Poesie generazionali


Scritta da: Pain&Madness
in Poesie (Poesie generazionali)

Labirinto

Il portone è spalancato, mi stava aspettando.
Non voglio entrarci ma sono più forti di me.
Corro, sudo, inciampo, mi perdo.
Oscurità ovunque, non vedo le pareti.
Mi rialzo, corro, sudo, inciampo, mi perdo.
Una grande ascia nella schiena.
Sangue, affanno, arranco.
Mi rialzo, corro, sudo, inciampo, mi perdo.
Una lancia nel petto.
Sangue ovunque, una fontana d'agonia.
Il rosso diventa nero, impossibile seguire la traccia.
Mi rialzo, cado, mi rialzo, cammino, sudo, crollo, mi perdo.
Salgo la scala, gradini d'angoscia, è tutto inutile.
Inutile, inutile, inutile.
Resto accasciato, mi immergo nella pozza.
Aspetto che l'oscurità fluisca nelle vene.
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    Scritta da: Asianne Merisi
    in Poesie (Poesie generazionali)
    S'impone, il pensiero giudicante
    di menti che possiedono senza merito,
    si distrugge l'intelletto e l'anima
    di chi prova sconsacrata invidia,
    si incatena il respiro spontaneo di chi,
    prova a ribellarsi all'apatia e la solitudine.
    Dove anche un piccolo gesto e ricco di senso.
    Questo è un lutto disperato, che priva il sentir'altro
    e credere che i colori dell'amore sono opachi e scuri
    decretando un vivere arido.
    Composta mercoledì 23 ottobre 2019
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Occhi da triglia

      Insieme agli elefanti del passato (persone di gran
      peso, importanti, che decidono le sorti) questo
      mondo ci avete lasciato, pieno di passioni, come
      afflizioni di cui c'è dunque poco da esultare se
      ogni giorno, a onor del male, è un gran baccanale
      tra guerre, alluvioni e il più tremendo e feroce
      fortunale (uragano devastante in Giappone).
      Siete dei potenti col mestolo (valete poco al
      comando), siete quelli che di prosopopee
      (paroloni vuoti) si vestono e il buon senso intanto
      pestano. Per poterci ancor gabbare, che tanto
      come ochette dietro a voi ci avete abituati ad
      andare. È un'imprinting che oggi non funziona
      perché si è visto che la Terra non a voi domani
      non perdona. Perché saranno i giovani a pagare
      per le vostre castronate che ancor oggi
      sbandierate. E se pensate che Greta viva per quel
      premio (Nobel) avete bisogno di una chemio, che
      un cancro cerebrale avete addosso a forza di
      pensar al color del codirosso (in modo marginale).
      Altro qui ci vuole: del popolo la ribellione, altro che
      per il Nobel una menzione. Da persone tanto ottuse
      non bastano le scuse, giacché non volete cambiar
      niente, manco se vi arriva un nutrito e fottuto
      accidente, mandato da quei condannati (vittime
      dei disastri ambientali) che ci hanno
      prematutamente già lasciati. Stolti, con quegli
      occhi a triglia, tipici di chi con l'intelligenza non ci
      piglia. Siete quelli che Greta (Thunberg) vogliono
      distruggere per non farsi proprio da lei distruggere,
      perché anch'ella ha un potere forte dietro le spalle,
      quello di rompervi il più possibile le palle, per
      mandarvi, in quanto ciuchi, tutti quanti nella stalle.
      Composta domenica 13 ottobre 2019
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        Scritta da: djfmp3
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Sognare il Futuro

        Sognare il Futuro
        è un po' come camminare
        senza la paura di dovere
        difendere i propri diritti
        e le proprie idee che dai pensieri
        si lasciano trasportare lontano
        tra la gente che non guarda
        il colore della tua pelle e che ti porge sempre una mano
        per non lasciarti in un barcone ad affogare
        il futuro e il mio pensiero fisso che in ordine
        al dopo di noi vorrei lasciare
        il futuro e un albero da poco piantato
        che va curato come un bimbo da poco nato
        che alza le mani al cielo per essere abbracciato
        da una mamma e un papa che camminare
        vogliono impararti a fare, il futuro e sapere ascoltare
        e sapere sempre da che parte stare
        il futuro non sono castelli di sabbia che dal vento
        lontano si lascia trasportare
        il futuro è la strada che ti vorrei indicare
        per camminare ancora per un po' di tempo
        al tuo fianco finché stanche si faranno le mie gambe
        e lontano mi porterà la clessidra del tempo
        che svuoterà il mio carpo, e liberi le mie idee e i miei pensieri lascerà volare via senza
        la paura di parlare e di cantare
        che uniti si può stare e che per lottare per il domani
        una sola risposta bisogna saper dare. "libertà".
        Composta domenica 20 ottobre 2019
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Sasha

          Piccolo ed inerme
          colpito da quest'amara realtà
          una mamma che abbandona un figlio,
          non ha un cuore...
          né tanto meno amore!

