Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Anche questa mattina mi sono svegliato

Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si sono buttati addosso a me alla rinfusa
e la luce d'argento annerito della lampada

mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d'albergo e questo paese nemico
e la metà del sogno caduta da questo lato s'è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
e la nostra separazione e quello che siamo

mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Guardo in ginocchio la terra

    Guardo in ginocchio la terra
    guardo l'erba
    guardo l'insetto
    guardo l'istante fiorito e azzurro
    sei come la terra di primavera, amore,
    io ti guardo.

    Sdraiato sul dorso vedo il cielo
    vedo i rami degli alberi
    vedo le cicogne che volano
    sei come il cielo di primavera, amore,
    io ti vedo.

    Ho acceso un fuoco di notte in campagna
    tocco il fuoco
    tocco l'acqua
    tocco la stoffa e l'argento
    sei come un fuoco di bivacco all'addiaccio
    io ti tocco.

    Sono tra gli uomini amo gli uomini
    Amo l'azione
    Amo il pensiero
    Amo la mia lotta
    Sei un essere umano nella mia lotta
    Ti amo.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Le sei del mattino

      Le sei del mattino.
      Ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
      ho assaporato
      l'azzurro nuovo nelle finestre
      le rughe della mia fronte di ieri
      sono rimaste sullo specchio

      sulla mia nuca una voce di donna
      tenera peluria di pesca
      e le notizie del mio paese alla radio

      vorrei correre d'albero in albero
      nel frutteto delle ore

      verrà il tramonto, mia rosa
      e al di là della notte
      mi aspetterà
      spero
      il sapore di un nuovo azzurro.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Nella casa addormentata

        Nella casa addormentata in quest'alba
        la luce che si muove al secondo piano
        è una stella rimasta lassù

        sono sceso senza rumore
        per la scala
        sono andato attraverso il giardino
        fino al bosco di faggi

        nella freschezza calma di quest'alba
        negli alberi la tenerezza
        di una giovane madre
        e a passi lenti sul ponte di pietra
        la partenza.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il vento cala e se ne va

          Il vento cala e se ne va
          lo stesso vento non agita
          due volte lo stesso ramo
          di ciliegio
          gli uccelli cantano nell'albero
          ali che voglion volare
          la porta è chiusa
          bisogna forzarla
          bisogna vederti, amor mio,
          sia bella come te, la vita
          sia amica e amata come te

          so che ancora non è finito
          il banchetto della miseria ma
          finirà...
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le sedie dormono in piedi

            Le sedie dormono in piedi
            anche il tavolo
            il tappeto sdraiato sul dorso
            ha chiuso gli arabeschi
            lo specchio dorme
            gli occhi delle finestre sono chiusi
            il balcone dorme
            con le gambe penzolanti nel vuoto
            i camini sul tetto dirimpetto dormono
            sui marciapiedi dormono le acacie
            la nuvola dorme
            stringendosi al petto una stella
            in casa fuori di casa dorme la luce

            ma tu ti sei svegliata
            mia rosa
            le sedie si sono svegliate
            si precipitano da un angolo all'altro anche il tavolo
            il tappeto si è messo a sedere
            gli arabeschi hanno aperto i petali
            lo specchio si è risvegliato come un lago all'aurora
            le finestre hanno spalancato
            immensi occhi azzurri
            il balcone si è risvegliato
            ha tirato su dal vuoto le gambe
            i camini dirimpetto si son messi a fumare
            le acacie han cominciato a chiacchierare
            sui marciapiedi
            la nuvola si è svegliata
            ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
            in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
            si è versata sui tuoi capelli
            è colata tra le tue palme
            ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il raggio è riempito di miele

              Il raggio è riempito di miele
              i tuoi occhi son pieni di sole.
              I tuoi occhi, mia rosa, saranno cenere
              domani, e il miele continuerà
              a riempire altri raggi.

              Non mi fermo a rimpiangere i giorni passati
              - salvo una certa notte d'estate –
              e anche l'ultima luce dei miei occhi azzurri
              ti annuncerà lieti giorni futuri.

              Un giorno, madre natura dirà: "Mia creatura
              hai già riso, hai già pianto abbastanza".
              E di nuovo, immensa
              sconfinata, ricomincerà
              la vita, senza occhi, senza parola, senza
              pensiero...
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                Scritta da: Silvana Stremiz
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                Demogorgone

                Nella strada piena di sole vago ci sono case immobili e gente che cammina.
                Una tristezza piena di terrore mi gela.
                Presento un avvenimento dall'altra parte delle frontiere e dei movimenti.

                No, no, questo no!
                Tutto, salvo sapere cos'è il Mistero!
                Superficie dell'Universo, oh Palpebre Calate,
                non vi sollevate mai!
                Deve essere insopportabile lo sguardo della Verità Finale!

                Lasciatemi vivere senza sapere niente, e morire senza venire a sapere niente!
                La ragione che ci sia essere, che ci siano esseri, che ci sia tutto,
                deve portare a una follia più grande degli spazi
                fra le anime e le stelle.

                No, non la verità! Lasciatemi queste case, questa gente,
                proprio così, senza nient'altro, solo queste case e questa gente...
                Quale alito orribile e freddo mi tocca gli occhi chiusi?
                Non li voglio aprire per il vivere! Oh Verità, scordati di me!
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Magnificat

                  Quando passerà questa notte interna, l'universo,
                  e io, l'anima mia, avrò il mio giorno?
                  Quando mi desterò dall'essere desto?
                  Non so. Il sole brilla alto:
                  impossibile guardarlo.
                  Le stelle ammiccano fredde:
                  impossibile contarle.
                  Il cuore batte estraneo:
                  impossibile ascoltarlo.
                  Quando finirà questo dramma senza teatro,
                  o questo teatro senza dramma,
                  e potrò tornare a casa?
                  Dove? Come? Quando?
                  Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
                  Si, sì, è lui!
                  Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
                  e allora sarà giorno.
                  Sorridi nel sonno, anima mia!
                  Sorridi anima mia: sarà giorno!
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