Un'afosa giornata d'estate, sole che scotta, autostrade intasate. Tutti pronti a partite, tutti tranne uno, un cucciolo scomodo che è solo d'impiccio. Non sai dove lasciarlo e non lo vuoi con te, adesso cosa fare? Ma si, hai già deciso, lo vuoi abbandonare! Indifeso, sul ciglio della strada, rischierà la vita ma non t'importa è meglio la vacanza tanto ambita. L'hai illuso, gli hai spezzato il cuore, sei tu il vero animale!
Partenza, su zattere di sudore indossano vestiti di comprensione alla ricerca della nuova destinazione. Figli della pazienza e della disperazione sfidano il freddo, il mare, la loro consolazione. Un abbraccio, un approdo la vista di un abbaglio il sogno di un piccolo spazio. Si accontentano di un incontro non aspettano insulti e ostilità. La loro passione non è rassegnazione. Una pagina assurda, l'imprudenza, il rischio di non vedere più luce. Ma la loro America si intravede, la nuova terra gelosamente ci si crede e lì che aspettano un altro scarico, un'altra bugia, l'inizio di un assurda nostalgia.
Esulta paralizzante il gol dell'attaccante, come uno scudo non mi protegge dalla rabbia ignorante. Con andatura eccitante colpisco il mio combattente. Amara è la sua arresa non c'è più bandiera, non c'è più tifo ma solo la guerra. Inutile e insensata preda del tocco di una palla o della sconfitta di una squadra, ma sempre assente è la scusante di questa rabbia ignorante.
Un corpo inerme in una stanza gelida. Adagiato su un freddo marmo un ragazzo stupendo... Volevi conoscere il mondo avevi voglia di sapere volevi conoscere mille donne ma aimè hai conosciuto prima la droga.
Ebbe solo bisogno d'ali quel vecchio per volare ma trovò solo un bastone per sorreggersi e camminare.
Giorni felici trascorreva correndo in mezzo ai suoi pensieri vivi come un tempo ed ora lo seguono nel suo lento incedere.
Alberi nudi l'accompagnano sul viale che lontano lo portò da un tempo veloce ad uno pigro come i suoi passi.
I suoi giorni sono quasi fermi assopiti da un tempo più veloce di lui forse per non fare rumore per non svegliarlo da quel sonno che ora vive.
Lento come i suoi gesti quasi girati al rallentatore per occupare un tempo troppo lungo per i suoi pensieri che ora sono tanti allineati uno ad uno come soldati.
É solo ora e osserva il lento volare di soffici batuffoli di neve e i suoi occhi sognano e brillano come stelle al primo chiarore.
Rileggere le mie poesie come fossero ricordi come se il cielo si fermasse ad aspettare il volo di ali in mezzo al mare osservare il volo dei pensieri ascoltare le loro voci che fecero presto a diventare nuvole.
Forse erano delle stelle perché in cielo non potevano volare o peggio non potevano amare né potevano sognare perché prive d'anima spoglie d'ali o di desideri più leggeri delle loro piume.
Rileggere i tuoi pensieri caldi come fossero stelle come fossero attimi fermi nel cielo tanto d'assomigliare al chiarore d'onde riflesse o cercare di sperare che tutto domani cambierà ed una nuova vita sembrerà.
Domani al di là del cielo al di là del mare dell'infinito pensiero che ti riservò l'interminabile camminare in cieli infiniti o in rive assolate.
Domani raccolto in un'idea che riabbracciò l'alba o un desiderio che si scalda al primo tepore o al sogno che si spegne in un sospiro nell'accorgersi che è già mattino.
Domani da guardare sotto il chiarore delle stelle e osservare la luna nel suo brillare una notte intera come un desiderio che si spense al suono di mille ricordi.
Domani racchiuso in un tramonto nel guardarmi attorno nello spegnere una candela o nell'addormentarmi della sera.
Giochi Giochi a mente serena nelle ombre dei sogni.
Coccoli desideri d'amena bellezza… olezza il vecchio all'inconsueto ricordo d'una vita migliore.
Migliore!
Quale sortilegio questa parola scritta ovunque ma mai conquistata da nessuno.
Peggiore!
Quale movenza può essere se non un nostro comportamento avvertito dalla nostra coscienza?
Meglio… peggio…
Quant'altre parole s'odono strumentalizzate all'occorrenza senza senso alcuno in un viver quotidiano che ci attanaglia in budelli lastricati da pareti lucenti che riflettono opposte situazioni in identiche emozioni.
Chi mai puo'ò dire se non a se stesso quale intensita'à emotiva sta provando se un attimo dopo è gia'à cambiata?
Lamenti!
Paure rarefatte di stravolgenti cambiamenti s''odono in noi come turbamenti incatenati dalla stagnante Pigrizia che ci'invade.
Strana gente che sorride e si lamenta non pensa non sa non si chiede cosa fa.
Si vive come nel sogno-incubo di un alter ego senza opportunità di confronto-scontro. Si agisce o si reagisce o ci si lascia scivolare addosso piogge, tempeste e perfino uragani. Dall'esterno ecco, come macigni, critiche e giudizi: frutti rinsecchiti ed inutili dell'ignorante moralismo di chi si crede più normale eppoi soccombe sotto ben più soft colpi della sorte. Muovendosi, correndo negli angoli più reconditi del sogno-incubo, si può scoprire un'altalena: non è il miraggio di un cuore atterito ma l'esaltante speranza di chi ha avuto coraggio!
Inumana legge dell amore... destini incrociati tardi... anime unite da forte passione viaggiando come linee parallele. Amore grande, infinito nascosto in questo mondo. Forse un domani chissà... un altra vita dove si potrà vivere alla luce del sole e non come parallele ma una sola linea fusa in due corp.