Poesie d'Autore


Scritta da: goccia di miele
in Poesie (Poesie d'Autore)

Preghiera a Osiride

È ora che io m'inginocchi e Ti ami
con le mie parole di secoli lontani.
È ora che io non sappia chi sono gli altri,
ora che io non badi chi qualcuno ricordi.

È ora che tu mi liberi dalla paura dell'eterno,
è ora che tu mi liberi dalla paura dell'effimero;
è ora che tu non mi dica più "tu",
è ora che tu mi taccia "io".
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il sudore sopra il cuore

    Ho mangiato fuoco per nutrire il sangue.
    Sono colui che la gente osserva con disprezzo
    quando cammina, che sputtana
    ai portici di una pescheria.
    Non riconosco casa mia nemmeno standoci
    dentro accucciato sopra il divano.
    Io sono immortale perché ho scritto in versi
    la mia vita con l'inchiostro del mare
    sulle pareti del destino,
    della notte, della morte...
    L'amore è una sigaretta aspirata
    avidamente da un folle masochista come me...
    Ho contato le stelle così
    come si contano le poesie
    dedicate ad un amore toccato piano
    da un raggio di sole malinconico...
    Siamo due cuori violati dalla stessa luna.
    Respiravo aria gelata,
    come piombo stracciato e nascosto nelle ossa
    stanche, bruciate da un male minore...
    Oggi ti amo senza lacrime sul viso.
    Domani ti amerò con l'anima ancora distratta,
    dolce come un fiore cresciuto sul letame.
    Sorriderò ai tuoi occhi chiari
    costruiti con mano ferma e sincera da
    un angelo stordito, impazzito sotto
    le urla mie che graffiano piano
    i tuoi respiri ora felici,
    sodomizzati dai sogni fatti, voluti con te.
    E poi sei esplosa dentro il buio
    perché troppo muta è questa lenta agonia
    che ti trascina dentro i miei baci.
    Fingerai d'amarmi per un'ora
    o forse di più ma mai dimenticherai
    il sudore sopra il cuore, le rose
    accompagnate dalla grandine preziosa
    come i cristalli che gli amanti regalano
    alle donne prive d'inquietudine nel loro cielo.
    Composta lunedì 23 gennaio 2012
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ed è qui

      Amo il rosso del tramonto... ma mi perdo a non finire
      nelle magiche miscele... quando è quasi l'imbrunire
      come quando il giorno è stanco
      e raccoglie i suoi colori per andare

      quel momento è il cambiamento la ciclicità del tempo
      ed è qui... che mi ritrovo a immaginare

      sorridendo penso a me... quando sarò io quel giorno
      e vestito di stanchezza colorata... dovrò andare.

      Poi mi perdo a non finire... quando è quasi l'imbrunire.
      Composta giovedì 19 gennaio 2012
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Saltimbanchi e giocolieri
        sanno far volare in alto il più pesante dei pensieri

        la destrezza nelle mani ha il sapore di magia
        mentre il tempo torna indietro... e quasi porta via

        saltimbanchi e giocolieri
        forse quei pochi mestieri ovattati di misteri
        nelle musiche le danze di colori... quelli veri.

        Poi la folla si dirada lasciando lì... i pensieri.
        Composta venerdì 20 gennaio 2012
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          Scritta da: Franco Mastroianni
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ottuso tempo

          Non lascerò che questo tempo costringa il mio pensare... il mio modo d'amare
          sono un uomo innamorato di una donna affascinante
          come un fior che a respirarlo... fa ubriacare

          mi ciberò di sogni di fiabe e di natura
          ascolterò il mio cuore... senza ragione... non c'è paura

          non lascerò che questi giorni vuoti scalfiscano il mio dire
          continuerò a scrivere d'amore
          in questi e in altri mondi... ancora da scoprire.

          Non lascerò che questo ottuso tempo... intralci il mio volare.
          Composta giovedì 19 gennaio 2012
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            I salti del ranocchio

            Carezze naturali nelle alate sfumature di passaggio
            le briciole d'amore rimaste sui guanciali
            mentre passi senza fretta
            sollevano la danza della polvere celata lungo i viali

            immagini intraviste con la coda dell'occhio
            tra i dolci suoni a martelletto del colorato picchio
            giocose le carezze
            nel vento che si mette a far da corda ai salti del ranocchio

            mela marina attende il morso del peccato originale
            assoluzioni stanche non trovano più spazi
            per mettersi in ginocchio e debellare il male

            carezze naturali nel fiume che sa trasportar gli sguardi
            tra vortici di immagini dove la mente... si lascia andare... e perde

            le silenziose musiche che avvolgono la piana
            le danze rumorose dei sassi e della terra
            che orchestrano la frana

            carezze naturali vestite di momenti da apprezzare
            carezze naturali... che non stiamo più ad ascoltare.
            Composta mercoledì 18 gennaio 2012
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Come catrame in mare

              Si è più liberi in guerra.
              In tasca polvere da sparo in onore
              di chi non nega mai i consigli dell'oscurità.
              Mio fratello non sa piangere ancora.
              Mia madre non vede i miei occhi
              spenti mentre le parlo.
              Ma cos'ho che non va?
              Quante volte ho pensato di farla finita,
              di prendere per mano la vita e tuffarmi giù
              da un balcone aperto al centro del tempo.
              A te che baci la libertà
              senza combattere alza lo sguardo
              che il cielo si spegne ancora sopra di te.
              L'accendino non funziona più,
              fumo perché non ho ancora imparato
              a vivere in amore e armonia con la gente.
              Troppo spietato e sensibile sono
              per poter pretendere la felicità.
              Come catrame in mare si sta qui
              in inverno immersi nelle foglie immature.
              E dov'è?
              dov'è quella donna che ho sempre cercato...
              Pensavo fosse amore e invece era
              solo dolore partorito, abortito,
              scalfito, infinito nella pelle morsicata,
              scoppiata, ansimata, alienata.
              Sono sicuro che comprenderò questa
              fuggiasca vita lo stesso giorno in cui
              le mie corrotte verità toccheranno piano la bara
              di plastica che mi salverà dall'eternità.
              L'insicurezza regna nella casa dei ricordi.
              Ho sanguinato amore mentre camminavo,
              sudavo e annaffiavo mani nude
              col mio cuore storpiato, depravato.
              La felicità crea egoismi inutili.
              La sofferenza crea poesia.
              Non c'è tempo per chiedere perdono
              squarcia questo vento e sentirai
              le mie lacrime danzare sul viso
              creato da un angelo rinchiuso in manicomio.
              Composta giovedì 19 gennaio 2012
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