Poesie d'Autore


Scritta da: Alberto Iess
in Poesie (Poesie d'Autore)

Indiana

Sguardo tagliente, pupille d'ossidiana.
Fili d'inchiostro su tinta d'indiana.
Aroma del giorno che mi porti via,
svegliami presto dalla mia apatia.
Laggiù c'è il mondo, seguito dall'eternità;
la strada si stringe, tu aspettami là,
dove il sole vaneggia col suo pennello:
aspetta per sempre il mio verso più bello.
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Sei un crescendo di passione
    la miscela più esplosiva che stravolge ogni ragione

    sei quel forte desiderio che mi fa volare in alto
    fino a perdermi del tutto nell'intenso del cobalto

    sei germoglio di curiosità infinita lo sbocciare in ogni giorno in nuova vita

    sei un crescendo di passione

    ed io vibro... solo a pronunciar di te... il nome.
    Composta sabato 14 gennaio 2012
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Frastuono innaturale

      Un mare di tristezza in qual si voglia senso
      mi sento così triste... che non penso
      allora resto chiuso in scatola ovattata
      lontano dal frastuono innaturale
      che intossica il mio vivere celandosi col nome di giornata

      i nodi delle scarpe non cercano l'intreccio
      e giovani pensieri alati restano intrappolati tra le maglie

      mentre come ghiacciaio che si scioglie
      scendono a valle... le mie perdute voglie.
      Composta domenica 15 gennaio 2012
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Quelle camice nere

        È come se volesse esplodermi la testa
        satura ormai di false gesta
        tra le promesse avute e quello che ne resta
        annodar le dignità di tante... troppe genti
        gestendo una nazione da veri incompetenti
        non parlo di chi è lì... o chi ha lasciato il posto
        chiunque sia conosce bene la parola... disonesto
        propenso solo ad ingrassar se stesso
        lasciando poi che il resto affondi e si disperda
        seguito da piccoli sciami di mosconi
        che vivono e si nutrono di tutta questa merda.

        Io voglio denunciare questa gente
        che sputa in faccia a chi ha sacrificato la sua vita per rendere la stessa... più decente, lottando contro le ingiustizie che ormai sono tornate libere
        quelle camice nere sono ancora qui... non è cambiato niente.

        Si sono propagate nel silenzio
        crescendo a dismisura ma... poco a poco
        come una piccola fiammella
        che si sviluppa fino a divenire un grande fuoco
        bruciando e divorando quel che trova nel cammino lasciando dietro sé... tabula rasa

        ma in fondo poi cosa ci vuole... sacrificati un po' dai tutto a noi vedrai che sotto i ponti si sta bene
        non ti senti soffocare tra le mura di casa?
        Composta domenica 15 gennaio 2012
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Amore Condannato

          Quanti respiri stracciati
          si inginocchiano silenziosi ai piedi del mondo.
          Portati via il colore
          chiaro dei tuoi occhi.
          Su questo tavolo di legno
          ti sei squarciata i polsi.
          Su questa sedia di vimini invecchiata
          i pensieri grondavano come acqua
          rimasta incastonata nel fuoco.
          Stringi di più queste mani
          perché mentre tu muori io sto vivendo.
          Accarezza di più questo petto nudo,
          senti questo cuore suicida che ormai
          affoga nel dolore dolcemente con te.
          Non girare lo sguardo
          sento ancora gli ultimi sguardi di vita.
          Oltre al dolore cosa mi hai dato?
          Io ero il tuo amore e tu mi hai condannato.
          Tu eri tutto anche quando da terra
          raccoglievo il tuo sangue.
          Dormivamo in riva al mare
          e dopo tre anni su quella stessa riva
          mi hai fatto scoppiare il cielo
          e l'anima in un secondo violento.
          Amore condannato ma perché ti ho pianto,
          ma perché ti ho amato.
          Smidollata come pochi tranciavi le vene.
          Ti reputavi violentata ed è per questo
          che ti sei ammazzata.
          Amore condannato con l'aceto le lacrime.
          Con il sangue la vernice.
          Con il sole l'arancione della ruggine.
          Sputo in faccia ai tuoi baci.
          Cambiare vita è stato facile.
          Strappare le foto assieme è stato difficile.
          L'odio sta bruciando...
          E noi mano nella mano camminavamo
          a passi lenti nel tuo suicidio.
          Forse all'inferno, forse nella fossa umida
          ma ci rivedremo e forse
          questa volta ti bacerò le labbra.
          Composta domenica 15 gennaio 2012
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Senza una data da ricordare

            Senza una data da ricordare
            né un luogo ben preciso da indicare
            ecco che arriva la dimenticanza.

            Silenziosa
            come un morto che galleggia sul fiume,
            lontana, ineluttabile
            come può essere solo il destino:

            come un'ampia zona buia,
            o una scultura perfetta,
            come una faccia senza lineamenti,
            senza sguardo. È così che arriva.

            Si crea una sera, all'improvviso,
            lasciandoci stupefatti,
            senza un'esclamazione, senza un grido.
            Ci rendiamo conto semplicemente che è nata.

            E ora mi chiedo:
            in quale istante, fra i molti istanti,
            in quale giorno, fra i molti giorni
            tu mi hai dimenticato?
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              Scritta da: mor-joy
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Dal cassetto

              Volevo appenderla a un muro della stanza.

              Ma l'umidità del cassetto l'ha guastata.

              Non la metto in un quadro questa foto.

              Dovevo conservarla con più cura.

              Queste le labbra, questo il viso...
              ah, per un giorno solo, per un'ora
              solo tornasse quel passato.

              Non la metto in un quadro questa foto.

              Mi fa soffrire vederla così guasta.

              Del resto, se anche non fosse guasta,
              che fastidio badare a non tradirmi...
              una parola, o il tono della voce...
              se mai qualcuno mi chiedesse chi era.
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