Ero in bilico su un filo come al circo un giocoliere. Potevo cadere e lasciarmi andare o non guardare a terra. Ho scelto la seconda, ho guardato dritto. Ho provato e riproverò, continuerò e riuscirò, sempre meglio. Sempre meglio... sempre meglio...
Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca. La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi. La tua auto è giapponese e il tuo caffè è brasiliano. Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano. La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana. Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine. Cittadino del mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero.
Mentre il sole si eclissa in questo attimo vuoto socchiudo lentamente gli occhi e ascolto in silenzio il tonfo sordo del mio cuore. È rumore di nulla, rumore di assenza, un battito lento che accompagna i miei giorni, un suono metallico che stride sull'anima come unghie graffianti laccate di rosso. Ho creduto di averti, mi sono illusa di amarti, per lunghi giorni ho stretto la tua mano, credendo ci fossi anche tu ma ero sola in un deserto metropolitano, abbandonata nella folla infinita composta da noi due e dai nostri fantasmi. Ho dovuto gridare per sentire la mia voce nel frastuono dei miei pensieri non capivo più nulla, ti vedevo lontano, flebile e curvo i tuoi occhi distanti mi vedevano senza guardarmi Ti ho lasciato una sera mentre gli occhi si chiudevano per la troppa stanchezza ho voltato l'angolo in cerca della solitudine a cui mi avevi abituata, ed ho trovato me stessa, stanca e affannata ma ancora capace di scegliere. Il tempo è passato lento giri infiniti di lancette a scandire il ricordo del nostro amore inventato per trovare la pace e la quiete e tornare ad ascoltare il battito di un cuore spezzato. Apro piano i miei occhi, dopo tanto buio questa luce mi abbaglia mi impongo di farlo, io voglio vedere questo oggi appena nato e un nuovo domani dove saprò ricordarti.
Non capisco non capisco più niente non capisco come funziona questo mondo non capisco le persone di questo mondo non capisco te... era tutto così perfetto, ma poi... tutto è cambiato tu sei cambiato... così... senza una spiegazione no... non capisco. Non posso... non posso sopportare tutto questo io ti ho dato tutta me stessa ma... forse questo non lo hai capito o forse sì... forse è come dicono gli altri forse vuoi qualcosa di diverso forse... non lo so... Non capisco...
È un clown, dal viso coperto di cerone bianco, una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco, un naso grande, grosso, rosso ciliegia, un informe vestito variopinto di cui si fregia. Questo il suo aspetto, ma quel ch'è strano nessuno s'accorge del suo cuore umano. Scherzi, frizzi, capitomboli e lazzi per far ridere tutti... nonni e ragazzi: ma il suo cuore è triste... lui dona amore ma nessuno lo vuole ricambiare. "Son qui" par che dica "questo è il cuor mio... ma ho bisogno di amore anch'io" nessun l'ascolta... il clown di lacrime ha coperto il viso nascoste dalla maschera e da quel sorriso... a lui son richieste sol capriole, ilarità, sberleffi sotto il riflettore... questo è il clown, e questo il suo cuore, spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l'amore... La musica sale... la rappresentazione deve iniziare... va vecchio romantico clown e continua a sognare.
Non piango mai per te basta il cielo a farlo per entrambi questa sera. Affacciati... so che anche tu puoi vederlo. Perché io ti sento... ogni mio senso è catturato da te; Ti sento quando un fiocco di neve si posa per terra, quando una foglia secca si stacca da un ramo; Ti assaporo nei gigli freschi di stagione e nel gelato alla nocciola Posso annusarti nella vaniglia di una ciambella appena fatta, nella boccetta di un profumo di buona marca; Posso vederti in un riflesso ceruleo degli occhi di Marika, Nella luce del faro che illumina le case. Ti accarezzo quando stringo un porcellino di peluches e quando abbraccio il cuscino il sabato sera. Ma soprattutto è il mio sesto senso che mi parla di te; so bene quando stiamo guardando la stessa stella, quando stiamo ascoltando la stessa musica, quando stiamo pensando alla stessa cosa... quando i battiti del mio cuore hanno la stessa frequenza dei tuoi.
L'apnea è la mia vita. È il volo silenzioso e solitario Nell'abisso blu cobalto. L'attimo interminabile sul fondo, in attesa di magici incontri. È l'avventura esclusiva in cui ritrovo Ogni volta una parte di me stesso Che credevo perduta E mi fa sentire un po' speciale. È lo slancio verso quel mondo duro e leale Che io, uomo, voglio conoscere Ma non posso sfidare. È complicità con la mia attrezzatura, costruita, curata e vissuta con gelosia, che mi accompagna in quel mondo altrimenti inaccessibile. L'apnea è la prova della mia forza, del mio coraggio, della mia curiosità, del mio rispetto per la natura. È severa disciplina ispiratrice di profondi valori, per me e per tutti quelli come me che vivono nel sogno di una straordinaria dimensione...
Io, allegoria della pietà, accecato da te, venere monca, deliravo, lama tagliente. Saette invadevano il mio riduttivo involucro, e mentre stuprato e violentato dal tuo bagliore che invadeva il mio cuore, la mente capì che nessuno l'avrebbe mai più ritrovata.
Se un giorno ti venisse voglia di piangere, chiamami... Non prometto di farti ridere, ma potrei piangere con te.... Se un giorno tu decidessi di scappare, chiamami... Non prometto di chiederti di restare, ma potrei scappare con te... Se un giorno ti venisse voglia di non parlare con nessuno chiamami... In quel momento prometto di starmene zitta. Ma, se un giorno tu mi chiamassi e io non rispondessi... Vienimi incontro di corsa... ... forse ho bisogno di te!