Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

Piccolo grande uomo

Piccolo amico
sei diventato grande ormai...
hai visto cose che un bambino
non dovrebbe mai vedere.
Sei stato grande nel tuo dolore.
Pensavi che le stelle
non brillassero più.
Volevi solo la tua mamma...
la stella che ora brilla di più...
Lei ti ha guidato da lassù
e sei rimasto puro.
Coraggio piccolo
fai vedere al mondo
la tua forza...
diventa un grande uomo
e i tuoi sogni diventeranno realtà.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)
    Amici poeti
    è a voi che dedico
    questi miei versi
    poiché è bello leggervi
    e tramite i vostri scritti
    posso immaginarvi.
    Immagino come possiate essere,
    percepisco le emozioni che trasmettete
    e i sentimenti che provate.
    Ogni tema
    è trattato con particolare cura,
    ogni frase
    racconta una sensazione vera.
    Io provo come voi a raccontare,
    sarò brava
    o forse no,
    provate voi a giudicare.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)

      Aurora

      Aurora spuntata,
      con lenta cadenza,
      a passi lenti,
      non frettolosi,
      in cui il tempo
      si è rincorso,
      nel quadrante,
      giocando con
      i minuti,
      ed il giorno è
      sorto
      all'improvviso,
      un nuovo giorno,
      ancora,
      con mille rumori di città,
      clacson, stridii,
      vita sulla strada,
      e profumo di caffè,
      e la giornata, parte.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)
        Quel gelo di una madre che respinge
        prima ancora di levarti ad esistenza
        non ti possieda, anima, se levi
        decriptare cielo di suoi sensi,
        incomprensibili comete che ostinano
        a chiamarti:
        di sola luce e freddo blu-cobalto
        costruirai nel tempo la Parola,
        di sola fredda luce rinnegando
        madre luna, infertile grembo che t'incalza.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie anonime)

          Il volume della vita

          Mare d'inerte riempie la valle del silenzio,
          perfora la mia mente,
          modifica il mio sapere.

          Che io lo sappia sentire ?

          Assordante,
          insensibile,
          intoccabile,
          rumore.

          Silenzio prego!

          Parla Dio.
          Falsifica l'idioma di Dio uomo,
          corrompi le menti,
          cela agli occhi del mondo,
          l'eterno registro.

          Rubalo dai, vieni via di lì.

          La morte ti sorride,
          non farlo.

          Ridaglielo.

          Vieni via di lì.

          Lasciamo il palazzo dell'eterna saggezza,
          facciamo la strada
          che gli idioti seguono,
          conosco una scorciatoia,
          per conoscere Dio.

          Cosa può fare un uomo per distruggere l'incanto,
          l'eterna bugia dello spazio-tempo,
          incunearsi fra le sue curvature,
          fare leva,
          e aprire una porta,
          su ciò che qualcuno a scelto di non farci sapere.

          Urlaglielo dai! Coraggio!

          "Perché mi hai dato di pensare,
          se non mi credi all'altezza di sfogliare,
          l'eterno registro? "
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie anonime)
            Che cos è che nel muoverci stanca,
            o Pietra eterna?
            È la vita che ci affatica?
            Dobbiamo forse fermarci e semplicemente esistere, o Pietra?
            Perché il nostro essere è cattivo?
            Perché il nostro esistere è a discapito di altre creature?
            Perché non si può vivere solo di luce?
            Il male è la vita?
            La vita è male?
            Perché non hai risposte o essere inanimato e inutile?
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)

              Vulcano

              Come un vulcano in eruzione, così è
              la mia mente, che sprigiona pensieri che
              vagano per il mondo in cerca di fortuna.
              Dopo un lungo riposo, mentre la tivù emana onde
              elettromagnetiche che sembrano che ti vogliano risucchiare,
              e proiettarti nel caleidoscopio dell'etere.
              E quindi immaginarti di vivere quella falsa o vera realtà?
              Questo è il problema che mi rimane di scoprire
              al più presto.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)

                Tra natura e musica

                Come il pesce sguazza nell'acqua
                cosi le tue mani corrono veloci
                sulla tastiera di un pianoforte.

                Inneggiando al senso sublime
                di una musica, mentre la
                tua mente concentrata cerca di
                esplodere in conseguenza
                di una dolce o grave sensazione.

                Così la natura si ribella, come
                la tua femminilità.

                Applausi sinceri per questa
                tua esibizione.
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