Poesie d'Autore


Scritta da: Antonino Gatto
in Poesie (Poesie d'Autore)

Slot assassine

Luci e suoni nell'ombra
di un locale annebbiato
sguardi gelidi e spenti
nodo in gola in un fiato.
Così son vissute,
le ore ad una ad una
dalle pallide vittime
sempre in cerca di fortuna.
Questo è l'ultimo giuro,
per poi giocare di nuovo
e tentare al raddoppio
di riprenderlo al volo.
Finché il gioco finisce,
e ti resta soltanto
senza lacrime in tasca
l'emozione del pianto!
Composta mercoledì 4 aprile 2012
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    Scritta da: Saeglopur
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ode all'autunno

    Modesto è l'autunno, come i taglialegna.
    Costa molto togliere tutte le foglie
    da tutti gli alberi di tutti i paesi.
    La primavera le cucì in volo
    e ora bisogna lasciarle cadere
    come se fossero uccelli gialli:
    Non è facile.
    Serve tempo.
    Bisogna correre per le strade,
    parlare lingue,
    svedese, portoghese,
    parlare la lingua rossa,
    quella verde.
    Bisogna sapere
    tacere in tutte le lingue
    e dappertutto, sempre,
    lasciare cadere,
    cadere,
    lasciare cadere,
    cadere le foglie.
    Difficile è essere autunno,
    facile essere primavera.
    Accendere tutto quel che è nato
    per essere acceso.
    Spegnere il mondo, invece,
    facendolo scivolare via
    come se fosse un cerchio di cose gialle,
    fino a fondere odori, luce, radici,
    e a far salire il vino all'uva,
    coniare con pazienza l'irregolare moneta
    della cima dell'albero
    e spargerla dopo
    per disinteressate strade deserte,
    è compito di mani virili.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Luna

      Bella, maestosa, consigliera,
      bianca come la purezza
      doni pacatezza all'anima.

      La tua serena luce
      emana speranza,
      la tua polvere accarezza gli innamorati
      consola i cuori dei tristi,
      dei soli e dei dannati.

      Luna
      tu che abbracci i sogni degli umili poeti
      rendendoli ricchi di estro,
      ma i poeti son solo braccia,
      penne della tua mente
      per portare vita
      all'umanità incosciente,
      ignara di ciò che doni
      di ciò che sei.
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        Scritta da: Fiorella Cappelli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Argentei Campanelli

        Ti attendevo, perso lo sguardo altrove.
        Tra fili d'erba l'umido pensiero
        che un vento fresco, delicato, smuove.
        Ti immaginavo, donna del mistero...

        con ondeggiar di fianchi, bella e austera
        tra un tintinnio di argentei campanelli
        recavi in un sorriso primavera.
        È uno dei ricordi miei più belli...

        Un orecchino, perso tra i capelli
        Le mie dita, tra ricci scompigliati
        Le risa, il canto degli uccelli
        È uno dei ricordi miei più amati...
        Composta mercoledì 4 aprile 2012
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          Scritta da: mor-joy
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Devi amarmi così

          Tu devi amarmi con tutto il tuo cuore,
          o non darmi nemmeno un po' d'amore.
          Misera cosa è un amore a metà:
          non è né prigionia né libertà.

          È con l'anima che mi devi amare
          oltre che con il corpo, lietamente,
          o ad un'altra il tuo amore dedicare

          e me ne importerà meno di niente.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Aquila solitaria

