Poesie generazionali


Scritta da: Alessandro Russo
in Poesie (Poesie generazionali)
La solitudine nella folla
Il vuoto nell'immenso
Ridi bambino è un tuo diritto
Il tempo dei sogni ti aspetta
Ama gioca e impara
Sarà il tuo lume nelle vie buie
Non rammaricarti per i tuoi sbagli
Ammirali poiché hai avuto coraggio
Scusami se corro e non ti penso
Il caos mi spinge ed io non rifletto
Ma la pietra più preziosa che voglio donarti è l'infinito che fino ad oggi ho voluto catturare per poter darti
... futuro.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Coronavirus

    Tra tensione nervosa
    nell'incertezza del domani
    poche le persone
    a camminar per strada.

    Saluti a distanza
    sospettosi si guarda
    se eventualmente
    qualcuno troppo vicino
    a noi passa...

    code ai supermercati
    mani spellate a forza di lavarle
    uffici al pubblico chiusi
    personale dimezzato
    da ferie obbligato

    esercenti in difficoltà
    per il mancato guadagno...

    si vive nella irrealtà
    chiusi in casa, sacrificati
    per un senso di responsabilità
    si rimpiange (o forse più
    s'apprezza) sorella libertà.

    Forse qualcuno avrà imparato
    che il signore non solo nelle chiese
    ma in ogni luogo
    si trova e misericordiosamente
    dal cielo con iridati raggi
    il mondo irradia, infondendo speranza...

    ma... oggi, durante la pausa di lavoro,
    andata al supermercato
    per comperare il mio desinare,
    ho visto una mamma appendere
    sulle vetrine, un disegno
    assai bellino
    del suo amato bambino...

    un semplice arcobaleno
    contornato da mille fiorellini
    e sotto con mano incerta
    scritto "noi ce la faremo"
    e credetemi, amici cari,
    quel disegno è e sarà
    pura poesia,
    la più bella
    al mondo scritta.
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      Scritta da: AngeloBlue
      in Poesie (Poesie generazionali)

      E il tempo di farlo

      Scrivo ora perché è il tempo di farlo.
      Ora rinchiusa in quattro mura
      Ora io tu noi, siamo sulla stessa onda
      Mi guardo intorno quasi rassegnata,
      Ma non la mia Anima...
      Lei non si è mai arresa...
      E mai lo farà...
      Ora tra paure tormenti,
      vecchi schemi, riaffiorano ombre
      Che mi inducono a riflettere
      Chi sono io veramente
      Chi sono io ora, in questo marasma...
      In questa reclusione che io tu noi
      abbiamo costruito, ci siamo blindati...
      Io so chi sono,
      Ma voi tutti chi siete.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        La Primavera. Il ritorno

        Salve, gente!
        Sonno appena tornata dalla mia gemella, dall'America.
        Ho preso una mini vacanza
        e ho lasciato il mio fratello, l'Inverno
        a farvi compagnia.
        Spero che non è stato troppo freddo con voi...
        Mi dispiace se vi sembro egoista
        ma ci tenevo tanto, forse da un secolo
        se non di più,
        di festeggiare insieme a lei
        la festa di San Patrizio,
        sapete, Saint Patrick's Day!
        È stato molto divertente! Mi sono ubriacata e mi sono messo a cantare...
        Uno spettacolo...
        Eh, sì, mi sento imbarazzata
        ma il bello è che ho insegnato a tutti cantare!
        "Abbracciami" e "Azzurro" hanno conquistato tutti quanti!
        Ah, dimenticavo: vi ho portato un pensierino, basterà a tutti voi:
        ho riempito le tasche con trifoglio, e dal volo
        ho sparso dappertutto:
        ho fatto il giro del mondo... shhhhhh...
        Ne ho ancora un cestino pieno
        di foglie tenere e fresche...
        le metterò alle finestre quando dormite
        e la Mattina vi porterà Speranza.
        Sì, Speranza, Fortuna e Allegria.
        Ho trovato anche un quadrifoglio:
        questo raddoppierà la fortuna che ci serve.
        Basta crederci: sono benedette proprio da San Patrizio, ragazzi!
        Più tardi vi leggerò la leggenda di questo Patrick.
        Adesso rimango qui, con voi, e vi leggo.
        Important'è di rimanere in casa, con me.
        Adesso scapo un momento
        a mettermi qualcosa addosso
        che fa un freddo cane, fino all'osso
        Ah, un mantello verde, l'ho preso dal'Irlanda
        per la parata
        Oddio, mio fratello, inverno... ha buttato un sacco di neve...
        Aspettatemi, torno in un batter d'occhio, ascoltate un po' di musica fra tempo. Bye-bye!
        "Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro
        e lungo per me..."
        Composta giovedì 26 marzo 2020
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          A te

