Poesie anonime migliori


in Poesie (Poesie anonime)
Sola,
nella mia camera,
fra le mie cose.
Fuori piove un po'
tengo la finestra aperta
per sentire il profumo della terra bagnata.
Nello stereo un cd strappalacrime...
Vorrei alzarmi,
metterne un altro
ma non ci riesco...
Il segreto di certe canzoni
è che non vogliono spiccicarsi da te...
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    in Poesie (Poesie anonime)

    Scrivo

    Scrivo...
    scrivo perché sogno
    scrivo perché ti voglio
    scrivo perché spero
    scrivo perché ti penso
    scrivo nell'immenso
    scrivo nel cielo il tuo nome
    scrivo nel cielo il mio nome
    nello spazio si fondono
    dove il buio è più profondo
    e li... tra stelle splendenti
    comete e pianeti c'è
    l'Amore che ho per te.
    Ti amo tesoro
    ti amo mio dono.
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      in Poesie (Poesie anonime)

      Le Quattro Stagioni

      La Primavera è nelle tue gambe:
      flessuose, snelle, nervose;
      sempre scattanti nell'impeto
      del giovanile ardore...

      L'Estate è nella tua bocca:
      sensuale, sorridente, fragoosa;
      caldo invito irrinunciabile
      ad un fremente bacio d'Amore...

      L'Autunno è nei tuoi occhi:
      sapienti, furtivi, ammiccanti;
      capaci di far ricordare sensazioni
      dimenticate nel tempo...

      L'Inverno è nei tuoi capelli:
      imbiancati, fruscianti,
      vaporosi;
      accarezzati in una dolce promessa
      di eterna devozione.
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        Scritta da: Consuelo
        in Poesie (Poesie anonime)

        Parigi mercenario boulevard

        Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
        brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
        e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
        lussuose maison in riva alla Senna,
        case lussuriose e in squallidi locali.
        Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
        falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
        Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
        ai confini della sua tristezza.
        È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
        mi altero, per poi trovare pace.
        Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
        bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
        frenetica e pacifica, nobile di gusto,
        e miserabile di gesti.
        Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
        pensieri o parole,
        a te che ho tolto dai miei occhi,
        cancellato dai pensieri
        che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
        Parigi a te che io non ho dedicato molto,
        Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
        Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
        che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
        instupidita dal corteggiamento turista,
        da quello che gli occhi stranieri annullano,
        io ti vedo in profondità.
        Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
        come una matrona ti offri a tutti.
        Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
        lo appaghi senza stenti,
        per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
        adesso sei semplicemente bella.
        È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
        e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
        Parigi nuda e defraudata,
        indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
        Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
        desolata e poi piangente, così mi appari tu,
        e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
        vuoi ancora offrirmi un po' di te,
        unica e magica come sei.
        Tre monete sfiorano le acque della Senna,
        questo è il tuo prezzo,
        madame anche io ti ho avuta.
        Composta sabato 26 settembre 2009
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          Scritta da: prosdocimo
          in Poesie (Poesie anonime)

          I luoghi persi

          E mi pare di non averli mai lasciati
          tanto è l'abitudine ad andare
          eppure sono lontani i giorni
          anche nel ricordare

          Seguo ad intuito una traccia,
          - una consuetudine della memoria -
          In un altro luogo forse, in altra data
          È come vedere ed essere visti;
          essere
          ed essere già stati.
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            Scritta da: Michele
            in Poesie (Poesie anonime)
            Un pensiero costante
            una visione che pervade lo spirito, ma allo stesso tempo lo svuota e impoverisce
            pervade la tua mente e intorpidisce i sensi.
            Un'astrazione che fa sentire tanto ricchi che poveri
            senza la quale non vi è vita, ma basilare sopravvivenza.
            Il pensiero che immerso nel profondo silenzio non suona estraneo.
            Composta lunedì 22 aprile 2019
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