Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

La carreggiata dell'amore

Fugge il tempo
vigliacco
sulla strada colma d'angoscia
raccolgo miseri attimi
nostalgici.
Amori vissuti
senza rimpianto
lasciati
ai bordi
di una carreggiata
danno spazio
all'anima che io amai
e mai dimenticai!
Carezze mai sepolte
che risorgono sulla pelle
come cicatrici!
Sulla carrozza
della vita conservo
emozioni
passioni
baci
viaggiano con me
coperti da un velo di tristezza
sono tesori
che custodisco nell'anima
perle luminose
in un vicolo oscuro
senza luce!
Composta sabato 23 novembre 2013
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Pensiero colorato

    Un pensiero,
    un piccolo
    pensiero
    prende forma,
    è bello
    ha tanti colori,
    ma il più bello
    è quello dell'amore,
    ha la
    forma dei colori
    dell'arcobaleno
    i colori più belli
    dell'anima,
    i colori dell'amore,
    e tu sei il mio
    pensiero colorato
    anima mia!
    Tu, pensiero
    d'amore
    tu pensiero
    colorato
    dell'arcobaleno!
    Tu anima mia!
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      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Amore che vivi,
      e vivi.
      ma come vivi?
      Vivi nella
      speranza del
      domani,
      del forse
      un sorriso,
      ed ora?
      Ora vivi,
      e vivi un presente
      tortuoso,
      un presente
      che dà spazio
      infinito ad un amore,
      amore che non dona
      senso se non
      al senso della follia,
      una follia che è
      amore infinito amore,
      amore ed ancora amore,
      lasciando il vuoto un
      vuoto che si riempie
      al sol pensier di un noi!
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Ed io ti amo,
        ti amo così
        come è vero
        che esiste
        l'infinito,
        come è vero
        che esistiamo
        noi,
        ed io ti amo
        così,
        tormento,
        follia,
        senso,
        il vero
        ed unico
        senso che vivo
        adesso,
        ora,
        io ti amo così
        come è vero
        che esiste la notte
        come è vero che
        esiste il giorno,
        io,
        io ti amo cosi,
        e ti sento,
        sento in te viva
        la passione
        l'unica passione
        che conosco
        anima mia,
        come una candela
        che brucia
        così brucia la mia anima
        lentamente e vivo,
        l'unico senso che vivo,
        che riconosco
        ed io,
        io così ti amo!
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          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Una candela,
          un libro,
          una canzone
          e la mente

          nel sogno,
          un sogno di Natale,
          luci accese,
          bancarelle in strada,
          ed io,
          io chiudo gli
          occhi ed immagino,
          io e te,
          a sorridere,
          guardare le luci
          proprio come due
          bambini
          mano nella mano,
          guardiamo
          le vetrine addobbate
          di tanti colori,
          io e te mano nella mano,
          ci guardiamo e,
          sorridiamo,
          è Natale,
          quasi Natale
          mi dici,
          io il mio regalo
          c'è l'ho
          sei tu amore.
          Apro gli occhi e,
          anche l'orologio
          si è fermato nel mio
          sogno,
          asciugo
          le lacrime,
          bella la fantasia,
          riprendo a leggere,
          una bella storia d'amore
          la fantasia,
          la nostra anima mia
          tu che vivi in me!
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            Scritta da: Antonio Belsito
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Cosa sai tu del dolore?

            Cosa sai tu del dolore?
            Tu conosci il dolore
            che strazia il cuore,
            strapazza la mente,
            apre ferite?
            Tu conosci il dolore mentre corre,
            il dolore mentre guarda,
            il dolore regalato?
            Tu conosci il dolore dannato,
            il dolore insensato,
            il dolore affamato?
            Tu conosci il dolore addormentato,
            il dolore simulato,
            quello affannato?
            Tu conosci il dolore?
            Quello santificato,
            quello beato,
            quello gridato?
            Tu conosci il dolore
            che gela la luce,
            immobilizza il buio
            e corre sull'orizzonte?
            Tu conosci quel dolore
            mentre acchiappa le stelle,
            stringe la luna
            e maledice il sole?

