Scritta da: lafiorentina
in Poesie (Poesie d'Autore)
Riposano
le mie solitudini
su tenui giacigli
di vento.
Respiro
l'immenso
del cielo.
dal libro "L' attimo e l'essenza" di Guido Mazzolini
Riposano
le mie solitudini
su tenui giacigli
di vento.
Respiro
l'immenso
del cielo.
Vedo il mare di colori
scintillare al tramonto
Vedo fiumi zampillanti
scendere sinuosi e lenti
tra i declivi fino a valle
Vedo praterie fiorite
dove corro a piedi nudi
Vedo sorrisi di bimbi
affievolirsi nel buio
Vedo bianca e repentina
la nebbia innanzi alla porta
posciugarmi del respiro
Un barlume di speranza
ma la mia voce si smorza
Vedo vicino i tuoi occhi
fari accesi su di me
Mi sveglio dal brutto sogno
che sia bello o che sia brutto
preferisco risvegliarmi
conil tuo tenero sguardo
inabissato nel mio.
Il Dio che cerco
ha la pelle nera
gli occhi a mandorla.
È un po' cristiano
un po' musulmano.
Abbraccia i gay
tiene per mano le puttane.
Gli angeli li lascia
a mamma e papà.
Il Dio che cerco
accarezza la disperazione
rende polvere il dolore.
Toglie il sale alle lacrime
semina un sorriso nell'animo.
Siede a tavola con i barboni
"violenta" i pedofili
"uccide" gli assassini
ferma le guerre
dà da mangiare ai poveri.
Il Dio che cerco
che voglio
che spero
chissà se c'è.
Lentamente saliva
lungo l'irto sentiero
un mancato destriero
tra la terra a sudar
Sulla groppa la sporta
nonno con la ronca
la nonna con la conca
tra quei colli a zappar
Io ancora ragazzino
procedevo d'avanti
tempo di giorni pianti
tra i lupini a giocar
Il somaro restava
con la corda legato
in quel tempo passato
tra le ombre aspettar
La sera ritornava
col suo grave fardello
il mio amico e fratello
tra le stelle a sostar.
Ombre viandanti
si stagliano
lungo il selciato
sospinte
da irrefrenabile
impulso
nel cammino
verso la verità
Lungo polverosi argini
di antiche strade
filari di pioppi
indomiti baluardi
seguono
in muto silenzio
Il continuo ripetersi
di mistici viaggi di vita.
È quasi l'alba
sul mio mare
ed io che son
smaniosa procellaria
m'è duro aspettar
lo scorrere del tempo
devo librar
nel cielo
il mio canto
poter cominciare
a volare nel vento.
Senza te
Neanche
questa luna piena
che illumina la sera
cosi tacita
calda, serena
mi potrebbe destare
dal grigio torpore
di una malinconica vita
priva d'amore.
Amore eran lunghi i tuoi capelli
di fili castani ramati al sole
Accarezzati nei dì tanto belli
quando tra prati coglievi le viole
quando nel blu volavan gli uccelli
e si amava senza tante parole
ora che i tempi non son piu quelli
le candide viole restano sole
per ridonare splendor alla vita
aspettano ancora chi le raccoglie
ricominciare una nuova partita
non voglio cadere come le foglie
resto aggrappato alla cosa piu ambita
vicino a te mia cara dolce moglie.
Oh luna! Quanto aprile,
e vasta e dolce l'aria!
Tutto quello che persi
tornerà con gli uccelli.
Con gli uccelli che in coro
intonano il risveglio
Pigolando, e innocenti
abitano la grazia.
È vicina la luna,
quieta nell'aria nostra.
Quello che fui mi aspetta
di là dai miei pensieri.
Canterà l'usignolo
sulla cupola d'ansia.
Rosseggiare di nubi
per il cielo dei venti!
Ma è smarrito quel tempo,
l'ho perduto? La mano
comanda, dio leggero,
una luna senz'anno.
Sarò io, quieto, a vedere
come l'estate si affila
nel pacifico meriggio
probabile di villaggio
dove un viandante riposa
e dimentica la meta
cui il suo affannare si tende:
qui, fra tanta luce immota,
contemplata dal rifugio
fedele. Luce infinita!