Poesie d'Autore


Scritta da: luna_n_354
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Composta domenica 8 gennaio 2012
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Cosa lascerò di me in questa terra arida?

    Fermiamo gli occhi un attimo...
    Prendi il fucile...
    Spara, fai cadere il destino a terra,
    osservalo e raccontargli di te...
    Di noi, di me e di tutto il sudore
    che bagna la fronte levigando le lacrime.
    Il riflesso del mio viso vedrò
    implodere nell'aria secca come l'autunno.
    Cosa lascerò di me in questa terra arida?
    Forse la nostalgia, la malinconia,
    la tristezza mio amore fuggita via
    con la pazzia sorella eterna...
    E nessuno sa cosa significa evitare
    gli specchi per paura di potersi osservare,
    vedere i segni, le mani di coloro
    che hanno violato il corpo distratto.
    Lo specchio mi sbatte in faccia la realtà
    e vomito, vomito sangue e nuvole di bronzo.
    Ho abbracciato troppe volte
    le fiamme dell'inferno e mi rendevo conto
    che solo quel calore poteva rendermi felice.
    Amo la vita e nonostante l'età
    ho imparato a comprendere la verità celata
    dietro una mancanza ed anche se il passato
    continua a tornare e ad uccidere il cuore
    io lo amo come un angelo in un cielo sconosciuto.
    Cosa lascerò di me in questo terra arida?
    La bellezza che ricopre l'anima schiva mia.
    La paura di essere normale.
    Prendere la mano di un'amica
    tenerla stretta e rinunciare all'amore
    per paura di cambiare, di essere sereni.
    Lascerò il mio passato brillare
    nella luce del giorno per poterlo
    vedere più soddisfatto e magari abbracciarlo.
    La bellezza stringevo tra le mani
    un inganno senza colore...
    Desiderare un respiro così forte
    da vederlo solleticare il collo...
    Cosa lascerò di me in questa terra arida?
    La mia sofferenza,
    il mio mal di testa,
    il mio non saper amare, la mia grinta...
    La mia forza nascosta dentro un pianto.
    Composta lunedì 9 gennaio 2012
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Aah... Qua!

      Il cuore infranto è nero, a fatica esprime il rosso dell'odio.
      Aah qua! Nel deserto dei miraggi un sorriso si paga caro
      un vuoto a rendere per l'anima della sfusa felicità.
      Contenti & felici!
      Corre il pianto a gocce palpita la palpebra cade come
      il piombo di pietra e bagna lì il pensiero di quel mito
      devastato sogno di un estremo desiderio che
      cicatrizza la sofferenza del pescatore di emozioni.
      Guarda in cielo, Te! Un celato Signore con velata
      minuziosa attenzione seduto su una nuvola.
      Arranca mulinelli, con aliti di vento, ghirigori
      immaginari al fusare variegato di colori
      fumati delle italiche frecce tricolori.
      La nuvola scirocca l'intesa cortese densa del passato
      butta la canna nel mezzo per pescare qualche emozione
      frulla repentina al mio amo, c'è la pesca dei desideri
      che con il suo pianto temporalesco distribuisce goccioline
      donando ancora una volta la speranza alla vita.
      Composta domenica 8 gennaio 2012
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A te Antonio

        La tua anima è stata lacerata come non mai da chi ti aspettavi amore
        il tuo cuore strappato in tutte le sue parti non conosce pace
        il mondo e tutti non ti vedono il vero e quello che hai dentro
        e la rabbia esplode e ti dà tormento
        la vita forse giudicata ingiusta ma quanto resta dentro da questo grande dolore
        quanta emozione riesci a controllare e non vuoi pensare
        ma ti arricchisce ogni spina anche se provoca ferita
        anche se grondi sangue da tutta la tua pelle
        e l'umiliazione affonda la sua lama per quanto il sole t'ama ma con il suo calore rimane un ghiaccio
        e non riesce a scaldare
        ma tu hai il fuoco dentro che riuscirà a scalfire la tua corazza di tristezza che ti sei costruito
        e la finta indifferenza con cui resisti
        ma verrà anche per te un tempo dove avrai un sereno appagamento
        il vento spazzerà da quel cielo grigio che ti accompagna sempre le nuvole che piangeranno con te
        è giusto che anche tu e sai che ti capisco
        un giorno dove vedrai sulla tua vita finalmente un raggio... percorri nel giusto la tua stada e segui la luce con coraggio.
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Tu... è Natale

          Tu...
          Senza poter poggiare la testa sul petto
          inutilmente aspettare le tue braccia
          che fino ad un minuto prima mi hanno stretto
          e la tua voce che mi sussurrava di aver pazienza
          quella che non ho più
          capisci che mi manca la tua presenza
          magari proprio ora che è Natale
          con il camino acceso non faccio che piangere e pensare
          come sarebbe stato con te...
          la cena da preparare, le cose di tutti i giorni
          le cose di ogni momento
          mi mancano di te.
          Vorrei ricominciare, tornare indietro e non sbagliare
          tu che mi dici di aspettare
          ma è troppo tempo che sento sempre le stesse parole
          ora che siamo diventati grandi a forza di sperare
          non voglio più rimanere sola, chiedere... desiderare
          ci sarà mai per noi un momento da condividere insieme
          Senza doverti solo immaginare...
          I tuoi ritagli di tempo sono diventati coriandoli
          che semini ogni tanto
          ne raccolgo i colori e li serbo con cura
          aspettando giorni migliori.
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Fiori rotti in ricordo del tuo cuore