            Tu conosci il dolore?

            Il dolore che ingiallisce le foglie,
            il dolore che secca gli alberi,
            il dolore che è fulmine,
            tuono o nubifragio.
            Tu conosci il dolore
            mentre la zattera è in mezzo al mare,
            sola,
            e tu non sai che fare?
            Tu conosci il dolore
            mentre nel fango s'inciampa,
            nella palude si resta,
            il dolore che diventa festa?
            Tu conosci il dolore della morte
            che diviene sorte,
            di occhi spenti
            perché non hanno pregato i santi,
            di mani disunite...
            ... il dolore di vite?
            Tu conosci quel dolore assassino,
            quel dolore iniettato
            perché bisogna tacere,
            quel dolore che è dovere?

            Tu conosci il dolore?

            Quel dolore garbato,
            quel dolore raffinato,
            quel dolore incravattato.
            Tu conosci il dolore
            mentre chinato su un libro
            riconosce che non c'è nessun equilibrio?
            Quel dolore che diventa la farsa
            perché il sistema è tutta una salsa.
            Tu conosci il dolore
            del pane spezzato
            duro e azzannato,
            il dolore di uno schianto
            da una scogliera, da una finestra o da un balcone
            perché il dolore diventa la peggiore condizione?
            Tu conosci il dolore
            di chi è senza parole,
            di chi non sente,
            di chi non vede neanche la gente?
            Tu conosci il dolore
            che non può alzarsi,
            che non può sdraiarsi
            e neanche riesce a saziarsi?
            Quel dolore che è tormento,
            forse, lamento,
            quel dolore che è un momento.

            Tu conosci il dolore?

            Il dolore che scorre nei fiumi,
            il dolore che dorme nei laghi,
            il dolore degli aghi.
            Tu conosci il dolore
            di quei quattro,
            di quel popolo,
            quel dolore che è matto?
            Tu conosci il dolore
            della strada che incanta?
            Il dolore che sembra lontano,
            quello che sembra estraneo,
            il dolore che gira l'angolo
            e...
            Tu conosci il dolore
            che piange
            e non si ferma
            perché ha solo lacrime
            e la terra?

            Tu conosci il dolore?

            Il dolore non si pente.
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              Scritta da: Mariella Buscemi
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Presa dalla stessa fame e condannata ai medesimi digiuni.
              Ieri, sapevo amare di più e più forte, oggi, ho le rughe.
              Sono io che uccido i miei slanci e, piano, ammazzo il gusto, l'olfatto, la memoria.
              Sono vittima di un narcisismo che non si riflette più in nessuna immagine e muore del riverbero deformato della propria.
              Un unico Amore che mi attraversa le vite e gli umori.
              Solo sagome di sesso che cadono, una ad una, col mirino sul petto:
              io, Killer sul tetto.
              Ripetizione.
              Ecolalia.
              Stereotipie.
              Impotenza sentimentale.
              Chè nulla scorderò della tua bocca e delle tue mani,
              ché non ho mai amato la mia carne quanto la tua,
              ché ciò che è stato dopo ed è oggi è drappo sbiadito e stinto da acidi e veleni corrosivi che vomitano l'amaro che mi hai lasciato in bocca.
              Mille soldatini di piombo a far milizia e rappresaglia attorno al cuore, reduce di guerra.
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                Scritta da: Livido Nero
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Sentendomi una nullità
                ho scoperto d'essere qualcosa,
                nell'assenza di tutto
                ho avuto bisogno di tutti,
                nel silenzio ho capito che amo parlare,
                nel rumore ho capito che amo pensare.
                Sagome indistinte che spiegano la vita
                come una logica numerabile,
                predicatori ingioiellati si ergono pastori
                di greggi inconsapevoli.
                La vita l'ho suonata
                toccando innumerevoli tasti,
                sbagliando innumerevoli note,
                stonando innumerevoli giorni,
                ma l'ho suonata senza calcolare o predicare,
                senza incatenarla o rinchiuderla,
                nella libera illusione di essere libero.
                Composta venerdì 22 novembre 2013
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