Poesie generazionali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie generazionali)

Immagina

Immagina,
Immagina
poter vedere
il tempo,
toccarlo,
sfiorarlo,
fermarlo,
immagina,
poterlo
guardare negli
occhi e,
fermarlo,
immagina
ci passa davanti
ci sfiora,
così,
così in fretta,
il tempo che passa
accarezza la vita
la nostra,
e noi,
noi, non lo vediamo.
Immagina poterlo
vedere afferrarlo
accarezzarlo,
tu immagina!
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Nelson
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Racconto improvvisato dalla c alla z

    Converge il cromosoma
    tra il cono e la cronaca,
    tra pagina 352 e 383.
    Un panino al crudo, grazie.
    Continuo a ritrovare
    termini e congiunzioni;
    significati e verbi.
    A pagina 420 inizia
    Il dibattito tra il diamante
    E la diarrea,
    dal divertimento al fegato
    ne passano di mesi,
    di feste e di formule,
    di pasti e fazzoletti.
    Pezzetti di feltro
    Vengon rubati dai feticisti,
    Mentre le femmine
    Si toccan la fetida fessura,
    da dove esce il feto
    per aggiudicarsi la sua fetta.
    Al margine della marchesa
    Il maresciallo procede la marcia,
    il malridotto vien maltrattato
    e il malvisto malmenato.
    Che dire della membrana,
    del missionario e del negoziante;
    stan tutti occupati ad odorare
    i piedi dell'operaia!
    L'ottimista litiga con l'ottomano,
    vanno avanti dall'800 e son ormai
    a pagina 958.
    Il nottambulo dormiva
    E non si accorse dell'era nucleare,
    dell'overdose di ovaie
    e dell'orgia orientale;
    non vide l'origine del mondo,
    il papero con le pantofole
    e la pernice impasticcata.
    Pernacchie, perplessità
    E perquisizioni;
    pisciate, pistole e piumini.
    Girano pagina i pittori,
    rassegnati dai ricordi,
    rammendati dai rimpianti.
    A pagina 1178
    Il rinoceronte viene rintracciato,
    lo sbadato si sballa e satana
    saccheggia la savana.
    Sembra un racconto
    Un poco sconclusionato,
    precotto e scongelato,
    ma scordatevelo
    perché è tutto improvvisato,
    lo sa bene il servo
    che sessualmente
    si disseta dalla sfiga,
    togliendosi lo sfizio
    e aprendo lo sfintere.
    Sculacciami! Dice
    Lo sgombro allo sgabello,
    mentre splende la serpe
    nel suo spogliarello
    spregiudicato.
    I tabù vengon scritti
    Sul tabellone del tabernacolo,
    letti dal tedesco e telegrafati,
    telefonati e trasmessi
    alle teenager americane.
    I telegiornali si trasformano
    In tossici torrenti,
    tossiscono i toscani
    e tremano le tribù.
    Il treno si scontra con l'ufo
    Di fronte all'ufficiale,
    affetto da ulcera uncinata.
    In uniforme arriva la vulva,
    valorizzata e vanitosa,
    recita il vangelo
    senza badare al vulcano
    in erezione e al viavai
    di videoclip, virgole e virtù.
    Virtuale virtuosismo,
    viscerale visione;
    volendo potrei continuare
    a parlarvi dello zombie zampettante;
    dei zampilli dello zingaro zoccolo
    e dello zotico zuccheroso,
    ma la zucchina è finita nella zuppa
    e la zuppiera è giunta a pagina 1547,
    tra le mani dello zuzzurellone.
    Composta martedì 24 luglio 2012
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Immagina,
      Immagina
      poter vedere
      il tempo,
      toccarlo,
      sfiorarlo,
      fermarlo,
      immagina,
      poterlo
      guardare negli
      occhi e,
      fermarlo,
      immagina
      ci passa davanti
      ci sfiora,
      così,
      così in fretta,
      il tempo che passa
      accarezza la vita
      la nostra,
      e noi,
      noi, non lo vediamo.
      Immagina poterlo
      vedere afferrarlo
      accarezzarlo,
      tu immagina!
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Forse passerà

        Vivi,
        vivi sempre
        senza rimpianti,
        eppure
        vivo,
        e vivo
        di rimpianti,
        rimpianti
        di un passato
        un passato
        che era felice,
        un passato fatto
        di allegria
        sorrisi,
        abbracci,
        come possono
        non rimpiangere
        il passato?
        Non posso,
        quel che posso
        è solo
        andare avanti,
        con difficoltà
        con dolore e solitudine
        interiore
        andare avanti,
        aspettando
        che passi,
        e poi
        passerà mai!?
        Forse,
        solo forse!
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Triste Natale

          Ti ho sognato,
          eri bello,
          mi hai guardata
          e mi hai sorriso,
          mi hai parlato
          come facevi sempre
          papà,
          mi hai parlato con quel
          dolce tuo sorriso,
          quello che mi facevi sempre,
          quello che mi dava
          calore all'anima,
          mio dolce papà,
          eri così bello
          nel mio sogno,
          ma era un sogno,
          mi sono svegliata
          ed ho sentito
          il battito del
          mio cuore che
          batteva
          all'impazzito,
          mi manchi,
          mi manca il tuo
          sorriso
          il dolce sorriso
          che mi donavi
          anche quando
          ero
          una birbante,
          mi manchi papà,
          triste è il Natale
          senza te,
          eppur
          sono in pace,
          si in pace,
          perché tu non sei
          mai andato via,
          tu,
          papà,
          sei sempre con me,
          ed ogni volta che mi
          manchi,
          prendo lo specchio e,
          nei miei occhi vedo te,
          e mi sento meno
          sola!
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Susan
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Un senso di pace
            quasi inquieto
            mi avvolge,
            sarà il sogno
            dolce che ho
            fatto,
            un sogno che
            aspetto
            da una vita,
            O forse
            è solo il Natale,
            che si avvicina,
            Quel dolce
            Natale
            che porta
            regali ai bambini,
            e forse
            la bambina in me,
            aspetta
            con ansia
            il suo Natale,
            un dono
            d'amore sincero
            atteso
            da una vita,
            O forse
            è solo
            il senso di pace,
            una pace
            che và
            oltre
            tutto!
            Vota la poesia: Commenta