Poesie d'Autore


Scritta da: Angelo Giordano
in Poesie (Poesie d'Autore)

Dal Silenzio

Dal silenzioso mormorio di fronde,
dallo sciacquio del ruscello
che dal monte discende,
s'ode lontano, un grillo cantare.
Un lucente raggio di Luna,
quasi ti riscalda.
Il tuo sorriso è qui
incantevole e leggiadro
che m'irradia poeticamente il cuore.
Sei qui tralucente e radiosa
in nastri di rosa e cielo,
accendendo stelle
nel tuo sguardo.
Serena appoggi il capo
e dal silenzio, è nato un bacio.
Composta sabato 5 maggio 2012
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonio Recanatini
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il mare va

    Sali sul trono sorseggiando petali di momenti intensi
    accompagnato da progetti e mille bisce che raccolgono
    scarti dei tuoi sogni, e procedono adagio dietro te
    per non perdere attimi intesi come unici ma ma... i
    giocando per prima, mai un volo come protagonisti.

    Il mare va e non si ferma e mentre la mia barca ondeggia
    sfidando tempeste, rotolando nella sabbia bagnata,
    mille donne che si affacciano a consolare ogni peccato,
    massaggiando le mie fatiche raccogliendone i frutti.
    Il mare porta con se i rumori del mattino nella luce.

    Duro come un asse di cristallo e svenato come un lombrico
    la mia strada che giunge sul divieto di entrata e uscita,
    alla porta le mille bisce che dimenticano l'inutile;
    poi provare a ricucire i mille buchi rimasti,
    poi provare a curare i mille mali che perseguono.

    Nessun rimpianto, nessuna vendetta,
    nessuna paura perché il mare va e quantunque
    la tempesta ti trascini l'importante è riprendere il timone
    che sia volto a rientrare prima dell'alba.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Jack Newhouse
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tu e ancora, tu!

      Mi basta un tuo sorriso per spegnere ogni dubbio
      mi bastano i tuoi occhi per credere ad ogni gesto
      mi basta un tuo passo per credere di poter volare
      mi basta un tuo ricordo per volare e ancora, amare!

      Il mio passato non fa paura,
      il tuo passato non fa paura,
      credere e creare, questo ci aspetta
      ma smetti di dubitare, che questo non sia amore

      non importa cosa è stato
      non importa chi è passato
      io adesso sono qui:
      amore mio! ora tocca a noi!
      Composta domenica 29 aprile 2012
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Angelo Giordano
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il Mio Mondo

        Il mio mondo
        tutto il mio mondo
        è in te,
        quando tocco o appena sfioro le tue mani
        i miei sensi volano altissimo.
        Lieve e delicata la tua pelle
        un fiore, appena sbocciato
        soavità di un ubriacante profumo
        che irresistibile, fa palpitare il cuore.
        Nel tuo mondo, io ristoro i miei pensieri,
        vivo di te come un'ape vive
        del polline di un fiore
        che dalla tua bocca, un bacio è miele.
        Sei il mio senso delle cose,
        in esse vivo, in esse mi abbandono...
        Il tuo tepore è un caldo Sole
        che m'indora i giorni
        per il tempo a venire.
        Angelo Giordano.
        Composta lunedì 30 aprile 2012
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          In questa strada stanotte

          In questa strada stanotte
          ho visto donne camminare con ematomi
          visibili in viso e stille di sangue
          grondare dalle mani quasi morenti
          Donne picchiate, umiliate da quell'uomo
          che disse ti amo a quel viso che poi ha massacrato.
          In questa strada stanotte
          ho visto cadere bestemmie e sputare
          in faccia ad un crocifisso nudo,
          Gesù era scappato a piedi nudi
          sull'autostrada annegata nell'oblio.
          In questa strada stanotte
          ho visto grandi uomini riempirsi la bocca
          di parole rincorse dai cani
          Li ho visti morire con in mano niente.
          In questa strada stanotte
          ho visto sorridere assassini, stupratori,
          politici corrotti
          Li ho visti entrare in chiesa
          e voltare le spalle a quel barbone
          che non dorme più perché ha perso
          tutto compreso i sogni.
          In questa strada stanotte
          io sto ancora urlando a chi ama ancora
          parole ustionate nel tramonto di un dolore.
          Non camminerò stanotte osserverò il cielo,
          cercando di tirar giù la luna.
          Accendo l'aurora con le mani
          di un angelo stuprato dalla vita
          Una vita che ha dimenticato di comprare
          le giuste precauzioni.
          Non sono normale!
          In questa strada stanotte
          ho visto una signora cadere dall'autobus
          e non ho visto nessuno aiutarla.
          Lei cercava di rialzarsi tra
          gli sguardi indifferenti della gente.
          Sopravvivere è come camminare
          sulle punta dei piedi su un lago ghiacciato.
          Mangio pane e lacrime fumando,
          seduto ai piedi di un inferno appena nato.
          La felicità mi è troppo stretta
          violenta il vuoto nel mio petto.
          Ho bisogno anch'io di vivere.
          Prendo a calci quel coglione del mio destino.
          In questa strada stanotte
          ho visto puttane spogliare i sorrisi
          di pover'uomini...
          Puttane disordinate che hanno imparato
          a vendersi per poter spalancare
          le ali e puntare alla felicità.
          Composta martedì 24 aprile 2012
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La sosta della sofferenza

