Poesie generazionali


Scritta da: Carlo Sorangelo
in Poesie (Poesie generazionali)
Non esiste sole più bello
di quello che risplende nei tuoi occhi

Non esiste profumo più dolce
di quello che ha la tua pelle

Non esiste sorriso più bello
di quello del tuo viso

Non esiste bacio più romantico
di quello che mi donano le tue labbra

Non esiste il mio destino
di quello legato al tuo

Non esiste la mia vita
senza il mio cuore che batte nel tuo.
Composta martedì 10 febbraio 2015
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    Scritta da: Ada Roggio
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Auguri a te,
    auguri a me,
    auguri a noi,
    auguri a tutti voi.
    A questa festa mondiale
    s'innalza l'amore,
    non c'è razza,
    non ha colore,
    non ha frontiere,
    non ha barriere,
    non ha confine.
    Il vero amore non ha mai fine.
    Conserva al primo posto
    il regalo più bello: digli ti amo,
    festeggeranno anche le stelle
    un suono soave del violino,
    Buon San Valentino.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Va pensiero

      Si sprigiona il canto del mattino,
      il lucherino m'ha svegliata:
      e fluttua una luce in gioia sparsa,
      un non so che di vivo che rivive,
      saltando contro ogni resistenza.

      E nel profumo di caffè, tuffo il mio pensiero,
      giostrando i bei momenti,
      in un variopinto stato di piacere;
      le note di sentite cantilene, di pene e di non pene.

      Si, lo vedo!, è il frassino che gode e dà la manna:
      idilli fra mare e cielo e terra forte.
      La favola dei trulli e, poi vedo, senza morir,
      la bella vesuviana. Sto davanti a Benedetto e prego.

      Va pensiero alla città del Dante: s-chianti in Vinci.
      Ecco la Dotta di rosso vestita.
      Nella culla di Giulietta, bagnati di musica,
      nell'ascoltar il Verdi.
      E quella mia, la terra di Virgilio e dell'infelice Rigoletto.
      Brilla La Madonnina nel vegliar la Pianura.

      Oh!, le Alpi e lo scrosciar del Po appena nato.
      Mamma mia!, alba pura in Piazza S. Marco: io,
      colombella con la fede al dito, languida come una bava di vento.

      Va pensiero, vai sulle verdi speranze,
      sulle rose profumate e quelle camune,
      balla sul legno e sulle sue fiamme:
      sono sculture le ombre delle valli
      e nelle foreste trovano dimora.

      Osserva, l'anima leggera degli uccelli,
      dai loro canti lasciati inebriare
      e i pini che non smetton di sperare.
      Il monte ha nella sua gola un suono;
      lo senti? È lo jodler che raduna gli animali,
      ed è tanto energico e, tanto è vitale,
      che pare un'esplosione di felicità.
      Composta nel giugno 2010
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        Scritta da: Luigi Berti
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Io sono ancora qui

        Qui, io sono ancora qui
        che mi perdo dentro i sogni e le illusioni.
        Qui, io sono ancora qui...
        che sorrido con le lacrime di fuori.

        Il treno della vita che è passato e non ho preso,
        la fortuna che di striscio mi ha sfiorato e non colpito,
        le tante promesse fatte che da sempre sono false,
        i sogni che di giorno mi hanno ancora abbandonato.

        Qui, io sono ancora qui
        che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
        qui, io sono ancora qui...
        che sorrido con le lacrime di fuori.

        La gioia di restare con chi volevo bene,
        il regalo più prezioso che non ho mai ricevuto,
        la speranza di un amico che non ho più trovato,
        la dolcezza del tuo cuore che mi ha abbandonato.

        Qui, io sono ancora qui
        che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
        qui, io sono ancora qui...
        che sorrido con le lacrime di fuori.

        Le lacrime che ho versato senza essere capito,
        la libertà rinchiusa in una gabbia come un ladro,
        le mani sempre sporche di un essere affamato,
        la solitudine che da sempre oscura la mia mente.

        Qui, io sono ancora qui
        che mi perdo dentro i sogni e le illusioni,
        qui, io sono ancora qui...
        che sorrido con le lacrime di fuori.
        Composta lunedì 9 febbraio 2015
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          Scritta da: Rosita Matera
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Mi presento: son Carnevale

          Ho un sorriso frizzante,
          lo sguardo un po' acceso
          esco dal quadro dei giorni
          facendo capriole.
          Ognuno può essere quello che vuole
          al suono giocoso del mio berretto a sonagli.
          Mi vesto di sogni,
          e di mille volti
          ma nessuna maschera può afferrare la mia essenza.
          Son sempre libero d'esser chiunque,
          comunque vada e in un luogo qualunque.
          Con la mano destra allegramente coloro,
          e con la sinistra beffeggio la sorte.
          Dalla mia tasca sporge un mazzo di carte
          con cui mi trastullo con i mesi dell'anno.
          Malandrino sono per mia natura
          ma possiedo sempre un asso di cuori,
          prendo sul serio solo il sorriso,
          così le mie lacrime si sono fatte coriandoli
          perché io, Carnevale, trasformo le cose
          e dal mio cilindro le estraggo migliori...
          persino il dolore, preso dallo sconforto
          storce la bocca, e non può più parlare.
          Dentro il mio occhio c'è l'estro del gioco
          perché son l'Allegria, e scusate se è poco.
          Composta lunedì 9 febbraio 2015
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            Scritta da: Susan
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Respiro

            Respiro aria di silenzio,
            in questa notte
            dove anche il silenzio muore,
            respiro leggero,
            respiro di noi...
            in questa notte silenziosa...
            troppo silenziosa...
            anche per l'aria
            che respira silenzio,
            silenzio che uccide i sensi...
            sensi di una vita senza senso...
            mentre cammino
            in questa notte troppo silenziosa
            anche per il silenzio.
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              Scritta da: Susan
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Scriverò

              Scriverò dell'eternità,
              scriverò dell'infinito,
              scriverò di quel che poteva,
              ma, mai è stato,
              scriverò di un sogno mai raggiunto,
              scriverò di un arcobaleno mai sfiorato,
              e, scriverò di un amore folle...
              mai abbracciato,
              di un viaggio mai fatto,
              scriverò della speranza,
              e mentre scrivo...
              mi accorgo che ho scritto...
              ho scritto della vita.
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