Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Il mio giorno della memoria

Io sono un riproposto con il corpo malattia dell'anima
sono giorni della memoria riproposta in versione virtuale
siamo alimenti del ricordo per marmoree spoglie mortali
terse per l'anima che accinge al paradiso.

Nel laboratorio struisce e rettifica nel consultorio terrestre
... il purgatorio virtuale deporta le emozioni brutte in
vapore acqueo, è un lacrimar del pianto umano,
purifica l'anima con dote d'emozioni belle che basta per
la resurrezione in paradiso.

Signore!

Vuoi dirmi che la vita mia un tempo nata con una morte
non registrata per fregatura non più reale il seguito è virtuale
dalla verità si diventa:
un concetto di fantasia,
un essere spostato un inetto mentale
un testimone incompreso della parola di dio.

Una trottola caritatevole per il piacer di ridere
saturi per chicchessia al radere dell'infame
Parkinson l'inquisitore delle mie strofe di poesia.

Per lui son le strofe brutte sicure saranno
le scrofe delle sue porcate trattenuto
dolore in pene poetiche... per il mio corpo
martoriato.
Composta martedì 24 aprile 2012
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    Feticcio della felicità

    Per bontà di fantasia,
    se
    il mio male è un lavoro
    per la vita mia... Tutto fila là!
    Convive l'essere o non essere
    l'illuminare la mente umana
    sul se ti è dura lo stesso viverla
    da disabile la vita.
    È meglio:
    Un lavoro per la vita
    o,
    una vita per il lavoro.
    Aah Dio dammi qualcosa da amare
    con tutti i dolori non riesco a giostrare
    nel colon è il solito casino
    non c'è vita! Se decolori
    l'esistenza di quel rosso del cuore che scorre
    e brilla rosso venexiano nell'anima.
    Emozionata alla dopamina della vita
    pian piano il sentimento sminuisce
    di giorno alla luce diminuisce
    della sera senza sosta il male,
    di questo male, bene la notte
    è combinato in me.
    Assiduo arduo mi lavora
    a tre turni assunto io a tempo
    indeterminato... Cristo!
    Commuovi l'ardire delle armi
    ci fai amare spiedini in carne
    di una scacchiera rovente
    in cielo vedi! ci si divora
    senza fuoco scintille dilava
    in terra scende tra rocce
    vulcaniche disegnate
    sulfurea cenere condensata
    in un gioco spento nel tempo
    disgregante nel cuore atropo.
    Atrofizza l'anima nel condurre è condotta
    oltre il precipizio costretta
    lì, dove...
    buttare il suo vivere differenziato.
    Non pensare male, mah
    apri con la tua poesia
    i fogli vuoti del mio
    libro cuore.
    Scrivi graffiti
    emozioni d'amore
    dolci brani con
    le mie parole tristi
    accompagnale di fantasia
    per godere del feticcio della felicità.
    Composta martedì 24 aprile 2012
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Due anime

      Un fiore,
      porta lei nell'aria il suo profumo d'amore
      dalla pelle sprizza da tutti i suoi pori, l'odore.
      Sorridendo con lei arriva mia figlia che
      davanti al mio sguardo... chiede:
      Padre, chi è la più bella del tuo reame.
      Ridicola sei figlia quando parli
      con parole senza senso malate
      con quel tuo alito l'aria s'ammorba
      sempre condita di acido critico.
      Lo sai!
      Con il tuo modo di fare nell'essere
      proponi con tristezza la bellezza
      della vita per vivere hai soppresso
      la tua gioventù nei giochi ludici
      rovinando gli affetti con un padre
      che cerca la morte per la fede
      nella vita che vuole morire.
      Dopo di te non accadono più
      cose belle per me...
      con il tuo testardo agire hai
      rovinato la mia metà...
      La meta mia nella vita
      il faro! sempre acceso
      che, accende la luce nel cuore
      è lei la donna più bella che
      con amore mi ha coperto di baci
      anche, quando tu per sbaglio sei nata.
      Non ha mai voluto il male degli altri
      lei come me che
      ho sempre subito il male dagli altri.
      Non aggirare figlia il discorso
      non c'è più niente da arginare.
      Il tuo parlare in bocca, lontano è!...
      Non c'è più nessuno che vuol sentire
      quando miasmi il tuo frasare sfasato
      per quanti affetti racconti pseudo sinceri
      escono sconce le parole sulla mia persona.
      Anche se malandato dei problemi
      io sono il tuo problema da te
      caniato nel recente passato.
      Sopravvive!
      La rabbia con le catene tiene uniti i lembi di pelle
      perché nella necessità di capirci entrambi
      di noi vogliamo vendicarci.
      Offendi me? No! nel parlare
      offendi te, rovini te rovini solo te.
      Lo sai!
      Io, già lo sono rovinato...
      a te devo ringraziare se sono spazzatura e,
      spazzatura arriveremo insieme davanti a Dio.
      Due anime attaccate dal destino incollate,
      adesso per sopravvivere...
      Figlia, lasciami perdere, sei peggio di
      questa mia decennale malattia.
      Composta martedì 24 aprile 2012
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Drammatica

