Poesie criptiche

Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.


in Poesie (Poesie criptiche)

Solitudine in due

E se devo ridere, devo finire piangere.
Stasera sento la solitudine in due:
io e la mia ombra che l'ho fatta correre.
E si allontana veloce, è sempre più lontana
ché non riesco a sentire più
il battito della vita, il suo polso
al ritmo di caffeina e nicotina
quando accende un fiammifero dentro il cuore.
E se non vuole più battere
se smette di bussare,
forse vuole stare.
Composta mercoledì 29 aprile 2020
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    in Poesie (Poesie criptiche)

    L'occhio della Madonna

    Terra fresca.
    Odore di umido e morte
    su quella terra profanata da parecchie ruote
    che pressano e passano,
    ripassano, nascondono,
    in fosse abissali, cadaveri buttati.
    La plastica asfissia, annulla il pensiero
    anche di una fantasma che pregherebbe il cielo
    per un addio, un perdono o un sonno
    di una boccata di primavera o di ossigeno.
    Fantasmi muti, angeli ignoti
    nessun insegno, nomi o volti.
    Soltanto plastica e morti troppo morti.

    Dalla rugiada triste del mattino
    ritorna alle sue asiatiche origini un fiorellino:
    azzurro come il cielo che abbraccia il tramonto
    viola come l'iride che guarda luna piena
    tondo, intenso, pronto per un racconto.
    Così rinacque all'Iran "L'occhio della Madonna",
    speranzoso fiore dall'Asia sud-occidentale
    l'unica bandiera della primavera, segno vitale
    essenza di profumo, di tempo eterno,
    una lacrima sacra celeste che cresce
    laddove la morte parlare non riesce.
    Fosse comuni, cadaveri sigillati
    nessun altro lo sa dove sono buttati...
    L'occhio della Madonna riprende la corona,
    il suo regno, la sua terra e il vento caldo
    porta via la miasma di umido e morte
    e mormora frusciando la prima preghiera
    e fa risorgere all'alba anche la primavera.
    Composta lunedì 27 aprile 2020
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      in Poesie (Poesie criptiche)

      Nontiscordardimé

      Nel cimitero comune con croci in plastica,
      in modo silenzioso, ha invaso un campo di fiori.
      Hanno coperto la terra, con le teste piccoline
      spuntate tra i sassi sparsi verso le colline.
      Li riconosci solo da vicino, talmente piccoli ci sono,
      e si nascondo tra le erbe se ti metti a guardarli
      e fanno finta che li viene il sonno.
      Niente no accade in mondo senza senso
      se ti domandi perché proprio là...
      Ti dice il loro nome quasi tutto
      son fiori di Nontiscordà'
      È la paura dei cadaveri sepolti
      che temono l'oblio e l'anonimato
      e questi fiori piccoli, azzurrini
      fanno le guardie dei spiriti e dell'abitato.
      Presenza loro è una meraviglia,
      una leggenda del ricordo di un nome,
      un urlo disperato verso il mondo, verso il Dio.
      Il Signore, dopo aver creato il mondo
      scese per dare un nome a tutte le cose.
      Ha dato nomi a tutti i fiori, ispirato dai colori e profumi
      ma quello piccolino, azzurrino, anche a Dio li sfuggì.
      Triste e intimidito, visto che Dio se ne andò,
      chiamò dicendo: "Signor, ti prego! Non ti scordare di me!"
      Dio rispose, poi benedicendolo, se ne andò:
      "Così come ti sei rivolto al Signore,
      così per sempre tu ti chiamerai: Nontiscordardimé!"
      E sapendo bene quanto è facile dimenticare
      i fiorellini delicati di colore come un abbraccio
      tra il cielo soleggiato e il mare,
      ci tengono la mente fresca per non scordare
      la cenere dei crematori buttata in vento o sul mare,
      per non dimenticare il 2020 e tutti i morti,
      parenti, amici, sconosciuti o i vagabondi.
      Tutti abbiamo perso un po' di tutto
      ma se perdiamo anche la memoria,
      i sacrifici perdono il valore, il senso
      e tutto viene cancellato, viene perso.
      Non scordiamo i morti, sono sempre i nostri!
      Incinerati o sepolti, con croci in plastica e senza nome,
      fosse comuni o lettere dorate e corone enorme.
      I morti sono morti e sono uguali,
      siamo noi diversi, profondi o superficiali.
      Composta lunedì 27 aprile 2020
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        Scritta da: Luca Paletti
        in Poesie (Poesie criptiche)