          Sono nato così,
          in fondo non provo dolore...
          attendo con pazienza amore
          un tetto con tanto affetto!

          Il mio piccolo difetto?
          Essere diverso dagli altri...
          ora capisco il perché,
          il mondo non ama essere visto da me.

          Esistono tante crudeltà
          cattiverie e atrocità!
          Io sono allegro, rido e gioco
          se tu sei lì...

          vieni a prendermi,
          ti riempirò di gioia
          ed illuminerò la tua vita
          piena di colori e felicità.
          Composta venerdì 18 ottobre 2019
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            Scritta da: Marta Emme
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Quel po' di masochismo.

            Il masochismo è una sorta di manierismo
            (modalità), il modo stesso con cui
            tortuosamente si affrontano le cose, è il
            non saper misurare mai la dose (nel fare),
            come se si fosse ancor convinti che i
            dinosauri non si sono mai estinti (diversa
            percezione della realtà) così ci si infila in
            tali labirinti che fan prevaler gli istinti,
            siccome la testa non ragiona e il danno
            che ne viene alla persona con l'assurdo
            s'intona. Insomma il masochismo è
            un'arte sublime, ci si impegna, per aver
            piacere, a farsi del male perché in
            profondità veramente non si sa guardare,
            dato che, sul canterale (cassettone), gli
            occhiali, con quella messa a fuoco, li
            abbiam lasciati la mattina insieme a un
            po' di caffeina (vigore). Forse, uno così,
            ama troppo l'altro per questo non riesce,
            per sua natura, ad esser scaltro (attento
            a sé).
            Composta venerdì 11 ottobre 2019
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              Scritta da: Cristina Metta
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Who the fuck is Alice

              L'aria è sottile fino ai polmoni
              masticata diventa carbone ed io un uccello con piume e branchie
              quando le apnee di sole richiedono muta per il nuoto al buio
              sempre che il blu non pesi di stelle sui miei sogni
              dimmi perché dovrei essere diverso da quello che sono
              navigatore dittatore genio superbo pazzo e insonne
              dimmi perché vorresti dare un metro all'uomo
              nessuno è immune ai propri atti
              in fuga smarrito qualunque città a coda di drago una gabbia
              chiatte a forma di nubi sopra le acque Tamigi

              l'aria è sottile quasi una lama
              io ladro di nuvole una tomba di pietra la porta di Keats già batte il vento
              nevica con creature in pozioni di panna nel caffè Starbucks resiste
              è ufficiale! siamo tutti remoti tutti un download sul generis dei fantasmi
              Londra è un server di flashback dall'inossidabile dentatura
              pakistan cab s'infiltra nel traffico fermo al semaforo canta "Who the fuck is Alice"
              e allora appoggio la testa alla prima vetrina con chineese butter cakes
              sognando
              in un piccolo perimetro della mia anima canto – Re di tutti i ladri di sorrisi.
              Composta lunedì 7 ottobre 2019
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                Scritta da: Cristina Metta
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Domani avrò sole

                Buon Happy morning! Non è mai abbastanza Domenica ma è fin troppo smisurato Lunedì
                domani avrò sole un Ade melmoso Caronte traghetta un fiume caffè
                una fata aracnide appesa a un filo di zucchero trema l'Olimpo
                castelli la neve sultano il lampione davanti al parcheggio sull'Inferno - la nebbia

                mille luci alba Gennaio col nodo alla gola smarriti gli astri
                coperta in spalla viaggi per casa sposa di pile fragile al freddo
                un fondo di vino piange in bottiglia rosso il sangue la lava
                mattino chimera battiti i mostri grida all'orgasmo il cuore

                portami via alle ossa strappami un urlo piacere detona memoria
                nutrimi di rimorsi
                di sbagli
                di code in autostrada cercami una tempesta dove amarti
                scivola in me profumo di rosa dai fuoco alla casa su Marte
                e chiudi quello che resta del buio in un Oh! di straordinario
                domani io avrò sole
                tu ferma il tempo.
                Composta lunedì 7 ottobre 2019
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                  Scritta da: Rossella Di Venti
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Al mercato delle pulci ho venduto dei ricordi.
                  Non dovevo sì lo so,
                  ma ci pensavo già da un po'.
                  Ho comunque fatto un affare
                  ed ora la mia mente fa ciò che le pare.
                  Ops! Ho dimenticato un piccolo dettaglio...
                  Il mio cuore dice che ho fatto uno sbaglio.
                  Stai zitto tu che rompi sempre... mica ho chiesto il tuo parere...
                  brutto impertinente!
                  Non ti offendere dai... lo sai che mi piace mettermi nei guai.
                  Ma stavolta ho fatto un affare anche per te cuore mio
                  perché, prima o poi, tutto cadrà tutto nell'oblio.
                  Composta lunedì 7 ottobre 2019
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