in Poesie (Poesie generazionali)
Preghiera laica
Io non riesco
a prendere sonno
se prima non saluto
il mondo.
Bene o male
ci ospita in tanti
anche se noi
lo mandiamo a fondo.
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Io non riesco
a prendere sonno
se prima non saluto
il mondo.
Bene o male
ci ospita in tanti
anche se noi
lo mandiamo a fondo.
Ci sono momenti
in cui vorrei
restare
fermo fermo
per non spostare
neppure
una briciola
della vita
che mi sta
addosso.
Vorrei lasciare questo letto,
queste lenzuola che avvolgono
le mie membra stanche,
ma il dolore mi rende prigioniera,
la testa duole tremendamente
e non trova posizione,
si gira, si rigira,
il corpo si muove freneticamente
alla ricerca di uno spazio,
dove un po' di refrigerio
possa diminuire il caldo
opprimente che mi sento addosso,
il battito comincia a farsi irregolare
il viso sempre più pallido
fino a cancellare le sembianze conosciute.
Tutto ciò che è dentro di me
esce con una violenza sconosciuta
come fosse un fiume di lava
incandescente penetrata nelle mie viscere.
Il mio animo cade nell'oblio,
scende sempre più giù,
sprofonda nella notte più buia
negli abissi più neri.
Comincio a percorrere il tunnel,
al fine del quale dovrei trovare
una luce bianca,
luminosa ed abbagliante,
misteriosa, che mi inviterà
a ballare un vecchio valzer
mentre la luna mi strizzerà l'occhiolino,
accenderà tutte le stelle
che con me danzeranno.
Mi ostino
ad attendere accanto
ad un telefono
muto,
per sentire un solo tuo sospiro,
per la tua risata
che ringiovanisce la pelle del mio cuore.
Ed ero cieca e sorda.
Sotto lo scroscio rapido
e incessante
di parole, mi son vista sepolta.
Ma le labbra della notte
sussurrano un'altra verità,
che la pelle del cuore conosce.
Nel caldo abbraccio
del buio
sento la tua mano che stringe
la mia.
E l'amore annulla tutte le distanze,
La pelle del mio cuore e del tuo
rinascono insieme
ad ogni risata.
Dove mi hai portato cuore antico
passo dopo passo
ad ammirare ancora Il tempo intriso
la fatica e i ciottoli
In quell'umano andare trascinato del passato
ritornarmi vivo, di sentimento puro e di pulito
nei giorni respirati
ora dopo ora nel cammino
solo, dai pensieri accompagnato
e odo ancora del profumo
il muschio e la ginestra
e il tempo immutato
In questo tutto insieme
Dio...
non è fuggito.
Mamma
pensiero in prima luce
a vestire il mio guscio
Mamma
mi privo di una sana consuetudine
accettando la rinuncia
e seguendo il valore
Mamma
giorno speciale
in una confusa primavera
Sfilata dal visibile
Indosserò il sole
In fondo...
è la Stella madre del sistema solare
Buon compleanno mamma.
Orientamento unanime
giudizio pronunciato
passo arbitrato
disordine puntellato
di un'ordinario respiro.
Mi propongo alla mia finestra
Incrollabile e coscienziosa
estraendo l'insolito profondo
di usuale difettosa
poverta d'istanti
Chance...
Occasione propizia
Ignorata.
Trottammo comodamente
saturando indefinite giornate
pronunciandoci sfibrati
e incapricciandoci
di una realtà scelta
fermati!
È primavera
Abbandoniamoci comodamente
svuotando palpabili giornate
pronunciandoci rinforzati
e non incapricciandoci
di una realtà trascendente
fermati!
È primavera
Lei non bussa
Entra.
Secondi improvvisi
ad affollare i nostri minuti ignorati
Tamburo sonante al petto
ad armonizzare i nostri silenzi
In un baleno
temperamenti simili
a curare l'inutile
non presentandoci a quella luce transitoria
Disegni e colori
l'insegnamento del fanciullo
consapevole e volontario
di un tracciato di vittoria
l'arco baleno.
La notte poco sa della anima di una donna
oh adorato cuore
tu che nella tenebra più cruda ostenti una tua luce
dove trovi la forza di non cedere alle lusinghe del silenzio?
E quando le forze oscure...
quando l'Ade sussurra sulla tua bocca promesse di immortalità ma senza un corpo
dimmi cosa rispondi loro?
Proprio quello strano fuoco che tormentava il buio
dopo avere detto d'amore – ora - tace
la fiamma altezzosa che s'innalzava con femminile astuzia
ora innesca d'un altro sole i raggi
il sole di chi con ogni brio di respiro ti ricorda
l'ultimo amore
il cuore è corto di generosità con la bugia
quando costei avvince l'essere cui si rivolge
ogni tuo sogno
ogni speranzosa ora
ogni premessa di futuro
il cuore piange
il proprio tumulto
con insindacabile eleganza
umiltà
il cuore tace la rabbia e si consuma per essa
quando amore ti mente
l'inganno è una freccia avvelenata
allora sia tramonto
sulle pretese
sulle ansie
e sui sogni
sia ovunque per amore ferito _ Ade
il cuore non è crine per nodi
ne capigliatura per pulci
onda anomala distruttrice di mondi
se lo è – tu remale contro
brucia quelle pelli indiavolate
soffoca l'infezione che s'impropria di un respiro
ferisci mortalmente il tuo amore
lascialo moribondo sull'orlo dell'abisso
perché guarirà lentamente anche dal dolore
dalle ferite
dalle bestie che lo hanno morso
le donne – ah illuse profetiche insane creature
non fossimo maldestre
saremo meno soggiogate dalle brame
tu che donna vuoi
quella che fui
quella che sono
o quella che sarò
poiché di tutte una soltanto potrai svegliare
chi tra queste ti sarà amore
tormento
rimpianto
la notte poco sa della anima di una donna
l'amore che prima era eccitazione adesso è stanco
perdona alla notte per essere feroce solo coi disabili di meraviglie oltre i cosmi
ma non perdona chi per tempo e a lungo gli ha spento le fiamme
tu sai se l'amore sia nobile
plebeo o celestiale?
Che voli
si trascini
o rimbalzi
ne sai qualcosa? Io non so proprio nulla
per me è un inno al passaggio dell'aria
... fine prima parte.