Poesie anonime migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

Vero Amore

Il Vero Amore è sentimento, è il tuo cuore che te lo dice.
Il Vero Amore è emozione, è il tuo corpo che te lo dice.
Il Vero Amore è pensiero, è la tua mente che te lo dice.
Il Vero Amore è parola, è la reazione degli altri che te lo dice.
Il Vero Amore è azione, è la reazione degli altri che te lo dice.
Perché ciò che è interiore è amore verso se stessi e ciò che è esteriore è amore verso gli altri.
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    in Poesie (Poesie anonime)

    Scrivo

    Scrivo...
    scrivo perché sogno
    scrivo perché ti voglio
    scrivo perché spero
    scrivo perché ti penso
    scrivo nell'immenso
    scrivo nel cielo il tuo nome
    scrivo nel cielo il mio nome
    nello spazio si fondono
    dove il buio è più profondo
    e li... tra stelle splendenti
    comete e pianeti c'è
    l'Amore che ho per te.
    Ti amo tesoro
    ti amo mio dono.
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      Scritta da: Consuelo
      in Poesie (Poesie anonime)

      Parigi mercenario boulevard

      Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
      brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
      e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
      lussuose maison in riva alla Senna,
      case lussuriose e in squallidi locali.
      Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
      falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
      Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
      ai confini della sua tristezza.
      È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
      mi altero, per poi trovare pace.
      Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
      bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
      frenetica e pacifica, nobile di gusto,
      e miserabile di gesti.
      Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
      pensieri o parole,
      a te che ho tolto dai miei occhi,
      cancellato dai pensieri
      che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
      Parigi a te che io non ho dedicato molto,
      Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
      Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
      che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
      instupidita dal corteggiamento turista,
      da quello che gli occhi stranieri annullano,
      io ti vedo in profondità.
      Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
      come una matrona ti offri a tutti.
      Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
      lo appaghi senza stenti,
      per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
      adesso sei semplicemente bella.
      È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
      e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
      Parigi nuda e defraudata,
      indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
      Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
      desolata e poi piangente, così mi appari tu,
      e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
      vuoi ancora offrirmi un po' di te,
      unica e magica come sei.
      Tre monete sfiorano le acque della Senna,
      questo è il tuo prezzo,
      madame anche io ti ho avuta.
      Composta sabato 26 settembre 2009
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        in Poesie (Poesie anonime)

        Io sono così...

        Mille pensieri affollano la mente,
        le gioie di ieri, si mescolano all'amarezza del presente.
        Eppure tanto ho lottato e tanto ho costruito,
        un'amicizia sincera le ho dato, perché allora mi sento tradito?
        Certo, che ingenuo, anche lei, come le altre persone,
        vicine nel bisogno, per il resto sei un coglione!
        Non sono servite le lezioni avute in passato,
        chi è troppo buono, viene sempre e solo usato.
        Che tristezza, che delusione,
        il mondo cambia, ma non le persone.
        All'amicizia ho sempre dato un gran valore,
        ed eccomi ancora, a cucire ferite nel mio cuore.
        Prenderò ciò che di buono mi è stato dato,
        avanti il prossimo, sono qui, pronto ad essere fregato.
        Una vita non mi può cambiare, i sentimenti li vivo fino in fondo,
        dell'amore ne ho sempre da dare, di certo, non sono l'unico al mondo...
        Composta giovedì 16 giugno 2011
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          Scritta da: Hannele
          in Poesie (Poesie anonime)
          Dio,
          dicci dove sei nostro dio,
          dicci come fai a restare fermo,
          immobile, inerme, stoico, esterno.
          Dicci come fai a vedere
          questo tuo sacro mondo cadere,
          distruggersi, cospargersi
          in pezzi ridicoli e sparsi.
          Quest'africa sfruttata, odiata, maltrattata,
          amata, adorata, venerata, giocata
          a dadi o in un'unica estrema puntata.
          Quest'America che si stende
          come un velo bianco e congiunge
          i due poli che reggono il mondo.
          Ma di poli in realtà nel profondo
          ne ha miliardi e continua a deteriorarsi
          nel nome di un baratto d'oro e intarsi.
          Quest'oriente e la cara mezzaluna
          solo i telegiornali al chiaro di luna
          occupa costante senza turbare
          nessuna mente che vada a pensare
          nel buio di una stanza al male che canta.
          Quest'infanzia lasciata e compianta:
          protezione, amore, luce, candore,
          dolcezza, arcobaleno, sole, tepore,
          Spariti rubati svaniti o devastati?
          Assenza di verbi e piccoli pianti
          di pace e abbracci fortificanti,
          tutto ribellato a questi falsi cantanti.
          La fame nei campi, la sete sui ponti,
          la stanchezza sui letti e la disillusione.
          Questa vecchiaia in contemplazione
          della morte e della pensione:
          le giunture si spezzano,
          la dignità spazzano,
          la passata felicità dimenticano.
          Questi valori imprescindibili
          sotto culi deplorevoli.
          Il nostro sangue svergognato
          una volta così rosso ambrato.
          Il nostro tono imbarazzato
          ferito e derubato,
          una voce squillante,
          quella del potere sfavillante,
          del petrolio culminante,
          del denaro o l'Aspromonte,
          del dolore mio regnante,
          del candore più buio e urlante.
          Dio, dicci dove sei,
          dicci come fai
          dicci se ci sei,
          dicci se farai.
          Dacci almeno il tuo stoico immobilismo
          o tienitelo quest'ultimo,
          siamo già barricati nel vittimismo,
          un orrido cannibalismo
          di futuro e nuovo umanismo.
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            Scritta da: Simone Spinucci
            in Poesie (Poesie anonime)

            Lei

            Quando il buio ti circonda,
            quando tutto sembra ormai perso
            Lei ti osserva con i suoi tristi crateri
            e annienta tutte le tue barricate.

            Credi di essere invincibile
            ma in realtà di fronte alla sua bellezza
            sei una poltiglia inerme di fanghiglia.

            Con semplici occhiate accende il tuo cuore
            ma poco dopo lo rende triste e affranto
            perché il suo dolce umore non ti appartiene!
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              Scritta da: Blu Finch
              in Poesie (Poesie anonime)
              In un giorno speciale
              mi piacerebbe cogliere
              nuovi "colori".
              Il grigio non mi piace
              il blu mi ha stancato
              la ripetizione dei momenti
              mi fa stare dietro...
              ... dietro il desiderio
              di vederti sorridere.
              La felicità è un colore
              difficile da cogliere!
              È bianco, nitido, pulito.
              I momenti delle ripetizioni
              non sono altro frammenti
              di colori che ci
              attraversano gli occhi.
              Chi è bravo a cogliere il
              bianco
              sarà anche felice perché li avrà
              già colti tutti.
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