Poesie d'Autore


Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie d'Autore)

Lettera per una domanda di perdono

L'esperienza ci ha strappati
l'uno dall'altra, amore;
l'esperienza ci ha rattristati
l'uno nell'altra, amore;
e il mio "tu" e il tuo "tu"
si perdono nel vento:
quale furtiva foglia
asciugherà il pianto del rubinetto?
Quale cotone assorbirà
il mio canto?
Io nudo come il cielo;
tu troppo densa, troppo carica,
troppo, troppo.
Sbaglio le parole e suono
come un peccato, come una percossa,
come un tradimento, come una pazzia.
E tu, se mi disegni a lungo,
mi perdi. Ritrovami
nel giuramento della sera:
io sono
il demone del dramma e della catarsi.
Ma per raggiungerti in purezza
dovrò mangiarmi le mani?
La tua bocca mi guarda e io svanisco,
insano dentro una perla
umida di nebbia.
Le tue mani mi dividono
e io scivolo
in un tempo di zanzare.
Resta solo di me il bicchiere
di questo seme sparso sul cuscino;
le radici di questa barba
che abbrutisce il cuore;
il grido di questa gola
che nessuna pastiglia addolcisce
e questa rovina che assapora
tutto il pudore che mi resta,
tutta la malizia che ho consumato
e tutto il canto.
Vieni, e credi di nuovo
che il mio corpo, sposo del tuo;
che il mio silenzio, padre del tuo;
che il mio canto, fratello
della tua amarezza
raggiunga il dio nel tutto che supplichi
e s'allontana.
Non ci sono più ossa, ma rose;
non ci sono più muri ma strade;
non ci sono più inverni, non ci sono:
tra poco è marzo, vieni,
camminiamo.
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La vita che tu non hai voluto

    Ovunque sei ricordati
    di poggiare sul comodino
    quel cuore che sorridendo
    ti avevo regalato squarciando
    a mani nude il mio petto umido
    come la polvere sull'anima.

    Bastardo io che non
    ti ho mai detto Ti Amo.

    Di guardarmi non smettere mai,
    di piangere non smettere mai
    perché il cielo è troppo
    piccolo per te e per me,
    qualcuno lassù ha deciso così.

    Il mio petto è ancora
    aperto aspetta te.

    Ti perdonerei si io lo farei ancora,
    bacerei la morte ma le mie
    labbra sanguinano ancora.

    Ovunque sei sogna con me
    la vita che tu non hai voluto
    veder sorridere tra le dita
    bagnate dall'aria.

    L'aria che nei miei stanchi
    e vigliacchi polmoni intrisi
    di fumo lacera l'ossigeno
    e le ossa stanche di rinascere
    dentro un corpo ormai impegnato
    a non amarti più.

    Tutto prima o poi finisce ma
    non capisco perché i tuoi anni
    così innocenti sono stati
    scaraventati sull'asfalto assieme
    al tuo stanco respirare.

    Sorrisi squarciati
    e capelli volati via.

    Se ti incontrassi ora
    mi volterei di fianco.

    Se ti sognassi ora sognerei
    un pezzo di cielo nel sangue
    di uno stronzo come me.

    Innamorato ancora,
    stringo fra i denti la solitudine
    che regna ormai nell'immensità.

    Sono così, un pazzo sbandato
    che cerca ancora di aggiustare
    le stelle rotte
    al centro di una notte troppo dolce.

    E un po' per volta ho nascosto
    nella fossa assieme al tuo amore
    anche il mio viso.
    Composta mercoledì 27 giugno 2012
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      Scritta da: Luca Doronzo
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Sogni a metà per mezzi uomini

      Liberi sogni volano via,
      liberi come l'aria,
      lontani come le nuvole,
      belli come le stelle,
      chiari come la luna,
      ricchi come la terra.
      Sani come la natura.

      Orizzonti profondi e taglienti
      troncano le ali ai nostri sogni,
      così frivoli da allontanarsi e
      così duri da ricordarsi.
      Pozze cupe d'acqua sporca
      rispecchiano monocromatiche
      le lacrime sulle gote.

      Cos'è questo rincorrersi?
      Dov'è il nastro da tagliare?
      Perché nessuno aspetta
      ai blocchi di partenza?
      Osservano gli spettatori
      senza voglia di pagare.
      Incitano ad occhi chiusi
      senza voglia di fiatare.

      Pioggia incessante cala,
      le lacrime sono meno bagnate,
      ora.
      Le nuvole sono più vicine,
      ora.
      Gli occhi lentamente si aprono.
      Ad allontanarsi, ora, son le paure.
      Era solo un sogno.
      Composta domenica 4 dicembre 2011
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        Scritta da: Silvio Squillante
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Love instinct

        Ho passato troppo tempo a misurare le parole,
        nascondendo i miei pensieri,
        troppe volte con il respiro ho appannato il vetro
        di auto e treni
        provando a disegnare il tuo volto
        o soltanto la curva del tuo nome.
        Non conosco una ragione migliore di te
        per mandar via la vanità e l'egoismo,
        cancellare tutti i disegni sbiaditi del mio destino
        e perdermi nel tuo sguardo.
        Lo prometto non saranno più i miei occhi
        a guardarti da lontano,
        non sarò più la mano che ti sfiora
        ma che dimentica di dirti "sei speciale".
        Sei sempre nei miei pensieri
        eppur sono sicuro che un nostro bacio
        renderebbe il tutto solo più complicato.
        Composta domenica 24 giugno 2012
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          Scritta da: Silvio Squillante
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Naufragai in onde di parole

          Naufragai in onde di parole
          che scroscianti si infransero tra di noi,
          i miei pensieri sorridevano a chi
          per la prima volta
          incrociava i miei occhi.
          Ed io da sempre incredulo
          tirava verso di me la felicità contagiosa
          del tuo sorriso.
          Dipinsi la notte di gioia
          dopo quel incontro,
          avevo visto per la prima volta il tuo viso
          in un'inaspettata sera di novembre.
          Composta domenica 24 giugno 2012
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            Scritta da: Silvio Squillante
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sembra quasi dolce dirsi addio...

            Sembra quasi dolce dirsi addio
            in questa notte fatta di bugie
            che avvolge il nostro mondo,
            mentre tu persa nei miei occhi
            mi regali le tue labbra
            per sfamare il mio desiderio d'affetto.
            Compagnia non avrò mai
            dai verbi al passato che regalerò a tutti
            quando te ne andrai
            ma adesso è ancora ieri
            ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
            Nell'aria c'è profumo d'amore,
            nei pensieri profumo di lacrime.
            Composta domenica 24 giugno 2012
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Un giorno scriverò una poesia che non rammenti l'aria né la notte;
              Una poesia che ometta i nomi dei fiori, dove non ci siano né gelsomini né magnolie.
              Un giorno scriverò una poesia senza uccelli né fontane,
              una poesia che eviti il mare e che non guardi le stelle.
              Un giorno scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle e che trasformi in parole il tuo sguardo.
              Senza similitudini, senza metafore,
              un giorno scriverò una poesia che profumi di te,
              una poesia con il ritmo dei tuoi battiti, con l'intensità struggente del tuo abbraccio.
              Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia gioia.
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