Poesie generazionali


Scritta da: David Baldolini
in Poesie (Poesie generazionali)
Sagaci i miei sguardi su di te:
sinuose traversate le tue curve,
anse desiderose le tue fosse.
Spasmi di piacere l'altalene delle tue speranze;
spericolate discese le tue movenze,
onde tempestose i tuoi abbracci.
Vigneti dal sapore cosi dolce i tuoi grappoli di baci.
Vestigie sabbiose i tuoi passi,
alchimia d'un cammino leggero fra le nuvole dorate.
Riflessi frastagliati le tue sillabe nel mare delle parole,
e, nel silenzio buio, contempliamo le stelle lucenti
all'unisono delle nostre essenze.
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Seduta sul davanzale
    della finestra ammiro il
    paesaggio quasi
    incantata,
    sembra un presepe
    con le sue luci.
    Un pizzico di malinconia
    mi stringe il cuore
    La tristezza si
    affaccia le lacrime
    le fanno compagnia
    sorrido,
    triste,
    vorrei
    ma non posso
    E resto ferma
    a guardare la veduta
    con occhi pieni
    d'amore con
    l'anima vuota
    resto incantata.
    Guardando questa
    veduta troppo
    grande per
    due occhi soli!
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      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Non voglio
      più guardare
      il mondo da sola,
      no,
      mai più,
      tu anima mia
      tu,
      che sei una parte
      di me,
      non voglio più
      guardare questo
      mondo da sola,
      con te anima mia
      senza te il mondo
      mi sembra vuoto,
      non importa dove
      tu sei,
      non importa
      la distanza,
      io,
      io non voglio
      più guardare
      il mondo senza
      te anima mia!
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Camera prenotata

        Mentre si riveste
        copre il suo corpo,
        china la testa in basso,
        verso il seno,
        e già pensa alla scusa per stasera.
        Che cosa dire
        a chi non crede a nulla,
        siede davanti al piatto
        e alla bottiglia.
        A volte pensa
        che forse tanto vale non dir niente
        invece che inventare.
        La cena è pronta
        e dopo
        i piatti da lavare.
        In fondo basta,
        perché deve sfasciare
        l'accordo silenzioso
        aborto di un disaccordo fatto di urla.
        Certo
        che l'altro la fa sentire donna,
        quando la spoglia
        quando fa l'amore.
        Ma se ci pensa bene
        già mentre lei si veste,
        lui è lì pronto sulla porta,
        gli vede addosso
        la fretta di andar via.
        Ha controllato colletto e canottiera
        li ha messi al vetro
        li ha visti in trasparenza,
        si sa il rossetto
        è un po' come i capelli.
        Sono impiccioni,
        fatti per tradire
        per far scoprire chi tradisce.
        Lei lo accontenta
        e si sistema meglio
        quando lui guida,
        quando è già per strada.
        Finito il letto
        finito il batticuore,
        adesso tacciono
        guardano avanti,
        lui per guidare,
        lei per poter scappare,
        .... forse domani.
        Composta lunedì 25 novembre 2013
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          I sicuri

          Quelli che fanno proprie le urla degli altri,
          sputate da un palco.
          Quelli che pensano di far cambiare
          ma non di cambiare.
          Quelli che vedono
          ma non si vedono.
          Quelli che vanno al seggio
          convinti di contare.
          Io non li invidio,
          proprio non li capisco.
          Ma capisco perché da tempo
          viaggio con le braccia alzate.
          Composta lunedì 25 novembre 2013
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            Scritta da: Giancarlo Modarelli
            in Poesie (Poesie generazionali)

            L'avrei preferita....

            Sulle scale di triste preferenza di una giovane fanciulla m'innamorai.
            In tutta fretta senza dargli retta la telefonai per amore.
            La tua voce mi scaldava il cuore, mi scolpiva l'anima.
            Freschezza di gioventù d'assenza di vecchiaia, t'avrei voluta mia dappertutto.
            Magnifica creatura, bocca di fuoco e pelle vellutata dai capelli belli e lunghi.
            T'avrei portata via dal paese alla città e senza pietà di possederti.
            Dopotutto si sa non possiamo disporci d'avanzi né di scarti da buttarci.
            Composta lunedì 25 novembre 2013
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