Lentamente la luna sorge dalla rosea nebbia Spogliandosi della sua veste dorata, e così Emerge, bianca e raffinata; allora stupito Io vedo in cielo, davanti, una donna che non sapevo Di amare, ma ella va, e la sua bellezza mi ferisce al cuore; La seguo via nella notte, pregandola di non lasciarmi.
L'amore ha fatto scoppiare il suo ermetico cuore Come nei campi un'ape, nera e ambra, Rompe il bozzolo invernale, per arrampicarsi Sull'erba intiepidita dai novelli raggi di sole.
Di malizia albeggiano i suoi occhi ora E sull'iride colorata è un luccichio Simile a quello sull'ali ripiegate Dell'ape, prima del volo.
Chi, con un soffio conturbante, preciso, Ha aperto le ali del giovane spirito timido? Chi ha eccitato l'animo a un inesperto volo Nei suoi occhi di giovane ape incerta?
Grave rende l'amore la sua voce; Il ronzio delle sue ali esitanti, pesanti, Fa tremare di consapevolezza le cose comuni Che dice, e le sue parole rallegrano.
Si spacca il mattino come una melagrana Con rosse crepe lucide; Ah, quando arriverà domani l'aurora, tardi, Biancheggiando oltre il letto, Vigile mi troverà ai cancelli del matrimonio, Mentre aspetto che si diffonda la luce Su di lui, che sazio dorme Con la testa sprofondata, incosciente.
E quando l'alba s'insinuerà dentro Cauta m'alzerò per osservare la vittoria della luce Sul primo dei miei giorni Che lui mi mostra, addormentato nel sonno In cui con me cadde, e il mio sguardo Meno vago diverrà, e la sua faccia calda Vedrò liberata dall'agitarsi della fiamma.
Saprò allora a quale immagine di Dio È fatto il mio uomo; E vedrò il castigo o il premio della mia vita nel dormiente; Calcolerò allora lo stampo e il valore Dell'uomo che come mio ho accettato, Mi si rivelerà un aspetto del cielo o della terra Nello splendore del metallo in cui è coniato.
Oh, sono ansiosa di vederlo dormire totalmente in mio potere, Saprò allora chi è che ho da tenermi... Sono ansiosa di vedere Questo amore mio, questa moneta che ruota, posarsi Immobile al mio fianco e pronta Per la mia stima: certo egli sarà Ricchezza di vita per me.
E allora sarà mio, giacendo a me rivelato, Aperto ai miei occhi, chiaro Dormirà, Disteso negligentemente, Affidando a me la sua realtà, e io Guarderò l'alba illuminare Il mio destino.
Guardando splendere la debole luce Su quel sonno colmo di me, Sulla sua fronte, ove i riccioli Negligenti s'accoppiano e appiccicano, Sulle sue labbra, ove il respiro leggero va e viene, Inconsapevole, sulle sue membra assonnate finalmente stese, Indifese, Piangerò, lo so, oh se piangerò Di gioia e di tormento.
Non respingermi se ti dico Che scordo il suono della tua voce, Che i tuoi occhi dimentico, felici mentre indagano Traverso il tempo per scorgere il nostro matrimonio.
Ma quando sbocciano i fiori del melo Sotto la luna dalle dita pallide, Sul mio petto vedo il tuo chiaro volto E i miei obblighi cancello, fingendomi malato.
Allora sulla mia camera chiudo Le imposte a nascondere il giardino, dove lieta È la luna per i fiori aperti, che la seducano Con la loro bellezza, chiedendo d'esser ricambiati.
E a te levo le braccia dolenti E il mio petto avido angosciato sollevo E lacrimo davvero tormentandomi per te, E alle porte del sonno mi slancio, per riposare.
Tutta l'ansiosa notte m'agito per te, Sognando che sottomessa la tua bocca si porga alla mia, Sento trasportarmi dal tuo petto vigoroso In un sonno che nessun dubbio o sogno può insidiare.
La nostra storia è nobile e tragica Come la maschera d'un tiranno Né drammi audaci o ammaliatori Né indifferenti minuzie sanno Render patetici i nostri amori
E Thomas de Quincey succhiando L'oppio veleno dolce e casto La povera Anna andava sognando Passiam passiamo ché tutto passa Mi volterò all'indietro spesso
Sono i ricordi corni da caccia Il cui bruito muore nel vento.