Poesie generazionali


Scritta da: Nelson
in Poesie (Poesie generazionali)

Mentre fuori nevica

Mentre fuori nevica,
all'interno di un cervello
biomeccanico
sorgono idee malvagie,
s'innestano meccanismi
complementari e funesti.
Inconsueta, la notte
s'avvicina cauta
tra le gambe del gatto
e le robuste radici
di un'umanità lasciva,
di un fuoco che arde lento
sulle ceneri bianche
di abiti eleganti,
sete raffinate
per nasi all'insù.
Mentre la neve scende
e sale, il fuoco si spegne
sotto una pioggia
di lacrime avare,
sotto mentite spoglie,
sotto gonne leggere
e madri ingiuste.
Mentre la neve attecchisce
noi guardiamo in alto,
lasciandoci sommergere
da questa polvere magica,
dalle nostre fantasie,
le nostre lussurie
e le calde bugie
di un mondo nuovo
che prima o poi
si scioglierà,
lasciandoci liberi di nuotare
e di credere
in un'altra primavera,
in altro polline
per altri nasi,
altre fandonie
e belle malattie.
Composta venerdì 22 febbraio 2013
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    Scritta da: Marco Di Paola
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Destino beffardo

    Provare e riprovare
    ma nulla ottenere
    cercando di avanzare
    e indietro non rimanere
    trovarsi infine poi ogni sera a pensare
    che ogni giorno passa e niente infin rimane,
    come una infinita montagna che ci si ritrova a scalare
    sperando che alle spalle di essa ci siano verdi piane;
    piane in cui tutto sia bello e rigoglioso
    in cui ognuno oggi e domani del proprio operato sia orgoglioso
    accorgersi invece ieri, oggi e domani
    che tutto ciò che accade sconvolge tutti i nostri piani.
    Composta lunedì 11 marzo 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)
      Anche Venezia affonda nelle melme
      del magico duemila.
      Nelle tante lagune
      nelle troppe paludi
      monta
      la marea della carne
      e compromette
      le fondamenta stesse della Vita.

      Piangono i nostri morti
      in fitte celle e strette costipati
      lacrime di silenzio
      per i fiori appassiti
      e per il buio
      che ci sta devastando la memoria.

      S'applica invano l'uomo
      maschere sorridenti
      in cerca di allegria
      e invano si abbandona alla finzione
      propinata in eccesso
      in quest'ultimo, grande Carnevale.

      Intanto in cielo gelidi metalli
      riflettono i lamenti
      d'un animale ch'è rimasto solo
      d'un mondo triste
      in dubbio sul domani.
      Composta domenica 2 novembre 1997
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        Scritta da: Violina Sirola
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Mutazioni

        Voglio essere un angelo
        e volare – se mi avanza cibo
        lo porterò all'altare. lucifero
        lo muterà in denaro
        Bla Bla Bla... e ci sarà la guerra!

        Sono un angelo-bambina
        il salvadanaio lo destino
        alla ricerca
        – Per la guerra?
        – ORRORE!
        è pieno dei soldini
        dei regali di Natale.
        Per la Pasqua ho ritagliato
        una fessura nell'uovo – ho inserito
        una moneta – ho cercato la sorpresa
        "c'est l'argent qui fait la guerre"
        EUREKA.
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