        Le cose ovvie si avverano per strette vie del
        vedo, non vedo, rivedo nell'opale ricco di stelle
        due giri a pugni di parole per descrivere nulla
        dell'eccelsio male di troppo su tutto spalmato.
        Ho comprato da una persona gassosa
        futili energie di una sedia che mi guarda e
        fà giocare i bambini. No problem, savio sono.
        In vero, nell'io solo non ero.
        Due erranti anime litigiose in un corpo condominante
        sopravvive la mia immagine distrutta a una "Sola" per
        la realtà da seguire.
        Al sole si scalda della facciata la parte più bella.
        Noi non solo danni, anche doni del Signore
        siamo i suoi esempi di vita sulla terra.
        Da copiare, non per viltà obbligati a essere osservati.
        Panzanella gustati e, mangiati per fame, fregnacce al forno.
        Con il di dietro ricco di fortuna nell'andare
        l'avanti con la speranza coloriamo tutti i fiori
        d'eventi belli senza eccezione alcuna.
        È il dramma del dare fare per amare in cambio
        senza nulla avere per il forziere dell'anima.
        Composta martedì 24 aprile 2012
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Dov'è l'Italia

          Nel tre monti lombardo c'è il valico tra i monti
          dalle tre valli varesine la moneta che lega le idee
          a maree scappano al confine con poca fantasia.

          Vanno in svizzera dove hanno la dimestichezza
          bancaria che rende il danaro, illogico in italia,
          nel suo giusto valore è intrinseco lì rinfrancato.

          Neuro logico in banca svizzera la cassa canta
          pure gli alberghi sono più lussuosi con i
          soldi italiani dei ricchi frontalieri che fregano
          il risparmio del lavorato guadagno italiano
          lasciato... Lì a marcire.

          In Italia del resto
          rimangono le briciole quale somme di denaro consistente
          per pagare le tasse dei ricchi pagate dai poveri...
          da dare allo stato per non farlo fallire... anche nelle idee.

          Il tempo deroga e ride di noi ooh Italia.

          Nazione per caso: dei Ricchi, vola perché
          sono dei ricchi sempre più ricchi loro che sono il
          bel vestito della Domenica Italiana da mostrare
          per salvare la faccia all'Europa, e dei Poveri
          (non il complesso canterino).

          Sono i soliti ignoti che le tasse li pagano sempre
          più scemi diventano esodati a ricapare
          i centesimi dagli euro, gli spiccioli ripassati
          dal destino, sopravvivono più poveri di prima.

          Fregati nei meandri delle aliquote che gravano
          sulla speranza estiva di chi nel sogno vola suicida
          d'ebano in faccia incolori d'eboli di cuore con
          i crediti artigiani ammazzati pieni di debiti.

          Quelli incapaci di battiti d'ali ci lasciano le penne
          perdono la dignità come me aiutato da Dio
          salvato suicida dalla malattia disabile parkinsoniana
          che sempre m'accena la morte nel morire
          per fare sopravvivere l'italia degli increduli.
          Composta martedì 24 aprile 2012
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Didattica

            Mi rivolgo a te impalmato di grammatica... italiana.

            Privo di didattica, io per non dimenticare d'acchitto
            descrivo con senno l'interior nel vago aquiescenziale
            poi poesia, la mia, è un gregge di parole le migliori scritte
            con spiccata personalità parkinsoniana... Anche se in tre
            per due, sei uno che può ugualmente capirmi!

            ... Ooh mia testa dura, devi carpirmi nel cuore dentro
            l'anima stò in un bollore con emozione d'odori in reazione
            dove le parole è un pane raffermo bagnato alla fantasia
            dei sentimenti, in sogno un florilegio di aggettivi pescati
            con dei "Ti amo" pieno di vocalizzi squinternati.

            Giampiero! Le più belle d'interior nel contenuto
            le più dense di Scrivere a sangue su carne viva son le tue.
            Con o senza didattica letta più volte sazia la voglia tua,
            ooh lettore prolifico preso geroglifico a tradurre il mio
            dramma dalla prosa di vita quotidiana m'estrai estro di poesia
            d'intrecci con viltà di vittorie, d'incompiuta vita ricca di sconfitte.

            Ooh Dio io parlo ma, non ti sento vicino come sempre... scappi
            dimmi dove sei, io stramazzo inedia in questa valle di lacrime
            sono nella bolgia al collo d'esser fantasma allo sbaraglio
            di sogni sprecati all'avventura di un'anima offesa, io labirinto
            in uno specchio per rapirmi in qualche immmagine umana.
            Composta martedì 24 aprile 2012
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Cessate il fuoco!