            Un migliaio di anni,
            un migliaio di paure,
            un migliaio di lacrime
            abbiamo versato
            l'uno per l'altro,
            come falene
            alla fiamma,
            un gioco mortale,
            bambini smarriti
            in cerca
            della loro mamma,
            e quando i cuori cantano,
            la musica porta
            una magia
            come nessun'altra,
            il freddo inverno,
            non una mano da stringere,
            l'estate
            breve
            e assolata,
            e la mattina,
            stretta
            a te,
            momenti preziosi,
            teneri, amorosi,
            divertenti,
            ballavamo,
            ridevamo,
            volavamo,
            crescevamo,
            osavamo,
            volevamo vene
            più di quanto qualunque anima
            potesse capire
            o accettare,
            la luce cosi splendente,
            l'accordo cosi perfetto,
            per cento
            preziose
            stagioni,
            la falena
            la fiamma,
            la danza
            le stesse,
            poi ali spezzate
            e cose
            tenute come un tesoro
            in pezzi
            intorno a noi,
            il sogno
            l'unico
            per il quale mi struggo,
            qui o là,
            le nostre anime
            messe a nudo,
            fra un milione di anni,
            il mio cuore
            ti terrà
            sempre
            con se.
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              Scritta da: Bramante
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Valzer eterno

              Un attimo da sogno, fra i ricordi,
              corre a ritroso a un vecchio paradiso,
              rimbalza dal tuo cuore palpitante
              e ondeggia fra lo stomaco e la mente.

              Nella tua testa, eterni, dolci istanti,
              danzano un valzer di malinconia.
              Nella tua vita, ormai, ti son compagni,
              di algide sere che non hanno stelle.

              La pelle tua, vestita di speranza,
              vibra di nuovo di carezze antiche
              e senti ancora le sue labbra miele
              su quelle tue, che invece, san di sale!
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                L'eremita

                O notte silenziosa, conforto del mondo, vieni!
                Come scendi dai monti pian piano.
                Dormono tutti i venti.
                Solo un navigante, stanco di errare,
                diffonde sul mare il suo canto serale
                e lode di Dio, nel porto.

                Gli anni passano come le nuvole
                e mi lasciano qui tutto solo.
                Il mondo mi ha dimenticato,
                e tu ti sei accostata meravigliosa a me,
                quando, assorto nei miei pensieri,
                qui sedevo, mentre il bosco stormiva.

                O notte silenziosa, conforto del mondo!
                Il giorno mi ha tanto stancato,
                il vasto mare già si oscura.
                Lascia che io mi riposi dal piacere e dalla pena,
                sinché l'aurora eterna
                sfavillante attraversi il bosco silenzioso.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Elegia - (a i. P. Postnikov)

                  All'ombra di eccelse cime nevose,
                  Di picchi orridi e rocciosi,
                  Da penosi pensieri mi sento afflitto:
                  Ribolle, scroscia una cascata,
                  Ribolle, scroscia senza posa,
                  Insistente, ossessiva scroscia!
                  È muto il bosco, sempre
                  Deserto, quasi un po' sinistro;
                  Ed ecco, brandelli d'una grigia nube,
                  Qua e là impigliati nella selva,
                  Strisciano soffici e vischiosi
                  Su, verso cieli sonnolenti.
                  Ah, monti, monti! Al più presto, via
                  Via di qui, a casa! Non di lor son figlio!
                  In Russia! Là è più lieto il cuore
                  In vista delle ridenti colline!
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                    Scritta da: Antonino Gatto
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Testamento

                    Son trascorsi molti giorni,
                    dalla mia ultima emozione,
                    che mi ha scosso all'improvviso,
                    come fosse un acquazzone.

                    Ora foglia gialla al vento,
                    lascio il posto ad un germoglio,
                    che ben presto sarà contento
                    di farmi rivivere nel suo nuovo giorno.

                    Non è facile accettare
                    l'ultima brezza che mi verrà a sfiorare,
                    perché la paura mi fa un po' soffrire,
                    e sento ancora un brivido, che mi fa sperare.

                    Ma se ora leggi queste parole,
                    è perché la paura è andata via,
                    e si è trasformata nell'emozione
                    che sfiora la tua pelle, e prima era la mia.

                    Ho scelto queste parole, per dirtelo col cuore,
                    che il seme che ti lascio, è frutto dell'amore,
                    l'amore che ho scoperto, e mi hai donato tu,
                    senza chiedermi nient'altro, che farne una virtù.
                    Composta lunedì 26 marzo 2012
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