Poesie generazionali


Scritta da: Lucia Arecchio
in Poesie (Poesie generazionali)
È un ciao
e scivola dalle labbra
del giorno,
cavalca il mattino
e i passi nel traffico di città.

È un ciao,
tra nuovi umori
mescolati al caffè
dei silenzi
un ciao come una pausa
tra le note e gli accenti.

Il tuo ciao, e di rimando il mio
oltrepassano degli occhi
le barriere
e suonano la vita
e il potersi dire:
"Sono ancora qui".
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    Scritta da: Leonardo Cantoro
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Già,
    che poi non c'era molto da capire.
    Lo si vedeva nei miei occhi,
    lo si vedeva alla sera
    mentre mi divertivo ai fornelli
    a preparare qualcosa per te.
    Lo si vedeva nella mia disponibilità
    molte volte scambiata
    per indifferenza.
    Lo si vedeva dalla mia irrefrenabile
    voglia di vederti,
    come i cani aspettano il loro padrone
    dietro la porta di casa
    dopo una giornata di lavoro.
    Lo si vedeva nei miei occhi
    e si percepiva anche la tristezza.
    Lo si vedeva.
    Ma le incomprensioni e le ferite
    ti hanno resa cieca.
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      Scritta da: Cristina Metta
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Tu mi bruci nell'anima come un pugnale
      piccola ossessione che ruba aria ai miei polmoni
      ti ergi sull'unico faro che guarda all'oceano nel sogno
      acceso quando il mio immaginario in tempesta

      sono una - moltiplicate mille, le mie voglie di un bacio
      voglio farti l'amore
      ma parli
      di altro
      di cose
      di soldi
      di ciaspanate
      chiudendo quella scintilla strana di cui fatto il sesso
      nell'ordinario
      ma avrai fame... dopo... più tardi
      allora socchiuderò gli occhi a sfida
      e penserò a sorseggiare vino guardando a perditempo le nuvole
      linciando i poemi di Keats con ali di rondini
      cui darò il benvenuto nella primavera

      ecco il mio copro nudo
      miele per api sto cuore
      voglio farti l'amore
      con ogni piccola parte di me che ti pensa

      tu mi piaci
      mi fai sentire un sentimentale
      uno sbagliato per il proprio tempo
      quello che fallisce sempre e spesso ma poi si rialza
      un Byron moderno
      un sognatore Keats
      un Verlaine dannato
      uno che rincorre l'Ade per liberare chissà cosa
      tu riesci a cancellare ogni orizzonte
      ogni guerra
      ogni battaglia
      e ora che voglio volerti
      sei distante
      come l'aurora

      tu mi bruci nell'anima come un pugnale
      come un incendio di Notre Dame
      visto dalle lacrime dei Gargoyle di pietra
      che pazientemente aspettano
      non che il fuoco si spenga
      ma che l'azzurro... finito il fumo
      torni a baciarli.
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        Scritta da: LuisArT
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Questo Corona

        Giunto è come una maledizione
        ce l'ho vicino e sono in trepidazione
        Questo Corona sta per contagiare
        la gente nel chiuso deve restare
        C'è molta tristezza in questo momento
        che passi veloce come il vento
        E tutti assieme ritorneremo
        e presi per mano ci abbracceremo.
        Composta martedì 10 marzo 2020
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          Scritta da: Alido Ramacciani
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Il nostro cielo
          angeli respinti dal vincolo sacro
          inginocchiati alla speranza
          con le ali intorbidite dalla sconfitta
          pregano nel sottopassaggio del ponte di pietra
          non voglio ascoltare quello che non sento
          con la mia carta di credito
          potrei comperare
          aghi che pungono senza dolore
          ma io non voglio provare
          non pagherò l'aria che respiro
          voglio prendere solo quello che mi serve
          per la nostra festa
          voglio essere elegante
          indosserò il mio abito bleu
          era con me davanti alle rose bianche
          ho lasciato sulla terra il mio rancore
          nella nostra nuova casa non ci servirà
          l'amore concimerà il nostro cielo.
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            Scritta da: Massimo
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Avrò terra da spargere
            sulla fossa come occhio
            che resta spalancato
            ad accogliere immagini
            vivide nell'eterna memoria
            ...
            lacrime di gioia dolcissime
            colmerò nel cavo della mano
            sarò spettro delle notti insonni
            per ricordare il nero del buio
            ...
            tu mi dirai che hai speso
            vita, anni, tempo a far male
            conscia che il fine è la fine.

            Avrò sazia voglia d'essere
            Ulisse che acceca il destino.
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              in Poesie (Poesie generazionali)
              Per il mio dolore corrotto
              desolazione invernale
              per il mio dolore putrefatto
              il vuoto
              per la mia marcia disperazione
              come una notte senza luna
              per la mia anima infame.

              Per il dolore corrotto
              non so se vedrò un altro giorno
              dolore corrotto
              portami via
              dolore corrotto
              verso un giorno felice
              dolore corrotto
              mia unica compagnia.

              Per questo dolore
              non c'è rimedio
              ma va bene così.
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