            A ciottoli...
            Smuovo tra i granelli di sabbia
            la mia estate di pensieri
            lungo la strada della vita.
            In un punto c'è lì la sosta
            della sofferenza dove l'anima
            fa il pieno di poesia su internet.
            È una autostrada con gli autogrill di Scrivere
            confuso ti rifocilli con te stesso è tutto a posto
            non si paga niente leggendo tra le tante...
            le poesie quelle a te più care. È quel punto
            del vivere dove trovi nella poesia il contatto
            per riprendere a contare con i tuoi pensieri
            per vedere se c'è il verde attorno a te
            per sentire il mondo come va?... attorno a te
            sempre a correre per un livello di benessere
            non abbiamo tempo per un dialogo con noi stessi,
            per riflettere all'autentico senso della vita.
            Tra i valori sacrificati al progresso,
            ci sono anche quelli culturali, di dignità
            con onore e onestà mi hanno lasciato in carità
            e a questo punto è quasi naturale chiedersi:
            c'è ancora spazio per la Poesia?... Quella mia!
            Io ho bisogno più che mai di una sosta,
            di fermare il mondo un po' per guardarmi intorno.
            La Poesia veicola in un'oasi di fantasia,
            coloro che si avvicinano con curiosità
            e rispetto a quest'Arte misteriosa e affascinante,
            che nessuno, ancora, m'ha saputo ben definire.
            Difficile tracciare il profilo dell'animo umano,
            definirne i tratti attraverso le parole,
            sia pure autorevoli... a modo mio.
            La poesia diventa importante quando
            la vita nella realtà vien
            meno la possibilità di viverla.
            Chi si contenta sopravvive,
            non gode, andando avanti
            sempre indietro nel suo passato
            riscopre la sua vena poetica
            oro vivo nel mondo interiore dove
            a volte si cerca un Cristo
            nella necessità di essere ancora...
            aspettando ahimè! di morire con
            una preghiera tra le mani dimenticata.
            Vita! Respiriamo te
            in altri angoli di mondo in apnea
            privi di gravità per i poeti d'ombre e identità
            con la poesia io racconto la sofferenza della vita mia.
            Composta martedì 24 aprile 2012
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La morte mi dice... No!

              Io ci provo a vivere ma la morte mi dice No!
              Ogni volta sempre con maggiore intensità
              io nel dire e lui nel fare in questo corpo
              l'anima vede che non c'è vita da concepire.

              Tu che puoi
              salvati anche fantasma per non soffrire
              nella melma del dolore finché attendi
              liete notizie dai ricercatori nuovi.

              Dai finché in valido nella speranza
              hai la forza contesa nella disabilità
              vivila! anche se è una frode continuata.

              Come il tuo lavoro mal retribuito
              Signore, io non posso stare con i vivi
              nel frequentarci siamo tra di noi strani.

              Stracci consumati bagnati di pianto
              nel pulire sudati antichi mostri d'ognuno
              si ha la vita esodata, o risparmiata
              con la propria voce poi strilla nel silenzio.

              Uccidiamo noi stessi per non pensare per
              il gusto di fare per non disfare i guai.
              Carissimo siamo incivili statali d'invalidi
              mentali della disabilità, gli operai a tempo pieno.

              Questo è il mio lavoro mal retribuito
              e senza ferie lavorando dalla mattina
              senza interruzione fino alla sera...

              Grazie! con tanta salute al morbo di parkinson
              che ho dall'età di 39 anni e non va più via...
              ormai ho la malattia decennale più che collaudata...
              Molto ben tenuta.

              Dopo la mia morte se qualcuno in preghiera
              che la desidera ma non credo, la malattia è
              a disposizione per chiunque ne voglia approfittare.

              Sono rapito da tanta noia con il cuore pieno di poesia
              attacco le parole a personaggi della fantasia sciapiti
              detenuti denutriti sono nudi triti scolpiti impossibili
              a sopportare se stessi pazzi, che rincorrono un Dio
              Signore della folla incolume.
              Composta martedì 24 aprile 2012
              Vota la poesia: Commenta