Piccolo amico sei diventato grande ormai... hai visto cose che un bambino non dovrebbe mai vedere. Sei stato grande nel tuo dolore. Pensavi che le stelle non brillassero più. Volevi solo la tua mamma... la stella che ora brilla di più... Lei ti ha guidato da lassù e sei rimasto puro. Coraggio piccolo fai vedere al mondo la tua forza... diventa un grande uomo e i tuoi sogni diventeranno realtà.
Amici poeti è a voi che dedico questi miei versi poiché è bello leggervi e tramite i vostri scritti posso immaginarvi. Immagino come possiate essere, percepisco le emozioni che trasmettete e i sentimenti che provate. Ogni tema è trattato con particolare cura, ogni frase racconta una sensazione vera. Io provo come voi a raccontare, sarò brava o forse no, provate voi a giudicare.
Aurora spuntata, con lenta cadenza, a passi lenti, non frettolosi, in cui il tempo si è rincorso, nel quadrante, giocando con i minuti, ed il giorno è sorto all'improvviso, un nuovo giorno, ancora, con mille rumori di città, clacson, stridii, vita sulla strada, e profumo di caffè, e la giornata, parte.
Tabor di luce: gettarsi, compromettersi levando in luce e luce accanita seminando - anima, solo questo intendi se impatto di corpi assedia luna non leva luce al desiderio che richiama: bianco di altro disfreno non ti muova, anima, rimani gelo ad aspra tensione di altro grembo.
Quel gelo di una madre che respinge prima ancora di levarti ad esistenza non ti possieda, anima, se levi decriptare cielo di suoi sensi, incomprensibili comete che ostinano a chiamarti: di sola luce e freddo blu-cobalto costruirai nel tempo la Parola, di sola fredda luce rinnegando madre luna, infertile grembo che t'incalza.
Mare d'inerte riempie la valle del silenzio, perfora la mia mente, modifica il mio sapere.
Che io lo sappia sentire ?
Assordante, insensibile, intoccabile, rumore.
Silenzio prego!
Parla Dio. Falsifica l'idioma di Dio uomo, corrompi le menti, cela agli occhi del mondo, l'eterno registro.
Rubalo dai, vieni via di lì.
La morte ti sorride, non farlo.
Ridaglielo.
Vieni via di lì.
Lasciamo il palazzo dell'eterna saggezza, facciamo la strada che gli idioti seguono, conosco una scorciatoia, per conoscere Dio.
Cosa può fare un uomo per distruggere l'incanto, l'eterna bugia dello spazio-tempo, incunearsi fra le sue curvature, fare leva, e aprire una porta, su ciò che qualcuno a scelto di non farci sapere.
Urlaglielo dai! Coraggio!
"Perché mi hai dato di pensare, se non mi credi all'altezza di sfogliare, l'eterno registro? "
Che cos è che nel muoverci stanca, o Pietra eterna? È la vita che ci affatica? Dobbiamo forse fermarci e semplicemente esistere, o Pietra? Perché il nostro essere è cattivo? Perché il nostro esistere è a discapito di altre creature? Perché non si può vivere solo di luce? Il male è la vita? La vita è male? Perché non hai risposte o essere inanimato e inutile?
Come un vulcano in eruzione, così è la mia mente, che sprigiona pensieri che vagano per il mondo in cerca di fortuna. Dopo un lungo riposo, mentre la tivù emana onde elettromagnetiche che sembrano che ti vogliano risucchiare, e proiettarti nel caleidoscopio dell'etere. E quindi immaginarti di vivere quella falsa o vera realtà? Questo è il problema che mi rimane di scoprire al più presto.