              Mortale!
              Con la vita si nasce
              poi nel redimerla
              si muore. Mormora
              la morte tutti i dubbi
              toglie condivise alle certezze
              con l'aumentano delle incertezze...
              croniche!  
              Come i due serrati in un filo d'oro
              che si parlano da una vita vivono
              a strati in una vita soli la spendono
              senza vedersi mai per conoscenza.
              L'uno con l'altro... Per la vita!
              Nessuno muove ceppo per aiutare  
              non c'è coscienza di decidere
              alcunché di "Cessate il fuoco!"
              Per avere la pace nel corpo
              martoriato è un sogno
              di due assidue anime
              in una guerra fratricida
              senza regole non ci sono
              vinti per  i vincitori.
              Nè perette allo champagne
              che nell'attesa di sera
              s'annida un  movicol al dì
              nascosto al tempo peridon
              con la pioggia nelle nubi
              gravida sulla terra
              tintura di iodio
              la disputa  cicatrizza
              e lenisce le accese ferite.
              Composta martedì 24 aprile 2012
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                Anima mia

                Dio dove vai! Io sto qui a pregare
                cercavo te per avere fede... ancora
                nel tempo della malattia.

                la vita è strana così come giunge
                quatto quatto se ne và con la salute,
                e mi lascia nella bugia.

                Al giusto in vicoli angusti svia
                della realtà mi allontana dalla
                diritta via ormai smarrita.

                Camminano con forza di volontà nel fare
                le parole insieme alle idee mie atrofizzate
                tuttavia non c'è più nulla di buono... Anima mia.
                Composta martedì 24 aprile 2012
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                  All'improvviso

                  Delle religioni del tuo tempo ooh Dio,
                  con la ragione malata decennale
                  sfatta nel corpo con l'anima che palpita
                  di passione, dalla nascita la mia vita è
                  assolata nel cervello sola nella preghiera.
                  Ora, è abitudine come il vedere una farfalla
                  che vola libellula nell'aria e, muore di gravità
                  riposando in attesa della tua venuta.
                  Accettando interim l'inseguire la tua fede
                  l'Anima mia, oltre non vuole proprio venire senza
                  capire perché il patire dolore impone alla base reale
                  il vivere ambiguo nel male incurabile vive la tua vita.
                  Signore! Lo vede come un lavoro il rappresentare
                  la tua passione, maH è eterna ooh Dio,
                  Il corpo è da lenire preda ubriaca com'è allo stato
                  Rap in un Rave Party perpetuo disabile pare da vivere.
                  È umanamente impossibile! Lenire i dolori per tutta la vita.
                  La Passione arriva per caso, poi la Pasqua passa e, nel mentre
                  il tuo giorno giunge... io. cosa faccio? Signore? Per me,
                  non ho visto alcun segno fattivo di risurrezione
                  e, seguo il mio cammino da disabile solo nella disperazione.
                  Dio, dove sei? In quale terra hai il luogo della tua dimora.
                  Su! Avanti il tuo dire aspettiamo da tempo.... su,
                  dimmi ora dove sei per bere in un sorso la tua voglia di vita
                  da vivere, poi in un attimo è da restituire... perché di sicuro
                  con la morte, si deve morire... all'improvviso.
                  Composta martedì 24 aprile 2012
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                    Al baratto

                    Video il mio domani guastato intenso all'insù
                    con le palle degli occhi consumati dal Mago opale
                    è, un ago conficcato nella corteccia mentale di una vita.
                    Disabile, gioca sporco! Insaziabile spacca
                    la goccia pulita che piange acqua in due o più
                    lacrime di pianto...
                    L'acredine vìola in questa esistenza
                    l'unica seria provvidenza scenica è nel
                    pensare male del mio futuro lavoro.
                    Si sente prescelti nel cuore, ci siamo
                    con tutte le due scarpe nuove due numeri diversi
                    in un mare di problemi dove il mio problema è
                    impossibile da gestire.... qual è gioco d'azzardo
                    compulsivo collaterale analizzato Mirapexiniano.
                    Senza impegno in un corpo inutile doppio fregato
                    per via di un male andante all'infinito
                    l'animo di Giampiero giorno
                    dopo giorno tocca il fondo
                    marcio di viltà nel buio doppione
                    della notte... si risolleva d'amore
                    nel sacramento del matrimonio
                    attraverso le certezze panate di sogno
                    d'anima consorte di lei platonico
                    con sentimento sacrosanto
                    sceglie di stare con me.
                    Moglie d'un invalido
                    al baratto rosicato morente
                    al baratro della morte.
                    Composta martedì 24 aprile 2012
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