Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Non molto va Rinaldo, che si vede
saltare inanzi il suo destrier feroce:
- Ferma, Baiardo mio, deh, ferma il piede!
Che l'esser senza te troppo mi nuoce. -
Per questo il destrier sordo, a lui non riede
anzi più se ne va sempre veloce.
Segue Rinaldo, e d'ira si distrugge:
ma seguitiamo Angelica che fugge.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    E come quei che non sapean se l'una
    o l'altra via facesse la donzella
    (però che senza differenza alcuna
    apparia in amendue l'orma novella),
    si messero ad arbitrio di fortuna,
    Rinaldo a questa, il Saracino a quella.
    Pel bosco Ferraù molto s'avvolse,
    e ritrovossi al fine onde si tolse.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ingiustissimo Amor, perché sì raro
      corrispondenti fai nostri desiri?
      Onde, perfido, avvien che t'è sì caro
      il discorde voler ch'in duo cor miri?
      Gir non mi lasci al facil guado e chiaro,
      e nel più cieco e maggior fondo tiri:
      da chi disia il mio amor tu mi richiami,
      e chi m'ha in odio vuoi ch'adori ed ami.
      Ingiustissimo Amor, perché sì raro
      corrispondenti fai nostri desiri?
      Onde, perfido, avvien che t'è sì caro
      il discorde voler ch'in duo cor miri?
      Gir non mi lasci al facil guado e chiaro,
      e nel più cieco e maggior fondo tiri:
      da chi disia il mio amor tu mi richiami,
      e chi m'ha in odio vuoi ch'adori ed ami.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Poi che s'affaticar gran pezzo invano
        i dui guerrier per por l'un l'altro sotto,
        quando non meno era con l'arme in mano
        questo di quel, né quel di questo dotto;
        fu primiero il signor di Montalbano,
        ch'al cavallier di Spagna fece motto,
        sì come quel ch'ha nel cuor tanto fuoco,
        che tutto n'arde e non ritrova loco.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Ah lasso! Che poss'io più che mirare
          la rocca lungi, ove il mio ben m'è chiuso?
          Come la volpe, che 'l figlio gridare
          nel nido oda de l'aquila di giuso,
          s'aggira intorno, e non sa che si fare,
          poi che l'ali non ha da gir là suso.
          Erto è quel sasso sì, tale è il castello,
          che non vi può salir chi non è augello.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Ma non sì tosto dal materno stelo
            rimossa viene e dal suo ceppo verde,
            che quanto avea dagli uomini e dal cielo
            favor, grazia e bellezza, tutto perde.
            La vergine che 'l fior, di che più zelo
            che dè begli occhi e de la vita aver dè,
            lascia altrui corre, il pregio ch'avea inanti
            perde nel cor di tutti gli altri amanti.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Se gli è amico o nemico non comprende:
              tema e speranza il dubbio cor le scuote;
              e di quella aventura il fine attende,
              né pur d'un sol sospir l'aria percuote.
              Il cavalliero in riva al fiume scende
              sopra l'un braccio a riposar le gote;
              e in un suo gran pensier tanto penètra,
              che par cangiato in insensibil pietra.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Qual pargoletta o damma o capriuola,
                che tra le fronde del natio boschetto
                alla madre veduta abbia la gola
                stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto,
                di selva in selva dal crudel s'invola,
                e di paura trema e di sospetto:
                ad ogni sterpo che passando tocca,
                esser si crede all'empia fera in bocca.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  E servò meglio questo giuramento,
                  che non avea quell'altro fatto prima.
                  Quindi si parte tanto malcontento,
                  che molti giorni poi si rode e lima.
                  Sol di cercare è il paladino intento
                  di qua di là, dove trovarlo stima.
                  Altra ventura al buon Rinaldo accade,
                  che da costui tenea diverse strade.
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