante
    lo sguardo sempre più profondo.
    Non seppi mai il suo nome,
    ...e lei neppure chiese il mio
    forse fu così che in fondo
    non ci fu nemmeno il tempo dell'addio.
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      Scritta da: Elisabetta
      in Poesie (Poesie anonime)

      Al sicuro?

      Chiese un caro bambino piccino
      A suo padre in un giorno radioso:
      "Posso dare me stesso a Gesù,
      perché Egli lavi i miei peccati?
      "Oh, figlio mio, ma sei così piccino!
      Attendi d'esser più cresciuto;
      i grandi, è vero, han bisogno di Lui,
      ma i piccini, lo sai, sono al sicuro".

      Così disse il padre al suo maschietto,
      mentre stava arrivando un temporale:
      "Sono tutte le pecore al riparo,
      al sicuro nell'ovile, figlio mio?"

      "Tutte le grandi lo sono, padre mio,
      ma gli agnelli li ho lasciati andare,
      perché non credevo occorresse;
      i piccini, lo sai, sono al sicuro".
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        in Poesie (Poesie anonime)

        Agosto 1946

        Sono nata al sud
        dopo mezzogiorno
        quando la luce
        è calda,
        esagerata,
        ed il mare esala
        anche dai muri,
        dalla strada.
        Sono nata il 17 agosto,
        anzi, il 18.
        Così volle mio padre,
        per amore,
        mutare il giorno
        infausto,
        la mia data.
        Da allora,
        acconto a me,
        respira sempre
        un'altra.
        Ed io,
        dall'una passo
        all'altra.
        E più non so
        chi sono io
        che passo.
        Composta domenica 18 agosto 2013
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          in Poesie (Poesie anonime)

          Consapevolezza

          Osserviamo un animale
          può sembrare freddo e immorale,
          con puri istinti da sfoggiare
          oltre i fiumi e l'artificiale.

          Può sembrare semplice e taciturno,
          ma se guardi bene ha un vissuto.
          Dietro il suo sguardo arguto,
          vede in te, il fare da immaturo.

          Sia l'insegnamento ricevuto,
          sia l'agire da perverso e venduto,
          caro umano, ci hai goduto.
          "La consapevolezza è un dono impuro."
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            Scritta da: Danza di Venere
            in Poesie (Poesie anonime)

            Immobile

            Davanti a te immobile
            in attesa di un tuo cenno,
            occhi fissi in occhi splendidi
            si nutrono della tua bellezza.

            Davanti a te immobile
            aspetta fremente un uomo,
            la ricerca del contatto
            per trasmetterti questa sensazione.

            Davanti a te sta nascendo
            la nuova vita di un uomo,
            riparto costruendo da zero
            nuovi sentieri che portano a te.

            Impotente e rigido ogni muscolo vorrebbe sfiorarti,
            i tuoi occhi trasmettono un profondo bisogno d'amore,
            davanti a te apprezzando questo sentore,
            brucio finché del mio amore vorrai nutrirti.
            Composta martedì 14 marzo 2017
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              Scritta da: licis
              in Poesie (Poesie anonime)
              Ritorno in me come Ulisse viaggia verso la sua Itaca
              e prendo in mano un fascio di rose allo stesso modo in cui una formica raccoglie affamata la sua briciola

              Risplende allora quel piccolo arbusto dai rizomi così sottili.
              Un triste abbraccio diventa così teneramente vivo.
              Composta mercoledì 24 giugno 2009
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