Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sognato per l'inverno a... lei

Andremo, d'inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli posa
nei cantucci molli. Tu

chiuderai gli occhi, per non vedere dai vetri
smorfiare l'ombre delle sere,
la plebaglia di démoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.

Poi la tua guancia graffiare si sentirà...
un bacetto, un ragno matto, ti correrà
sul collo... Intanto

tu mi dirai: "Cerca! ", chinando a me la testa
- prenderemo tempo a scovare quella bestia
- che viaggia così tanto...
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Pensierino del mattino

    La mattina alle quattro, d'estate,
    il sonno d'amore dura ancora.
    Sotto i boschetti l'alba deodora
    le sere festeggiate.

    Ma laggiù negli immensi cantieri
    al sole dell'Esperidi, là
    scamiciati, ecco i carpentieri
    si agitano già.

    Tranquilli, in quei deserti muschiati,
    preparano il tavolato fino
    dove ride il ricco cittadino
    sotto cieli affrescati.

    Per questi Operai affascinanti
    a un re di Babilonia assoggettati,
    ah! Lascia un po', Venere, gli Amanti
    dai cuori incoronati.

    Regina dei Pastori!
    Porta acquavite ai lavoratori,
    la loro forza vieni a ristorare
    prima del bagno meridiano, in mare.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Lacrima

      Lontano da uccelli, da greggi, da paesane,
      io bevevo, rannicchiato in una brughiera,
      cinta da una selva di noccioli leggera,
      in verdi e tiepide foschie meridiane.

      Che potevo bere in quella giovane Oïsa,
      muti olmi, cielo coperto, erba senza fiori.
      Che spillavo alla mia fiasca di colocasia?
      Un liquore d'oro, insulso, che dà sudori.

      Cattiva insegna d'osteria sarei stato.
      Poi il temporale mutò il cielo, fino a sera.
      Furon laghi, pertiche, stazioni, una nera
      regione, e nella notte blu fu un colonnato.

      L'acqua dei boschi moriva alla verginale
      sabbia, e il vento, dal cielo, ghiacciava acquitrini...
      Io, pescatore d'oro e di gusci marini,
      dire che non pensai di bere, come tale!
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Se non temprasse il foco del mio core
        l'umor, che verso per gli occhi sì spesso,
        io avrei visto già di morte il messo,
        e l'alma ad ubidirla uscita fore;
        perché la speme omai cede al timore,
        ed ogni cosa mia soggiace ad esso,
        poi che si vede a mille segni espresso
        che chi può farlo vuole il mio dolore.
        Dunque, s'io vivo, è mercé del mio pianto;
        s'io moro, è colpa de le crude voglie
        del mio signor, in vista dolce tanto.
        Ei mi legò sì ch'altri non mi scioglie,
        ei vuol aver de la mia morte il vanto.
        O poco chiare ed onorate spoglie!
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Beate luci, or se mi fate guerra
          voi, donde può venir sol la mia pace;
          se 'l viver mio a voi, luci alme, spiace
          e la mia vita in voi solo si serra;
          mi converrà (e chi nol crede s'erra)
          o viver sempre in guerra aspra e tenace,
          o tosto tosto l'anima fugace,
          lasciato il corpo, se n'andrà sotterra.
          E così rimarrete senza poi
          soggetto, ove possiate essercitare
          la crudeltade vostra, Amor e voi.
          Io ne verrò al fine a guadagnare;
          ché, morend'un senza peccati suoi,
          felicemente suol al ciel poggiare.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Qual sempre à miei disir contraria sorte
            fra la spiga e la man mi s'è trasmessa,
            sì che la gioia, che mi fu promessa,
            tarda tanto a venir per darmi morte?
            Le mie due vive, due fidate scorte
            il signor mio, anzi l'anima stessa,
            l'imagin, che nel cor m'è sempre impressa,
            perché non batte omai, lassa, a le porte?
            L'alma allargata a questa nova speme
            che ristretta nel duol prendea vigore,
            mancherà tosto certo, se non viene.
            E saran dè miracoli d'Amore,
            ch'un'ombra breve di sperato bene
            tolga altrui vita, e dia vita il dolore.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Se tu vedessi, o madre degli Amori,
              e teco insieme il tuo figlio diletto,
              l'accese e vive fiamme del mio petto,
              a quali altre fûr mai pari o maggiori;
              se tu vedessi i pelaghi d'umori,
              che, dapoi che 'l mio cor ti fu soggetto,
              mercé del vago e grazioso aspetto,
              per questi occhi dolenti verso fuori;
              so ch'avresti pietà del mio gran pianto
              e de la fiamma mia spietata e ria,
              che per sfogar talor descrivo e canto.
              Ma voi ferite, e poi fuggite via
              più che folgor veloci, ed io fra tanto
              resto col pianto e con la fiamma mia.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Se con tutto il mio studio e tutta l'arte
                io non posso accennar pur quanto e quale
                è 'l foco mio dal dì che 'l primo strale
                m'aventò Amor ne la sinistra parte,
                come volete voi signor, che ex parte
                l'altrui voglie amorose e l'altrui male
                con questa forza stanca e così frale
                ì dica in vive voci, o scriva in carte?
                Datemi o 'l ciel più stile o voi men pena,
                ond'abbia o più vigor o men martìre,
                sì che la vostra voglia resti piena.
                E, se ciò non si può, vostro desire
                adempiete da voi, ch'avete vena,
                stile ed ingegno eguale al vostro dire.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Cesare e Ciro, i vostri fidi spegli,
                  in cui mai sempre, signor, vi mirate,
                  poi ch'a seguir le lor chiare pedate
                  par che ciascun di lor v'infiammi e svegli,
                  perché, sì come è stato questi e quegli
                  essempio di clemenzia e di pietate,
                  solo in questa virtù v'allontanate
                  da què due chiari ed onorati vegli?
                  Perché non sète voi mite e clemente
                  a me vostra prigion, vostra fattura,
                  come fûr essi a l'acquistata gente?
                  Anzi forse voi sète di natura
                  mite con tutti, e meco solamente
                  d'aspra e spietata. Oh mia somma sventura.
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)
                    Sai tu, perché ti mise in mano, Amore,
                    gli stral tua madre, ed agli occhi la benda?
                    Perché quella saetti, impiaghi e fenda
                    i cor di questo e quel fido amatore;
                    e con questi non possi veder fuore
                    de' colpi tuoi la crudeltà stupenda,
                    sì che pietoso affatto non ti renda,
                    o almen non tempri l'empio tuo furore.
                    Che, se vedessi un dì la piaga mia,
                    o non saresti dio, ma cruda fèra,
                    o pietoso o men aspro ti faria.
                    Non vorrei già che tu vedessi in cera
                    i raggi del mio sol; ché ti parria
                    forse a l'incontro picciola e leggera.
                    Vota la poesia: Commenta