Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Recanatini
in Poesie (Poesie d'Autore)
Tra l'arido e sontuoso trono
io mi sporgo e alzo l'indice
verso il tempo, verso il mondo.
Cerco brividi nei sogni e rallento
il mio passo verso quelle lacrime azzurre,
e ammirarmi nelle mie folgoranti fughe,
indolenti e oscene come le maree.
Guardarsi dentro ed impazzire
tra profezie e credo, solitudine e follia,
fingersi ancora cieco e chiudere il cuore.
Maledetta vita che nulla hai di eterno!
mi trapassi, mi percorri e mi logori
con la violenza di uragano.
Vola basso e avrai la vita eterna,
vola in alto e guarderai da vicino
i falchi, pensa: potresti seguirli.
Siedo ancora, dormo ancora.
Maledetta vita che nulla hai di eterno!
Che vigili attraverso il tempo e nutri
gioie e dolori, apatia e sconcerto,
follia e paura, non mantieni i patti.
Corri forte prima degli altri,
corri lento e fermati a guardare,
osserva quanti residui lasciano
le tue malefatte e le tue vittorie,
non ci saranno storie, ma opinioni.
Ancora, maledetta vita che nulla hai di eterno!
Soggiorni nelle mie stanze e m'insegui
mi trastulli come una dea bendata,
volti pagine lasciando rughe e pene.
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    Scritta da: Salvatore Orefice
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il fremito del mare

    Disteso su miriadi
    di minuscoli granelli
    ascolto il mare.

    Osservo il suo
    continuo movimento,
    che s'alterna
    al groviglio confuso
    dei pensieri miei.

    Alle spalle la città
    è già dimenticata,
    voglio restare solo
    con l'infinito
    fremito del mare.

    Lasciatemi in esso
    ritrovar la voglia,
    e di sentirmi ancora
    parte pulsante
    dell'universo.
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      Scritta da: kuttyale
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ci sono queste persone che corrono
      una fermata, poi l'altra
      che non ti basta il fiato
      un corpo contro un altro corpo
      con tutte le lingue, tutti gli accenti
      di un popolo in fuga
      perché qui l'amore è sotterraneo
      e di fretta
      servono altri biglietti, metrò più veloci
      per uscirne vivi
      io apro la bocca e la tengo ferma, forte
      coi denti lì
      a consumare la lingua
      e me la mangio tutta
      senza scuse
      questa voglia di correre
      con le mani in tasca, immobili
      come se aspettare avesse addosso un viaggio
      che solo lo sguardo pare allontanato.
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        Scritta da: kuttyale
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        tutti compatti, vicini, schiacciati 17
        in un pub che dà scampo solo ai più sorridenti
        tra gli occhi di chi si conosce
        e chi nuovo ha la voce più forte
        che bisogna portare ciascuno un colore
        e non pensare al freddo fuori
        e chiedere d'altri
        e lasciare fare ad altri ancora
        non bisogna essere vecchi, sventolare certezze
        ci si accontenta di stare
        neanche troppo comodi
        tra un sorriso e la musica che non interessa
        che c'abbiamo grandi pianure dentro
        e laghi
        e abbracci
        ma nascondiamo ancora le mani
        per pudore
        per proteggere l'interno più tenero.
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          Scritta da: kuttyale
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Prendi i pochi prezzi rimasti
          dove il corpo subisce lo scatto rabbioso del sangue
          con le vertebre dure
          schiacciate
          ma comunque lì, a sopportarne il peso
          è un corpo che si rende conto
          di chi siamo noi
          indietreggia
          ritira
          s'accorge del disordine
          e che si può morire
          scorticati
          scavati dal sole
          come pochi pezzi di pane
          è nella mancanza il nostro andare incerto
          è alla fermata degl'autobus
          ch'è un raduno di gente senza criterio
          nello scompiglio
          precipitata via
          in un viaggio che non si sa per dove
          mascherato da un ridere sotto, nel basso delle facce
          e dalla cortesia
          di chi il ritardo lo sconta addosso
          con una dignità che difende, ch'espone
          che preme e se ne sta lì
          come noi
          attaccati a quel che si può.
          Composta mercoledì 30 aprile 2008
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            Scritta da: kuttyale
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Dovremmo sedere attorno alle cose
            alla loro vera posizione
            come dei messaggeri su un vecchio sentiero
            che riposano
            come gente che conosce ciò ch'è scritto
            senza la finzione che muove la voce
            dovremmo ristabilire la gravità che porta al centro
            non questo fracasso di strade
            che barcolla, con ancora il mattino incastrato fra i denti
            e si raccoglie agli angoli, attende l'agguato
            mentre il rumore di passi esita
            intuisce l'errore
            e la difesa ci costringe ad arretrare
            che stiamo qui, adesso
            che c'è poco spazio
            e i corpi stanchi sfregano
            consumano
            dimenticano.
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              Scritta da: Rosita Matera
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Se la nota dicesse: Non è la nota che fa la musica
              Non ci sarebbero le sinfonie,
              Se la parola dicesse: Non è la parola che può fare la pagina
              Non ci sarebbero più libri.
              Se la pietra dicesse: Non è la pietra che può alzare un muro
              Non ci sarebbero più case.
              Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare il fiume
              Non ci sarebbe l'oceano.
              Se il chicco di grano dicesse: Non è un chicco di grano che può seminare il campo
              Non ci sarebbero le messe.
              Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'Amore che può salvare l'umanità
              Non ci sarebbe mai ne Giustizia, ne Pace, ne Dignità, ne Felicità nella terra degli uomini.
              Come la sinfonia ha bisogno di una nota,
              come il libro ha bisogno di ogni parola,
              come le case hanno bisogno della pietra.
              Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua,
              come le messi hanno bisogno di ogni chicco di grano,
              l'umanità intera ha bisogno di te, qui ora, tu sei unico e perciò insostituibile.
              Composta martedì 2 ottobre 2012
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Uomo d'altri tempi

                Or dunque dimmi o infinito monte
                di tanti passi cadute e massi che
                delle mie lacrime solo un pensiero
                mi ha dato forza
                quello del mio poeta
                del mio uomo
                del mio desiderio più imo e puro
                di colui che vorrei più presente con me
                assente nello assentarsi
                da questa vita eterna
                sono protetto dalla Madre Celeste
                ma ho chiesto che sotto il manto
                ci fosse anche il mio poeta
                a proteggerci dalla pioggia
                acida dei peccati
                O gemmeo me stesso che tornai
                a casa con più materiali
                con l'anima resettata
                con la mente con infiniti pensieri
                o voglia di parlare spagnolo
                o voglia di baciare il mio Filippo.
                O desiderio di piangere
                durante il bacio o battiti
                che avete parlato al cielo
                avete detto dunque del mio amore!?
                Io ebbi forza e complimenti commozione
                e lamenti io che ancora poeto
                di sincerità e dolcezza accarezzo
                l'amarezza e le dico:
                "Tu fai parte del dolce"
                un'amarezza dolce quanto
                una dolce amarezza
                di avere un abbraccio da Filippo
                è quello che desidero io ho pianto
                ma non per capriccio per desiderio
                io stavo cadendo dalla fame una fame
                di ciò che rimarrà immutabile di lui può
                cambiare tutto e certe volte sentirsi
                impotenti non è l'essere in difetto ma
                è il mostrarsi umili di fronte alla forza
                della vita Ti amo come amo
                amarti oltre i confini di me stesso
                ti parlo con le poesie come profeti
                ed oracoli siamo
                in un impero di corruzione che
                il mondo ha integrato ai limiti del possibile
                Composta sabato 29 settembre 2012
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