Poesie generazionali


Scritta da: Edvania Paes
in Poesie (Poesie generazionali)
Qualcuno ha perso le parole
Qualcun'altro è rimasto senza
c'è chi non le trova
e anche chi non ne ha bisogno
Ma poi c'è chi ne ha già detto talmente tante
che un minimo pensiero
diventa un rumore assordante
Il batter d'ali d'una farfalla
Fa sembrare un terremoto
Allora vuole solo stare al buio
Sentire il silenzio
Dimenticare ogni suono
Morire
o rinascere.
Composta martedì 12 febbraio 2013
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    Scritta da: Marco SALSTyle
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Donna sei il più bel fiore
    che il buon Dio
    abbia creato.
    Sei quel fiore che
    cresce e matura nel prato della mia esistenza.
    Sei come il vento,
    fresco e invisibile,
    come il vulcano,
    forte, e maestoso.
    Come le nuvole,
    leggera e fresca.
    Come la luce,
    che abbaglia senza contrasti il buio dell'uomo.
    Ti chiedo una cosa, non per curiosità,
    dietro ad ogni mia frase d'amore c'è un idea che mi
    bussa in testa
    la mia idea di te e di me donna.
    Insieme, ora.
    Composta venerdì 8 febbraio 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)
      Lui è in trasformazione
      muta col tempo,
      lo guardo con intensa pietà
      e non lo faccio con
      i suoi occhi
      ma con l'anima!
      Lui chi?
      Il corpo!
      Fa quello che vuole
      a me interessa
      l'orizzonte dell'anima,
      il librare invisibile.
      Ma intanto
      mi chiedo:
      chi sono?
      E tu che leggi
      lo guardi
      invecchiare?
      Il corpo!
      Composta lunedì 18 febbraio 2013
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        Scritta da: Giulio Vergine
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Voglio scrivere uno stato
        per ricordare a questo Stato,
        chi per esso a lavorato, impegnato, prodigato,
        chi con la vita ha pagato
        per aver solo in fondo provato,
        perché mai questo Stato è cambiato.

        Voglio scrivere uno stato
        per chi è stato ammazzato
        per aver solo parlato,
        per chi credeva di averlo cambiato
        e per chi qui ci ha sempre sputato.

        Voglio scrivere uno stato
        per chi è ancora li nel letto ammalato
        che spera ancora di esser curato,
        per chi è andato e per chi è tornato,
        per chi ha votato e criticato,
        per chi ha sempre sognato.

        Voglio scrivere uno stato
        per chi ha sempre studiato,
        per chi ha rubato
        per chi oggi non ha mangiato
        e spera di dire anche oggi "il lavoro l'ho trovato".

        Voglio scrivere uno stato
        per chi si è pur sempre impegnato
        lottato, gridato
        che questo Stato non ci ha mai amato.

        Voglio scrivere...
        ma anche le parole mi han rubato.
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          Scritta da: Damiano Villi
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Ciao papà

          Sei andato via senza dire niente
          lasciandoci tanti perché per la mente
          qua il tuo corpo non c'è
          ma so che lo stesso sei accanto a me
          hai messo le ali e hai imparato a volare
          e da lassù ci potrai osservare
          perché sei andato via così presto non si sa
          ti voglio bene ciao papà.
          Composta lunedì 18 febbraio 2013
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            in Poesie (Poesie generazionali)
            Su Casini lasciam fare
            c'è il cognome già a spiegare.
            Con Bersani è vasellina
            si va in bagno ogni mattina.
            Se si crede a Berlusconi
            tutti gli altri son coglioni.
            Fini ormai non dice niente,
            come il nome è trasparente.
            Su di pietro cosa dire,
            non si può neppur capire.
            Nichi Vendola si sa
            vende in prosa vanità.
            Di quegli altri che pensare,
            che han coraggio da buttare
            a voler per forza stare
            sempre a galla,
            sempre in sella.
            Composta lunedì 18 febbraio 2013
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              Scritta da: LuCeDelSolE
              in Poesie (Poesie generazionali)

              La scatola dei ricordi

              Riapro quella scatola, cosa ci trovo dentro?
              Pezzi della mia vita sparsi, creano scompiglio e me li ritrovo contro.
              Troppe quelle lettere che non ho mai spedito,
              resteranno lì ammucchiate come un ricordo mai sbiadito.
              Paure, rimpianti, tristezza e momenti belli,
              queste son le emozioni più frequenti.
              È la mia vita troppo piena di alti e bassi
              è una partita a carte mai finita con degli assi.
              È una triste storia che sento ancora mia,
              purtroppo quando l'amore ti prende fa fatica ad andare via.
              E cosa mi rimane se non un sorriso,
              vi stupirò davvero perché c'è questo sul mio viso.
              Composta venerdì 15 febbraio 2013
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