            Strapperai le lacrime cadute
            dai miei occhi sulle tue labbra...
            A mani nude scavavi nel mio petto,
            cercando bastarda il cuore masochista,
            ti avevo anticipata...
            Nascosto nelle galere senza Dei o Santi
            cercavo di venderlo alle aste di quartiere
            in cambio di tempi migliori da ammazzare
            come pipistrelli scomparsi nella luce.
            Non fa rumore uno sguardo umiliato,
            resta solo nascosto sotto la roccia
            a contare i soffi di vento...
            Hanno costruito piramidi di cielo
            troppo grandi...
            Dividono le mie urla dalle tue.
            E come ti ho amato tenera egoista
            nemmeno il sole bagnato dalla sfuggente
            scia di stelle può saperlo.
            E come ti ho odiato nemmeno la disumana
            spiaggia di pietre e falsi idoli d'amore
            può saperlo e giudicarlo invano.
            Nel mare cristallino un cuore che muore
            riesce a specchiarsi e ad osservare
            i battiti scomparire nelle onde...
            Ridevo, piangevo, soffocavo
            l'unica che non se ne accorgeva eri tu.
            E rimanere di nuovo solo
            come un granello di cenere...
            Ricercare l'amore di nuovo mi fa male.
            Male come mi hai fatto tu perché
            hai scelto per te senza pensare a me
            che sulla tua lapide ripongo ancora fiori rotti.
            Rotti come l'amore e la vita che tu hai rotto,
            frantumato e schiacciato sotto
            i passi della tua anima distratta...
            Aspetto l'inverno per poter
            dar una scusa valida al freddo
            che lacera il mio corpo,
            la mia anima crudele, sensibile.
            Composta mercoledì 4 gennaio 2012
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              Scritta da: Pietro Baratta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il sogno incantato

              Un pensiero soave sotto un cielo stellato
              riporta alla mente ciò che bello era stato;
              ti stringeva l'amore, ti affiancavo ai pensieri,
              ti regalava il suo cuore... e già mi volevi.
              Ho messo le ali... il sogno è avverato,
              a questo bel mondo sono approdato;
              son contento per te, felice per voi
              che mi avete cercato, tanto inseguito,
              e ora vi abbraccio in un amore infinito.
              Non dovrà mai finire questa bella poesia,
              ti ringrazio di cuore per la tua fantasia;
              per quel mondo fatato che tu hai creato,
              e tutto l'amore che mi hai regalato.
              Parole ne avrei... non ancora è mio tempo,
              che tu mi capisca, questo lo sento;
              posso solo donarti un sorriso distratto,
              e far sì che il tuo sogno... resti incantato.
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                Scritta da: Pietro Baratta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Cara mà

                Un mare immenso di parole nascondeva dei pensieri
                che si univano con i miei a tracciar sentieri;
                un cielo pieno di consigli si perdevano in me stesso
                regalando a questo seme ciò che sono adesso;
                volevo dirti cose che non mi hai fatto dire,
                cercavo di sapere com'è giusto vivere
                in un mondo di paure ove non dimora amore
                fatto solo per soffrire perché non batte il sole;
                quante volte mi hai sgridato e quanto ho pianto mà
                per un sogno che cercavo che non era questo qua;
                se adesso ti capisco e perché il tempo mi ha cambiato,
                e se sono un po' diverso perché tanto mi hai aiutato,
                regalandomi l'immenso ed oltre ancora mà
                e son contento viverti per ciò che resterà;
                perché non può morire ciò che porto dentro
                è la gioia vera di chi mi ha amato tanto.
                Chiudo gli occhi e in un momento... mi sei ancora accanto,
                apro il cuore e come il vento... sei lontana e stanca.
                Grazie ancora... Mamma.
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                  Scritta da: Franco Mastroianni
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Accatasto giorni vuoti messi lì a formar pareti
                  altri appesi come tende quasi appiccicati ai vetri
                  giro dentro a questi giorni queste stanze... senza ritrovare i gusti le fragranze

                  accatasto giorni vuoti quelli senza il tuo profumo
                  le sinuosità del corpo la bellezza la tua pelle... così morbida al contatto.

                  Accatasto giorni vuoti... prima o poi... darò di matto.
                  Composta venerdì 30 dicembre 2011
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                    Scritta da: Marilena Aiello
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    La gioia di scrivere

                    Dove corre questa cerva scritta in un bosco scritto?
                    Ad abbeverarsi ad un'acqua scritta
                    che riflette il suo musetto come carta carbone?
                    Perché alza la testa, sente forse qualcosa?
                    Poggiata su esili zampe prese in prestito dalla verità,
                    da sotto le mie dita rizza le orecchie.
                    Silenzio - anche questa parola fruscia sulla carta
                    e scosta
                    i rami generati dalla parola "bosco".

                    Sopra il foglio bianco si preparano al balzo
                    lettere che possono mettersi male,
                    un assedio di frasi
                    che non lasceranno scampo.

                    In una goccia d'inchiostro c'è una buona scorta
                    di cacciatori con l'occhio al mirino,
                    pronti a correr giù per la ripida penna,
                    a circondare la cerva, a puntare.

                    Dimenticano che la vita non è qui.
                    Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
                    Un batter d'occhio durerà quanto dico io,
                    si lascerà dividere in piccole eternità
                    piene di pallottole fermate in volo.
                    Non una cosa avverrà qui se non voglio.
                    Senza il mio assenso non cadrà foglia,
                    né si piegherà stelo sotto il punto del piccolo zoccolo.

                    C'è dunque un mondo
                    di cui reggo le sorti indipendenti?
                    Un tempo che lego con catene di segni?
                    Un esistere a mio comando incessante?

                    La gioia di scrivere
                    Il potere di perpetuare.
                    La vendetta d'una mano mortale.
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