Poesie generazionali


Scritta da: Lucchetto
in Poesie (Poesie generazionali)

Forse Sono Io

Ci sono stati dei momenti tristi ma li ho persi già.
Troppo razionale per capire che si può star bene senza complicare il cuore,
lasciare ogni spazio al tempo
lasciando che questo ci maturi e ci giustifichi,
In questo Amore mi difendo
senza calpestare il tutto
cercando di estirpare il male alle radici do spazio alla mia creatività,
e lascio che la fantasia faccia il resto.
Composta martedì 2 luglio 2019
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    Scritta da: Luana Donati
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Sai cosa mi piace poco?
    E cosa mi piace da impazzire?
    Sai cosa amo?
    E ciò che odio?
    Sai cosa mi fa stare bene?
    E quello che mi fa stare male?
    Sai se piango spesso?
    Conosci la mia vita?
    Cosa sai del mio passato?
    Sai cosa sognavo da bambina?
    E il mio gioco preferito, qual'era?
    Mi piace la musica?
    Se sì, che musica ascolto?
    Sai se la notte sogno?
    Cosa sogno o cosa penso?
    Lo sai cosa penso?
    Sai chi sono io?
    Mi conosci?
    Mi conosci davvero?
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Greta superstar

      Un bottoncino blu ho trovato ieri sera
      in una scatola vetusta appoggiata
      sopra una finestrella angusta che sui
      tetti si affacciava giusta giusta, da
      sembrar di viver quando ero ancor
      fanciulla, quando il tempo sembrava
      eterno e quel trastulla. Tutto per via di
      un bottoncino blu cucito in gioventù
      su un pantoloncino ecrù che
      racchiudeva poche e nostalgiche virtù.
      Di esser grezza e naturale come non
      si usa più, di aver potuto guardare il
      mondo da lassù avendo la fanciullezza
      come arma in più, come qualcosa che
      con la purezza e la fierezza si sposa.
      Quelle che ancor oggi fan dire a Greta:
      giù le mani dal Pianeta, perché il
      mondo va in discesa e l'intelligenza
      viene offesa. Eppure credo si possa
      poco con un uomo che è diventato
      beoto (beota, idiota). Sarà come
      parlar al vento e il tuo un altro
      scomodo lamento, giusto per dar
      anche ai giovani un contento. Tanta
      attenzione Greta come si può aver per
      una stella cometa, bellina bellina,
      lucente come brillantina (di luce
      riflessa, un po' opaca) ma sarà
      tramontata con dopodomattina. I
      poteri forti, sono ormai del Pianeta
      all'arrembaggio e a tanto buon senso
      faran certamente un altro oltraggio.
      Invece, la tua battaglia dev'esser
      come un'opera di Caravaggio, che ha
      cambiato con la sua arte quel che
      sta alla pelle (l'arte figurativa e
      comunicativa) mettendo nel pennello
      la luce delle stelle. E or qui non sto a
      raccontar storielle, c'è da cambiar nel
      cervello tutte le rotelle e accender
      finalmente della ragione le sue
      fulgide fiammelle. Quelle che han
      reso l'uomo immortale in Caravaggio,
      lui che ha avuto, nel voler cambiare, il
      tuo stesso coraggio, e non conta se è
      stato selvaggio e tu invece come un
      fiore splendido e profumato di maggio.
      E allor, cara, pungi, feroce, e non dar
      tregua, come un Caravaggio, alla
      stessa stregua. Fallo poi in nome di
      Dio, artefice del creato, e non Pietro,
      che era un uomo, sì, ispirato, ma
      anche un po' stonato (ha rinnegato
      Cristo).
      Composta domenica 28 aprile 2019
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Isterica

        Quante volte mi han chiamato
        la risata ha parlato...
        una vocina diceva stai attento,
        sarà un presentimento
        è un gran tormento!
        Rideva, rideva, rideva
        volevo sapere con chi l'aveva,
        enigmi in parole
        ho sempre avuto prove.
        L'amicizia esiste sì,
        ma esiste anche quella amara
        ignara e soprattutto avara...
        Amava impicciarsi dei fatti miei,
        per poi spettegolare in giro
        e sentirsi un attrice da capogiro...
        I social offrono tanti colpi di scena,
        casi bizzarri a bizzeffe
        loro gettano esche
        ed il popolo cade sulle pesche!
        Aprite gli occhi,
        non viviamo nel mondo dei balocchi.
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Last minute

          C'è chi fa l'attore sui social
          e chi ama giocare dietro lo schermo...
          Di certo io non amo le mosche
          e ne tanto meno i figli di mignotta!
          C'è chi mangia la pagnotta
          e chi ancor se ne fotta,
          a me non importa...
          ti sbatto in faccia la porta!
          Ti auguro di non avere mai
          la mia sofferenza...
          perché per me,
          rimarrai solo un assenza.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Non mi arrendo

            Questa società non accetta se stessi,
            figuriamoci il suo prossimo!
            Tutti allo sbando...
            è un orchestra con accordi stonati,
            abbassano sguardi davanti alla realtà!
            Il potere prende sempre più piede,
            la legge complice di atti terroristici
            il popolo delle marionette
            sembrano delle saponette!
            La vita è un ramo col suo fiore
            ma se gli spezzi pian piano i petali...
            non riuscirà più a germogliare,
            e pian piano,
            non batterà più il suo cuore.
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Un nome

              Se hai un nome straniero,
              per il mondo sei uno sparviero.
              Se hai nome italiano,
              per i popoli suoni strano...
              Inizi ad esprimerti col cuore,
              seppur a malincuore
              mostrando a tutti i tuoi umori
              e ti seguono con onore.
              Inizi a rivelare la tua identità,
              e tutti ti disprezzano senza pietà!
              Questo è il mondo che ci circonda,
              spettatori su una sponda
              pronti ad uccidere con la fionda,
              senza dignità e senza onestà
              pronti a tutto distruggendo il tuo essere
              con malvagità!
              Non sei più nessuno
              in questa realtà imperfetta,
              che corre in labirinti oscuri
              in gran fretta
              eliminando per sempre,
              la tua essenza e presenza.
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Spavalderia

                Tutti santi
                senza ma e senza sé
                pensano di essere dei re
                Rimani in silenzio
                davanti a me
                quando mi leggi
                taci per sempre!
                Io sono la mente
                e tu lo spavaldo
                senza azzardo
                ma solo affanno!
                Ricordati,
                vivi in un mondo
                senza fondo
                il tuo giudizio è un precipizio,
                la tua spavalderia è fanteria
                io la trasformo in poesia!
                Spavalderia,
                bastardo chi lo sia.
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                  Scritta da: Alisia7
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Ovvio, che imparerai a non pensarci più.
                  Lo so, ora non puoi.
                  Lo so, fa ancora tanto male.
                  Piangi, urla ed utilizza anche il silenzio se vuoi...
                  Adesso ti danno troppo fastidio le domande e gli sguardi della gente curiosa.
                  Ah, si! Troppi curiosi.
                  Hai anche la nausea dei sorrisi ipocriti.
                  Certo, che hai ragione!
                  Non parliamo poi... della compassione?
                  Quella, è la peggiore di tutte!
                  Solo il tempo potrà aiutarti, perché ti abituerai ad accettare le assenze di coloro che hanno rapito le tue costanti presenze.
                  Forse, ti perdonerai e qualche volta penserai: "che non è sempre colpa tua".
                  Per ora non puoi ancora.
                  Sono certa che ti ricrederai!
                  Aspetta, perché nulla è più curativo del tempo che inesorabilmente, passa.
                  Composta mercoledì 12 giugno 2019
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