        La stagione del no

        Ci fu un anno
        in cui l'inverno non voleva finire,
        la primavera rinchiusa
        non poteva sbocciare
        e guardava dalla finestra
        le giornate passare,
        nell'aria suonava maldestra
        tra incertezza e paura
        una melodia dall'apparenza infinita,
        il silenzio delle mura
        come un immensa ferita
        annegava nel cuore
        ogni forma d'amore,
        poi come nelle più lunghe puntate,
        un lieto finale,
        che col nome di estate
        portò via tutto il male.
        Composta giovedì 9 aprile 2020
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          in Poesie (Poesie criptiche)

          Torna a casa!

          Sei uscito con la nave spaziale per portar qualcosa di speciale
          per il compleanno della piccola selene e un alberello vivo per Natale.
          Però, amore, guarda sulla terra è arrivata già la primavera...
          ma non è questo, qui il tempo non scorre come sulla terra
          me hanno detto che hai avuto con un'altra nave, guerra
          che tutto è andato male che tutto è distrutto,
          che non c'è tempo da sprecare che l'universo è in lutto.
          Che tutti quanti sono morti perduti tra le stelle
          e sulla terra son cadute migliaia particelle
          i resti si trasformano in aghi e coltelli
          nei virus invisibili, potenti come i ferri
          e per la gente son i forti, temuti guerrieri.
          Il tuo posto non è là, devi tornar a casa!
          Senza capire dove siete, avete ucciso in massa
          la gente piange in ginocchio, i morti nella cassa.
          È troppo fumo, troppo chaos, hanno pers ogni speranza
          raccogli ogni particella, seguimi la voce e torna casa
          selene aspetta il regalo, ci manchi da morire.
          Ma per il mondo non sei altro che simbolo della fine.
          Stanno per arrivare. Ti porteranno a casa
          ti faranno un intero, com'eri una volta
          apri piano le gabbie, segui le voci che ti chiamano
          dal ricordo del nostro amore.
          Mi sono messo i tuoi capi, per essere sicura che non puoi fallire
          per non dimenticare il tuo profumo, per star tranquilla che vuoi venire.
          Voglio che tu sia tutto come prima, voglio l'uomo che cerava un abete per Natale
          voglio il tuo amore che mi sa togliere il respiro che mi strozza il collo di passione e mi asfissia di baci
          basta se torni, ricominciamo tutto da capo
          faremo un nuovo mondo per tutti che hanno perduto il loro.
          Un altro universo parallelo per continuare vivere a lungo e in buona salute
          nella convinzione che tutto è stato solo un sogno verso il paradiso.
          Niente non sarà come prima, ma avranno l'amore
          saranno felici con i loro cari, con l'intera famiglia.
          Li porteremo anche la primavera rubata e forse, capirà, ognuno a modo suo, che tuttò sto disastro è stato un incidente.
          Composta sabato 28 marzo 2020
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            in Poesie (Poesie criptiche)
            Sorrisi nascosti tra i visi dei silenzi
            trattengono i respiri
            nelle lune abbagliate dai fari
            sorridono senza farsi notare
            si sentono derubati.
            Non si accorgono
            dell'enorme fatica
            del modo in cui si devono sforzare
            le mascelle indurite a sforzi notevoli si sottopongono.
            Le parole non vengono
            e neanche il silenzio spontaneo.
            Appare il sudore, esce dai pori
            che si trattiene
            come camminare
            su un rettilineo cortissimo percorso trattenendo il fiato
            e dopo con una esplosione di perfetta liberazione, liberi d'apparire naturalmente.
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              in Poesie (Poesie criptiche)

