Guido, ì vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento, e messi in un vasel ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio. Sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse 'l disio. E monna Vanna e monna Lagia poi con quella ch'è sul numer de le trenta con noi ponesse il buono incantatore: e quivi ragionar sempre d'amore, e ciascuna di lor fosse contenta, sì come ì credo che saremmo noi.
Ne li occhi porta la mia donna Amore (Vita Nova, XXI)
Ne li occhi porta la mia donna Amore, per che si fa gentil ciò ch'ella mira; ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira, e cui saluta fa tremar lo core, sì che, bassando il viso, tutto smore, e d'ogni suo difetto allor sospira: fugge dinanzi a lei superbia ed ira. Aiutatemi, donne, farle onore. Ogne dolcezza, ogne pensero umile nasce nel core a chi parlar la sente, ond'è laudato chi prima la vide. Quel ch'ella par quando un poco sorride, non si po' dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.
Tutto il tuo dolore, Louise, e il tuo odio per me nacquero dalla tua illusione, che fosse leggerezza di spirito e disprezzo dei diritti della tua anima ciò che mi fece volgere ad Annabella e abbandonarti. In realtà tu prendesti ad odiarmi per amor mio, poiché io ero la gioia della tua anima, formato e temprato per risolverti la vita, e non volli. Ma tu eri la mia disgrazia. Se tu fossi stata la mia gioia, non mi sarei forse attaccato a te? Questo è il dolore della vita: le si può essere felici solo in due; e i nostri cuori rispondono a stelle che non voglion saperne di noi.
Bisticciammo quella mattina, perché lui aveva sessantacinque anni, e io trenta, ed ero nervosa e greve del bimbo la cui nascita mi atterriva. Io pensavo all'ultima lettera scrittami da quella giovane anima straniata il cui abbandono nascosi sposando quel vecchio. Poi presi la morfina e sedetti a leggere. Attraverso l'oscurità che mi scese sugli occhi io vedo ancora la luce vacillante di queste parole: "E Gesù gli disse: In verità io ti dico, Oggi tu sarai con me in paradiso"
Sono Minerva, la poetessa del villaggio, fischiata, schernita dai villanzoni della strada per il mio corpo goffo, l'occhio guercio, e il passo largo e tanto più quando "Butch" Weldy mi prese dopo una lotta brutale. Mi abbandonò al mio destino col dottor Meyers; e io sprofondai nella morte, gelando dai piedi alla faccia, come chi scenda in un'acqua di ghiaccio. Vorrà qualcuno recarsi al giornale, e raccogliere i versi che scrissi? — Ero tanto assetata d'amore! Ero tanto affamata di vita!
Come accade, ditemi, che io, il più erudito degli avvocati, che conoscevo Blackstone e Coke quasi a memoria, che feci il più gran discorso che il tribunale avesse mai udito, e scrissi un esposto che meritò l'elogio del pretore Breese — come accade, ditemi, che io giaccio qui, dimenticato, ignoto, mentre Chase Henry, l'ubriacone della città, ha un cippo di marmo, sormontato da un'urna, su cui la Natura in un capriccio d'ironia ha seminato un cespo in fiore?
Dissi, quando mi consegnarono il diploma, dissi a me stesso che sarei stato buono e saggio e coraggioso e caritatevole col prossimo; dissi che avrei trasportato il Credo cristiano nella pratica della medicina! Ma, non so come, il mondo e gli altri dottori subodorano ciò che si ha in cuore non appena si prende questa magnanima risoluzione. E il sistema è pigliarvi per fame. Da voi non verranno che i poveri. Voi vi accorgerete troppo tardi che fare il dottore non è che un modo di guadagnarsi la vita. E quando siete povero e dovete reggere il Credo cristiano e la moglie e i figli tutto sulla vostra schiena, è troppo! Ecco perché fabbricai l'Elisir di Giovinezza, che mi portò alla prigione di Peoria bollato come truffatore e imbroglione dall'integerrimo Giudice federale!
Fuggii da casa col circo, perché mi ero innamorato di Mademoiselle Estralada, la domatrice di leoni. Una volta, dopo aver lasciato digiuni i leoni per più di un giorno, entrai nella gabbia e incominciai a percuotere Brutus e Leo e Gypsy. Ma all'improvviso Brutus mi balzò addosso, e mi uccise. Entrando in queste regioni incontrai un'ombra che m'ingiuriò, e disse che me l'ero meritato... era Robespierre!
Herbert ruppe il nostro fidanzamento di Otto anni quando Annabella ritornò al villaggio dal collegio, ahimè! Se avessi rispettato il mio amore, forse sarebbe diventato un bel dolore — chi sa? — riempiendomi la vita di profumo. Ma io lo torturai, lo avvelenai, lo accecai, ed esso si mutò in odio — edera mortale invece che clematide. E l'anima cadde dal suo sostegno, i suoi viticci s'intricarono in rovina. Non lasciate la volontà farvi da giardiniere nell'anima, a meno che siate sicuri ch'essa è più saggia dell'anima vostra.