Scritta da: Alessandra Lanza
in Poesie (Poesie anonime)
Come il pittore lascia il suo schizzo io ti lascio il mio indirizzo: via dell'amore palazzo del cuore, numero baci, per dirti... mi piaci.
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Come il pittore lascia il suo schizzo io ti lascio il mio indirizzo: via dell'amore palazzo del cuore, numero baci, per dirti... mi piaci.
Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca,
nevica nel mio essere,
ma non con quella felicità che ci si aspetta,
sei impervia e violenta come vento al largo.
S'infrange su di me il tuo scirocco,
caldo e impetuoso mi modella,
come dune di sabbia...
immagina,
tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli
con la tua caparbietà.
Nel deserto tutto è mutevole
spinto dalla forza invisibile,
quanto vorrei affidargli le mie parole
così riuscirei a sussurartele,
dolcemente come un soffio,
e ti vedrei sporca di quella sabbia,
infetta dal mio morbo che per te non trova cura.
Invocherei,
come antichi sciamani, demoni e entità
per riempirti di magia e affascinarti,
tormentato dal tuo sapore,
i miei sensi vagano
senza pace,
impregnati del tuo odore.
Ho saputo raccogliere la tua essenza
e ora la conservo,
conservo il tuo odore
in ancestrali ampolle,
figlie dell'alchimia,
pronte a essere usate nella malinconia.
Giornate grigie, rianimano trascorsi sentimenti,
bagnano di malinconica tristezza ogni parte dell'essere,
come stagioni piovose sull'incontaminate terre selvagge;
Terre pure ed immacolate,
come la tua pelle mai sfiorata;
il ritmo dei tuoi sospiri, antiche danze di tribù dimenticate;
ridenti parole, calde come il sole di campi estivi, macchiati dal rosso dei suoi dolci tulipani.
Un cielo terso privo di pensieri;
una calda coperta, che asciuga il fradicio cuore annegato, nel triste inverno di questa mattina.
Scende la neve purificatrice
La domenica mattina
Mentre dalla finestra io la guardo
Ondeggiare nell'aria e posarsi
Sulla cuccia del cane stanco
Troppo stanco
Per potersi alzare e correre per i prati.
Bianchi
Scendono i coriandoli di ghiaccio
E si posano sul mio volto
E sui miei capelli neri
Intanto che il mio respiro si
Espande lento nell'aria.
Tutto è coperto,
mascherato
dalla fredda corazza bianca
che racchiude un mondo
ancora più freddo.
Il mio corpo è paralizzato
Non posso e non voglio
Muovermi.
Anche sulla mia anima
Cade la neve.
Tutto si è congelato
Il caldo dei vecchi momenti
Si sta spegnendo
Delusione
Tristezza
Consapevolezza
Rabbia
Rassegnazione
Stanchezza
Ogni petalo cristallino
Porta un fardello
Insopportabile
Ed al contempo
Una fresca rinascita.
Neve purificatrice
Ti prego
Conserva i momenti
Ibernali per l'eternità
In piccole sfere trasparenti
Custodiscile
Fino al nuovo avvenire
Quando il sole tornerà
Per liberarli nuovamente
Quando io non ci sarò più.
Colorata,
a mille spruzzi rispunti,
bagliore di fiamme.
T'insinui sottile
e stranamente soffi,
balena d'amore.
Spariscono i segreti,
le macchie diventano punti
di mille colori,
non c'è il bianco, né il nero,
ma solo l'arcobaleno.
Io sono come una stella cadente...
Alla ricerca della felicità
Brucio ardentemente
Ma una volta trovata
Mi spengo nell'oscurità
Smarrendola irrimediabilmente.
Il mio desiderio
è di stendermi tranquillo
accanto alla balaustra
quel giorno che tornerà
la primavera.
Guardarti per tutta la notte
e raccontarti di quella
nostalgia
che segue la separazione.
Amore è temere, amore è osare,
amore è il suono che arriva dal mare.
Amore è terra, amore è sole,
amore è una nuvola in cui si rispecchia un fiore.
Amore è saggio, amore è Berlino,
amore è un vecchio che si riscopre bambino.
Amore è neve, amore è seme,
amore è l'immobilizzante abbraccio della neve.
Amore è volpe, amore è gregge,
amore è un miracolo di scelte.
Amore è tempesta, amore è candore,
amore è tenere la mano a un pazzo, o un sognatore.
Amore è entrata, amore è uscita,
amore è il tuo dolce passo nella mia vita.
Amore è libero, amore è volo,
Amore è felicità emanata da ogni poro.
Inquietudine silenziosa,
desolante attesa
in un assente presenza,
di mille ricordi
di un uomo infelice
indurito dal tempo;
risorge dal buio
di dolori sepolti
tra finti sorrisi
tra giovani rughe,
l'innocente sorriso
mi ha ridato la vita,
il gioioso vagito
ha spazzato le nebbie.
Son là, sdraiato su un manto d'acqua
per ammirare l'albore, e nel mirino,
un occhio fisso e attento e vigile,
un rosso chiarore sta aspettando.
Ed è, quest'attesa infinita,
della mia immaginazione l'autrice.
Ed ecco che un'immagine
dinanzi ai miei occhi compare:
di aranci e rosse sfumature
il ciel si è tinto; e una luce
vibrante l'azzurra distesa pervade;
che abbagliata da cotanta purezza,
s'illumina di quel fragrante riverbero,
regalando all'occhio mio impareggiabile emozione.