              Un punto rosso

              Il mondo intero è diventato un paesino
              un punto rosso sulla mappa del destino.
              I confini dei paesi, i mari e gli oceani
              si sono stretti fortemente le braccia, i sogni e le mani.
              I continenti hanno perso i confini bruciando i concetti
              di "insieme" o "vicini"...
              il giorno è notte, la notte è giorno
              la morte è vita, la veglia è sonno.
              La luna abbraccia il sole, il sole stringe e bacia la luna
              la stella che comprende è solo una...
              l'universo cambia l'ora, la storia si trasforma
              in sangue e balade: all'asse della terra
              piangono vene e cascate.
              La bilancia della vita è carica di tombe
              tra nuvole appena nate
              s'inchina e si rompe.

              Inutile parlare...
              nessuno vuole guardare.
              All'improvviso il mondo, né rosso, né rotondo
              spezzò in due tutto: veleno e antidoto.
              Un paradosso che fa male alla mente
              è la delusione che mi prende
              pensando che in questo mondo
              non c'è bilancia giusta, non c'è modo
              per misurare ogni frodo, che ritmi strani la inchina
              verso il male che fa rima con tutto ciò che ci decentra
              dalla giustizia divina.
              Bilancia onesta non ci trovo tra le parole e concetti,
              perché bilancia è bilancia solamente
              quando astuta, misurando beffa, mente.
              Un punto rosso ci rimane ancora il mondo
              fin quando la bilancia farà il giusto conto.
              Composta giovedì 19 marzo 2020
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                Scritta da: Mdanimation
                in Poesie (Poesie criptiche)

                E chi ti capisce?

                Alla fine è tutto molto strano,
                Io non mi capisco
                Gli altri non li capiscono

                Si crea un vortice
                Dove al centro ci sono io
                Che continuo a sprofondare

                Vorrei poter cambiare,
                Andare di nuovo su
                E fregarmene di tutto il casino che c'è qua

                Vorrei
                Ma ovviamente non posso
                E quindi aspetto di capirci qualcosa.
                Composta domenica 16 febbraio 2020
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                  in Poesie (Poesie criptiche)

                  Solita mente

                  Questo male sulla pelle
                  Come tagli nei miei polsi
                  Non c'è sangue nelle vene, possa andare via
                  E comincia lento il pianto, la malinconia
                  Unisco mani di preghiera con ginocchia accovacciate
                  non ascolta più nessuno...
                  Anche il silenzio ha voltato le sue spalle
                  Non c'è pace non c'è niente, solo vuoto nella mente,
                  solo vuoto nella mente.
                  Voi ballate sulle teste
                  Di anime dannate
                  E colpendoli nel sogno, nella falsa luce li guidate
                  Unisco mani di preghiera con ginocchia accovacciate
                  Alzo la voce non ascolta più nessuno
                  Anche il silenzio ha voltato le sue spalle.
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                    in Poesie (Poesie criptiche)

                    Credere

                    Male sotto la pelle
                    Sabbie mobili scivolo giù
                    Senza neanche un'appiglio
                    Il sangue fluisce lento in me.
                    Mani che chiedono aiuto
                    Nel silenzio ascoltami tu.
                    Dimmi se sono nel giusto
                    Salva quest'anima offesa
                    Sono come foglie al vento
                    Mi alzo e non cado giù
                    Volo in alto senza meta
                    Segui questo canto insieme a me!
                    Solo non sono stato mai
                    Mille vite addosso a me
                    Senza spazi e senza tempo
                    Segui questo canto insieme a me.
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