Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Attimi

Attimi carichi di luce, attimi densi di meraviglia, attimi figli del silenzio, attimi di sapori dolci, attimi di buio negli occhi, attimi rubati e consumati dalla mente, attimi mangiati da ore crudeli, attimi che corrodono il corpo, attimi figli di passioni indecifrabili, attimi di profumi che inebriano il pensiero, attimi di volontà mai pensate, attimi di voluttà mai desiderate, attimi di una vita che vive di... attimi.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Amore

    Il mio amore è vecchio e recente: fuoco nascosto di spento vulcano ha sue radici nel tempo lontano. Visse molti anni gemente, grande e prepotente, senza conoscere debolezza camminando sicuro nel sentiero che gli ha segnato la bellezza. Tenero e mite, è simile ad un bambino ma possiede la forza e l'altezza di chi, non Dio, a Dio è assai vicino.
    Composta martedì 31 dicembre 2019
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      Gelosia

      Gelosia: veleno dell'amore che come fuoco mi bruci nelle vene e mi strazi il pensiero. Tu, dominatrice che l'anima mia - simile ad una belva che la preda tiene - stringi e dilani e, spietata, spingi verso la follia. Ma io non riesco a detestarti, non posso vivere senza il tuo tormento poiché dal tuo dolore discende il divino godimento del possesso assoluto: corpo e cuore. Dunque, seppur spasimato e annientato, di soffrirti non mi pento.
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        Scritta da: Marta Emme
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        Il potere di una zucca

        Stasera vi aspetto, animelle belle (degli avi),
        intorno alla mia zucca ad aleggiare come
        pazzarelle, tanto curiose siete di conoscer,
        di quest'anno, le novelle (novità) e come
        quelle si muovono dentro le mie insolite
        storielle (confessioni) che a voi sol
        racconto, che siete le mie stelle. Dal
        racconto non mi attendo nessuno sconto,
        ma voi allor mi confortate che le vie del
        Signore sono sconfinate. E la luce (della
        zucca) si ravviva mentre una lacrima
        furtiva di gioia allor mi riempiva, per
        quanto, nel darmi carta bianca, il coraggio
        che dimostrate non vi manca. Dunque,
        quella fiammella è servita per guidarvi
        fino a me, io che, come fedele (cristiana),
        sembra proprio che non sia un granché.
        Eppure, a me piace ogni novità che a
        esser creativa (nella comunicazione)
        un'occasione in più mi dà. Così, se c'è chi
        fa la zucca da paura è per tener a
        distanza il maligno che porta la sventura.
        Dunque, per Halloween sono a
        festeggiare in una notte che, ai nostri cari
        nell'aldilà, può avvicinare, vestiti, anche un
        poco per giocare, come streghe o come
        maghi o coi costumi che ci sembrano i più
        strani. Poi, viene la fede e una preghiera a
        lor si deve. Il mio Halloween è giusto
        questo, e non m'importa se a qualcuno
        può risultare indigesto (non è d'accordo).
        Composta venerdì 1 novembre 2019
        dal libro "Prosia" di Marta Emme
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          Scritta da: Marta Emme
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          I fetenti

          Ci sono persone, si dice, che hanno
          cuore, ma non sono per il bene
          dell'uomo, fetenti sono. Ci sono
          persone, si dice, che hanno cervello
          (intelligenza) e pur loro non sono
          per il bene dell'uomo, fetenti sono.
          Ci sono persone vuote che non
          hanno né cuore né cervello e per le
          quali vale il ritornello che è la pazzia
          il loro zolfanello (cerino), fetenti
          sono. Ci sono le persone, invece,
          che hanno cuore e cervello che san
          dosare, conseguentemente, con
          misura e fine tessitura
          (appropriatezza) per non finire mai,
          del diavolo in pastura; e sono, quelle,
          le persone giuste, che fanno bene
          all'uomo. Sono fiore all'occhiello
          dell'Umanità e, quando si incontrano,
          sono una benedizione, ma sono una
          specie, oggi, in via di estinzione.
          Pensare, dunque, è sensato, che,
          proprio per questo dilemma, l'uomo
          da sé medesimo si è buggerato
          (fregato, per le continue tragedie
          naturali a lui ascrivibili, che che se ne
          dica, per lo scadimento dell'etica e la
          supremazia del sé). Tanto che, se lo
          immaginassimo dentro a un mercato,
          una merce di seconda, ma proprio di
          seconda mano, l'uomo, sarebbe
          diventato (con molto poco valore).
          Composta sabato 26 ottobre 2019
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            Scritta da: Pain&Madness
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            Il giardino di casa mia

            Cammino a piedi nudi sull'erba fresca.
            Una dolce sensazione di morbidezza pervade il corpo. L'odore della lavanda mi massaggia dall'interno mentre la bellezza delle luci che abbracciano gli Aceri illuminano la mia anima.
            Sorseggiando il tè delle speranze ascolto i canti di chi ama, sensazione di volare.
            Voglio provare, voglio osare.
            Indosso le lenti del senso supremo.
            Note stonate e forzate, veleno, alberi spogli, uova marce e tappeti di spine.
            Il giardino di casa mia.
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