Poesie d'Autore


Scritta da: Egizia Russo
in Poesie (Poesie d'Autore)

Io il tuo pastore!

Un angelo oggi ha preso la tua mano
dicendoti: Sono il tuo pastore!
Colui che ti guida, affinché
la tua anima trovi luce!
Guarda il tuo corpo?
Guarda intorno a te?
chi ti ha amato è chi t'ama!
L'amore non smette mai
di sorprenderci...
Qualsiasi cosa che tu abbia fatto
sulla terra
ti sarà donato dall'Alto!
Ogni dono da lui dato
ritorna a se...
Tu... sei stato scelto da DIO!
Composta sabato 4 agosto 2012
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    Scritta da: Erika Baini
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Luce di ottobre

    L'estate fatica a morire
    e anch'io. E tu,
    luce che ti nascondi
    in tutti gli angoli di casa,
    braccata dalla paura del buio,
    a che ti serve cercarmi?
    Ti rivesti di me,
    nei colori della camicia,
    dei miei capelli, della barba,
    ma non sono uno che rimane,
    vado anch'io dove vai tu.
    M'invadi ormai, sei luce mentale,
    i colori non ti hanno salvato,
    dormiremo insieme,
    altro non posso
    che chiudere gli occhi con te.
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      Scritta da: Antonino Ea
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Xxx

      Datemi un bosco,
      una notte senza grilli,
      Un Gelso delle radici secolari che sdracare sia la sfida
      perché l'amore un tempo fu un espianto,
      muscoli offerti a trafficanti d'organi polacchi
      o forse svizzeri, non ricordo.

      Dentro le notti insolenti
      in due viaggiavamo sopra una vespa nella boscaglia
      che costeggiava l'argine
      a fari spenti come temerari infanti
      che si sollazzavano con prove di forza sentimentale.
      Fu caro il prezzo all'oste e amaro ogni boccone.
      Foglie d'ulivo che ingoiavo
      o sotto la lingua trattenevo pur di non sentire
      l'aspro tuo saluto,
      bacio sulla fronte a quella principessa
      che fottevi con grazia divina concessati in uso.
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        Scritta da: Antonino Ea
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Senza futuro

        Suggestivo,
        un riflesso senza precedenti.
        Uno specchio infranto mi seziona in parti disuguali.
        E la mia faccia è una goccia sospesa,
        uno strano connubio di espressioni che non necessitano di bocche come ventose
        né occhi pieni di buio e notte.
        Sguardi... glaciali che scavano distanze
        che guardano la vita dalle orbite di un teschio.
        Non siamo mai stati niente insieme,
        non eravamo neanche briciole di storia.
        Parole nell'aria che spiegavano le ali,
        s'aprivono insolenti per catturare le correnti ascensionali
        di questo nostro giro di promesse
        che scrivevamo sulle vertebre già infrante
        dell'indegno complice di sua maestà l'Amore.
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          Scritta da: Maria De Benedictis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Notte di fortuna

          Il fato guarda intorno divertito
          spiaggie, strade e terrazze
          tutti col naso appuntito.

          Con leggerezza ascolta
          desideri, pensieri , sogni
          ed ogni richiesta stolta.

          Dalla sua finestra cerca e scorge
          una mamma che una nenia intona
          e in un telo il suo bimbo avvolge.

          Poi vede due innamorati,
          si promettono amore eterno
          e se ne stanno stretti stretti abbracciati.

          Un uomo nel triste letto di un ospedale
          prega nel miracolo:
          poter guarire dal suo male.

          Il naso all'insù per loro non servirà
          il fato le richieste del cuore ha ascoltato,
          le sue comete dorate non sprecherà!
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Semi di basilico

            Morirò. Prima o poi.

            Avrò cura di non lamentarmi
            sarò docile con gli eventi,
            preparerò con cura il mio
            trapasso e accetterò l'inevitabile.

            Ma tu, sii gentile, trova
            per me, un posto accogliente.

            Scegli un angolo con vista,
            uno spicchio di giardino al sole
            dove a marzo fioriscano le viole
            e le rose a maggio profumino:
            fai di me concime per fiori.

            Prepara la mia casa,
            fa' che la terra sia gentile,
            che mi scaldi d'inverno e
            m'ombreggi d'estate,
            fà che di notte, io senta
            le cicale d'agosto e a
            marzo i gatti in amore.

            E poi, in inverno, la neve
            come una trina preziosa
            ricopra e nasconda i miei peccati,
            e d'un bianco spolverar
            di zucchero nutra in silenzio, tra
            lucertole e vermi in letargo,
            il ricordo e un piccolissimo
            rimpianto... ma piccolo...

            come un seme di basilico.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Un balzo di cerbiatta

              Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta
              Ci tenevamo strette saltando quel fosso
              con lunghi, agili balzi.
              Si parlava sommesso e l'aria odorava
              di giunco e ginestra, terra fresca e foglie
              di verde castagno. Si arrivava al podere
              e l'aria sapeva di vino e sudore.
              Mamma non voleva vedermi con Sara
              Si diceva in paese che sua madre beveva
              e gli uomini andavan su e giù dal sentiero
              odoroso di giunco e ginestra
              mentre lei li chiamava con voce sguaiata
              gridando affacciata all'angusta finestra.
              Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta.
              Fu lei a svelarmi la storia segreta
              "Lo sai come nascono i bimbi?"
              Ascoltavo curiosa, confusa, stupita, delusa...
              Per lei non c'era una storia segreta
              sapeva, spiava, sentiva, tremava.
              Sara lunghe trecce occhi verdi di gatta
              troppo in fretta, da sola
              passasti quel fosso
              con agile balzo di cerbiatta.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                La guida

                Io non mi perderò finché ti ascolto
                nel vento che mi porta la tua voce,
                nascosta come il battito di un cuore.
                Grazie per tutto quello che non vedo,
                per quello che non ho e che non mi manca,
                e anonimo tra anonimi ripeto
                i gesti malinconici e tranquilli
                di un giorno di lavoro che finisce.
                Guardami adesso, ho le tue stesse mani
                dannate a macinare pietra e sale,
                e con la pietra e il sale nella gola
                canto le tue parole nel tuo nome:
                in questo ancora sappimi tuo figlio,
                e non mi perderò finché mi ascolti.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Poi nella serena luce

                  Come venne l'estate, grosse farfalle bianche
                  entravano nella stanza senza rumore,
                  le sue mani, sul lenzuolo, erano due grandi farfalle
                  morte, bianche, colorite leggermente di sangue.
                  Quando scendeva la sera
                  piena di stanchi gridi e di voli,
                  gli entrava nel cuore come una frescura,
                  gli si chiudevano gli occhi, lo coprivano sogni e nostalgie.
                  Oh, le gaggie dalle foglie strette e lunghe
                  di cui si riempirono le mani,
                  l'acqua gelida e scura, il canto delle trebbiatrici
                  nella polvere di luglio, e la sera come una melanconica
                  fanciulla
                  coronata di vivide stelle,
                  la rugiada e le favole e il canto dei grilli:
                  tutta la sua infanzia.
                  Gli occhi avevano perduto ogni ombra,
                  il cuore era rifiorito.
                  Si ricordava di tante cose variopinte,
                  dei natali di un tempo.
                  Era come un sasso su cui passa un'azzurra riviera.
                  Poi nella serena luce
                  venne la morte.
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