Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Venezia

Colombaia dorata sull'acqua,
tenera e verde struggente,
e una brezza marina che spazza
la scia sottile delle barche nere.

Che dolci, strani volti tra la folla,
nelle botteghe lucenti balocchi:
un leone col libro su un cuscino a ricami,
un leone col libro su una colonna di marmo.

Come su di un'antica tela scolorita,
il cielo azzurro fioco si rapprende...
ma non si è stretti in quest'angustia,
e non opprimono l'umido e l'afa.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'amore è uno

    Ribolle una volta sola e schiuma,
    e si propaga la sua onda.
    Di tradimento non sa vivere il cuore,
    e tradimento non è: l'amore è uno.

    Noi ci adiriamo, giochiamo, raccontiamo
    il falso, ma silente è il nostro cuore.
    Noi non sappiamo tradire e non tradiamo:
    l'anima è unica - unico l'amore.

    Monotonia e desolazione.
    Dalla monotonia traendo forza
    scorre la vita... E in vita duratura
    l'amore è uno, uno e sempre uno.

    Nell'immutabile solo è l'infinito,
    sol nell'assiduo - la profondità.
    Lunga è la vita, l'eternità vicina,
    sempre più chiaro è che l'amore è uno.

    L'amore ripaghiamo con il sangue,
    ma l'anima fedele permane in fedeltà,
    e amiamo noi d'un solo amore...
    uno è l'amore, come la morte è una.
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      Giovanna e i Beatles

      Nel mutismo domestico nella quiete
      pensandosi inascoltata e sola
      ridà fiato a quei redivivi.
      Lungo una striscia di polvere lasciando
      dietro sé schegge di suono
      tra pareti stupefatte se ne vanno
      in uno sfrigolìo
      i beneamati Scarafaggi.

      Passato col loro il suo momento già?

      Più volte agli incroci agli scambi della vita
      risalito dal niente sotto specie di musica
      a sorpresa rispunta un diavolo sottile
      un infiltrato portatore di brividi
      - e riavvampa di verde una collina
      si movimenta un mare -
      seduttore immancabile sin quando
      non lo sopraffanno e noi con lui altre musiche.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La Vista (da Venezia vista e udito)

        Santa Maria Maddalena,
        sulla riviera.
        Dov'è che guarda, libro letto,
        il suo volto rotondo di fanciulla?
        Scorre il ruscello
        sotto la grande palma.
        Maria Maddalena,
        piccola effigie lunare
        nel bosco crepuscolare dei Tintoretto.

        (Ma gli alberi ancora ci nascondono
        quel che la santa, nell'estasi, vede.)
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          Scritta da: circe
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          Foglietto illustrativo

          Sono un tranquillante,
          Agisco in casa,
          funziono in ufficio,
          affronto gli esami,
          mi presento all'udienza,
          incollo con cura le tazze rotte -
          devi solo prendermi,
          farmi sciogliere sotto la lingua,
          devi solo mandarmi giù
          con un sorso d'acqua.
          So come trattare l'infelicità,
          come sopportare una cattiva notizia,
          ridurre l'ingiustizia,
          rischiarare l'assenza di Dio,
          scegliere un bel cappellino da lutto.
          Che cosa aspetti -
          fidati della pietà chimica.
          Sei un uomo (una donna) ancora giovane,
          dovresti sistemarti in qualche modo.
          Chi ha detto che la vita va vissuta con coraggio?
          Consegnami il tuo abisso -
          lo imbottirò di sonno.
          Mi sarai grato (grata) per la caduta in piedi.
          Vendimi la tua anima.
          Un altro acquirente non capiterà.
          Un altro diavolo non c'è più.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Presso il sepolcro di Dante

            La mia Firenze fu per me matrigna,
            io volli riposare qui, a Ravenna.
            Viandante, non parlar di tradimento,
            le sia marchio d'infamia anche la morte.

            Sopra il mio austero e candido sepolcro
            tuba un colombo, uccello delizioso,
            ma io continuo a sognare la mia patria,
            e solo a lei tuttora son fedele.

            Non ho preso nel viaggio il liuto infranto,
            giace laggiù nella natìa contrada.
            Perché dunque, tristezza mia, Toscana,
            baci la mia bocca derelitta?

            Il colombo dal tetto spicca il volo,
            quasi qualcuno lo spaurisse, e l'ombra
            funesto d'un velivolo straniero
            traccia i suoi cerchi sopra la città.

            Campanaro, tempella le campane!
            Il mondo è avvolto di sanguigna schiuma!
            Io volli riposare qui, a Ravenna,
            ma anche Ravenna non mi dié sollievo.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Forse...

              Ti sembrerà poi strano
              ma a distanza di tempo non riesco a parlare
              quello che io ancora dentro sento come un fuoco
              in te si è spento o almeno rimane sotto la cenere
              se ancora arde quella fiamma
              io fatico a scoprire
              e sono stanca di provare.
              Eppure non ti costa niente un bacio
              una carezza forse è troppo
              stai lì disteso come se ti fosse dovuto
              con la sicurezza che ti sei guadagnato
              senza sapere che niente è certo e molto hai perduto
              perché l'amore atteso e mai appagato....
              Con il tempo è già svanito.
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                Scritta da: Nicola Costantino
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                Omnia vanitas

                Ho cercato traccia
                sulla polvere dei muri
                tinti ogni giorno da nuovo colore.
                Ma l'incisione non attecchisce:
                il bianco colore della smemoratezza
                occupa tutto lo spazio.
                Nella profonda tasca scura
                del tempo trascorso si annullano
                scolorendo le immagini più splendenti
                e la gloria bagnata dell'inutile
                grandezza svanisce.
                Composta sabato 18 febbraio 2012
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