          A te,
          che hai lasciato cadere le lacrime
          come due gomitoli di sale
          sfilandosi senza nodi dietro alle spalle
          e scivolare lentamente, tra sospiri e singhiozzi
          lungo alla schiena curvata in avanti
          e stai ancora in ginocchio
          con le mani fredde unite, le dita intrecciate
          A te, io, poeta senza nome
          cittadino dei paesi quasi scomparsi
          fantasma dei tuoi sogni morti
          e dei tuoi morti sognati
          Io, ologramma dell'agonie
          e degli urli lanciati verso le stelle
          affogate nel fumo dei crematori
          e delle croci troppo nuove e lucidi.
          Io che avevo già perso tutto
          quando non era rimasto più niente
          cosa potrei dire per renderti meno sofferente!
          A te
          che ti sei perso nel labirinto di te stesso
          ti posso dare se mi guardi
          un po' di forza vitale
          per farti cominciare a camminare
          come fanno i bambini, un passo a volta
          come sarebbe il tuo prima volta.
          Fidati, staccati da quel pavimento
          raggiungimi, vieni così, piano, nel salotto
          vicino al caminetto. Siediti, io accenderò il fuoco.
          A te
          ti vorrei riscaldare anima e corpo
          A te, che sei immenso come il mondo
          A te, ti dedico il mio sguardo puro ma bugiardo
          e dico ciò che tutti vogliono che dico
          sarà tutto bene, anche s'è un mito!
          Ma io ti alzo e ti chiedo stai al caldo!
          E pur se ti ferisce fino al infinito
          questo dolore fresco, impunito
          A te
          che sei simbolo di tutto ciò che è colpito, esausto, impaurito
          A te regalo il pensiero di ringraziare un attimo al cielo perché sei vivo e qualcuno senza volto
          senza nome
          ti pensa e ti offre una spinta
          verso la primavera, verso la vita.
          Composta giovedì 26 marzo 2020
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Resto a casa e resta a casa

            Resto a casa e resta a casa
            Leggi o ascolta un audiolibro
            Riposa le membra
            Fai esercizi e prega
            Fai arte
            Impara nuovi modi comportamentali
            Resta a casa e resto a casa

            Ascolta la tua anima e medita
            Trova la tua altra metà che è stata divisa quando sfidasti gli dei!
            Pensa in modo differente da quanto hai fatto fino ad oggi
            Pensa quando esprimi il tuo voto e chiediti a quel politico affido la famiglia?
            Pensa chiaramente Quando partecipi alla vita sociale
            Resta a casa e resto a casa

            Guarisci dalla assenza in cui versi
            Guarisci dall'ignoranza Pericolosa e inutile
            Dai senso e cuore alle azioni
            Guarda la terra come respira ora che sei a casa
            Guarda come sono pulite le acque dei canali veneziani
            Guarda come il denaro non si mangia
            È ora di guarire dentro e fuori
            Resta a casa e resto a casa.

            Pensa a quando tutto questo che stai vivendo cessa
            Istituisci sette giorni di "resto a casa totale"
            Ricorda i morti che non hai seppellito
            Ricorda i parchi e le chiese chiuse
            Non dimenticare mai quello che hai vissuto
            Modula le tue scelte in modo tale
            da bene vivere
            Ricorda che occorre rispettare la natura
            la terra
            Il cielo
            L'albero
            Gli animali
            L'acqua
            Perché altrimenti quando esci o sei a casa non c'è sapone che basti.
            Composta mercoledì 25 marzo 2020
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Angeli in camice bianco e ali sudate

              Cara mammina,
              Quando sei volata lassù
              ho visto tra le nuvole
              il volto di Gesù.
              Lo sguardo suo mi mantiene
              serena, andrà tutto bene.
              Mi manchi ma non piango più
              sapendo che hai ali blu
              e ti riposi finalmente
              nel paradiso infinito, pieno di stelle
              più grande di un continente.
              La zia scrive poesie
              e parla con le fresie e i giacinti
              io faccio cartoline e dipinti
              per tutti quanti, vincitori o vinti.
              Non piango più, ascolto poesie
              e prego sempre che sparisca
              ma senza ali,
              la mamma delle pandemie.
              Composta martedì 31 marzo 2020
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                Scritta da: Alessandro
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Che femmena

                Aveva gli occhi di una bambina
                un sorriso così dolce
                delle labbra per farci sognare
                e un profumo per farsi odorare, d'improvviso
                si è svegliato il vento e come una piuma
                se la portata via con se verso il cielo azzurro
                adagiandola sulle ali della felicità
                è senza dire una parola ha lasciato
                a noi il suo profumo.

                Che femmena

                che peccato.
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                  Scritta da: P. Metallo
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Fiori a primavera

                  Strade vuote in questo paese,
                  soltanto finestre con luci accese.
                  Segregati in casa con una sola speranza,
                  poter uscire ed eliminare ogni distanza.
                  Brividi sulla pelle ad ogni notizia,
                  troppe vittime e nessuna giustizia.
                  Ma questo virus ha i giorni contati
                  con i nostri medici eroi, seppur affannati.
                  Annunceranno la sua fine e della libertà, il ritorno,
                  ameremo ogni cosa e sarà un nuovo giorno.
                  Saremo più forti, ma soprattutto più uniti,
                  e come fiori a primavera, con il sole fioriti.
                  Composta lunedì 30 marzo 2020
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