Poesie generazionali


Scritta da: Valentilli
in Poesie (Poesie generazionali)

Crescere è un po'morire

Dopo aver tanto corso, mi sono seduto accanto al mio dolore e gli ho parlato, a lungo.
Così l'ho riconosciuto mio e lui mi ha rinnegato.
Mi sono rialzato, credendo d'essere più forte.
Ma lui mi ha abbattuto milioni di altre volte.
Ho continuato a rialzarmi fino a che, un giorno ho capito
che era il dolore a farmi vedere la luce, il cammino da percorrere e, inevitabilmente, la mia incoscienza, il mio ego, mi rendevano cieco e sordo al suo richiamo.
Mi sono seduto ancora una volta, accanto al mio dolore ed al suo rimpianto ed ho cercato di vedere dove mi trovavo.
Non ho scoperto niente di ciò che già non sapevo: non ero da nessuna parte, ma c'era qualcuno con me, che conoscevo benissimo ed era stato sempre "in me".
La realtà mi aveva distratto da ciò che era più importante per me, la mia vera essenza, la mia vera anima.
Non aver visto questo per così tanto tempo mi aveva cambiato, quasi ucciso!
Nel ricordo ho ritrovato schegge di me stesso, con fatica stò rincollando i pezzi, ma non mi importa se finirò il lavoro.
Più importante è che abbia iniziato!
Composta venerdì 22 giugno 2012
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    Scritta da: Marycla
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Fermo!
    aspetta che apra il tuo cuore infermo.
    l'inferno ora mi divora.
    E la legge del contrapasso mi sfiora,
    dolcemente, perennemente
    fino a sfracassarmi la mente.

    Come in vita ho avuto sempre la testa alta,
    ora vuole che cammini isolata,
    con una folla di gente,
    ma pur sempre sfollata
    E la mente?
    Mi riconduce all'assente.

    Penso
    Quasi senza senso,
    sembra di non aver via di scampo
    ma quando tutta la vita sembra segnata
    ecco che vengo salvata.

    Una luce
    Che tra l'oscurità mi sfiora
    Mi tende la mano da ora
    Fino all'eterno.
    Ma l'eterno mi salverà?

    Quante domande vero?
    Sento il mio eco in quella luce
    Luce che mi ha salvata.
    Luce che ha un nome, un corpo.
    Il mio stesso corpo
    Luce che mi tiene compagnia
    E non mi fa sentire la malinconia.

    "Luce" credo che la mia anima immersa nell'inferno
    non sempre eterno
    ti stesse aspettando da sempre.
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      Scritta da: Paola38
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Pioggia

      Una stradina stretta, un cielo con nuvole nere
      in lontananza una grondaia, vicino una piccola luce che malamente
      illumina la stradina, la figura scura del campanile si allunga
      nel cielo senza stelle.
      Tanta pace intorno, un brivido di freddo e notte fonda, una voce
      in lontananza, il battito della pioggia mi a compagnia per un sereno riposo.
      Composta lunedì 31 dicembre 1956
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        Scritta da: Marycla
        in Poesie (Poesie generazionali)
        La pioggia batte nel mio cuore
        che è in fuga dall'amore,
        quell'amore che fa bene,
        male, ma mi fa amare.
        Quest'amore proibito
        incatenato da illusioni
        ma comunque pieno di passioni.
        La pioggia batte ancora fortemente
        si placa solo al sentir di quella dolce melodia
        che sempre mi fa calmar l'ira:
        di violenza, di assenza, di sesso.
        Pensieri che mi toccano
        come quella mano che toccava ogni singolo io.
        Ho un odio profondo
        ancor più grande della caduta del mondo,
        già cadutomi addosso ormai da tempo,
        per quelle mani, per tutte le mani
        che sfiorano la mia pelle
        e ridono a crepapelle
        alle urla, ai lamenti, ai singhiozzi, ai pianti.
        Come l'uragano
        come il letto di un torrente
        come la piena di un fiume
        come un maremoto
        così, come tutti questi come
        spazzano via tutto
        anche quell'amore tutto aspira.
        Come quando la notte cade sul mare,
        tutto buio, c'è solo il riflesso della luna
        così, nella mia anima buia
        c'è solo una luce
        che placa la pioggia.
        Vieni,
        fammi sentire lo stesso dolore di quella mano
        ridi ai miei pianti, alle urla
        fammi del male,
        lasciami segni indelebili e non
        costringimi a peccare di lussuria
        così di quel brutto ricordo
        avrò un ricordo più forte,
        quello dell'amore.
        Composta martedì 19 giugno 2012
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          Scritta da: baby22x22
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Di notte al chiaro di luna
          bello e ben vestito
          bluargentato con tutta la sua maestosità
          mi aspetta impietrito
          attende un mio abbraccio.
          Io,
          affascinata dalla sua folta chioma
          non penso che a lui.
          Lo abbraccio,
          lo stringo al mio petto
          riverso in lui le mie passioni,
          tristezze,
          dolori.
          Lui,
          mi ascolta,
          mi conforta
          vive per me.
          L'alba poi inesorabile
          illumina tutto il suo volto
          sfuggente,
          vecchio,
          appassito
          spoglio
          schiavo del tempo, delle avversità.
          Il suo corpo non sopporta tutto il dolore
          i suoi bracci robusti sono a pezzi.
          Si sveglia così ad un nuovo giorno
          aspettando
          la luna
          la notte
          che nasconde dentro se...
          li fermo
          da secoli
          il mio Albero vive.
          Composta sabato 14 gennaio 2012
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Con te

            In te trovo la forza per accettare tutto
            per dimenticare il resto
            per continuare e ricostruire quello che è distrutto
            hai messo la prima pietra ed ora c'è un palazzo
            difficile da gestire per la convivenza
            ma sai che la pazienza
            è stata sempre la mia prerogativa
            dire tanti si e pensarla diversamente
            per non allontanarmi da te
            per non far parlare la gente.
            C'è sempre il modo di poter digerire e vivere al meglio
            quando il fine sei tu
            vale la pena mandar giù anche bocconi amari
            ma sento le tue mani e che mi adori
            sento il tuo respiro ancora sulle labbra
            il tuo odore che non mi lascia e rimani dentro
            il tuo amore che come una coperta mi tiene al caldo
            con te non vedo oltre e quei momenti che ci separano
            altro non ricordo.
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              Scritta da: Bamby85
              in Poesie (Poesie generazionali)
              l'infinito blu del cielo che affonda nel mare
              uno sguardo
              tante stelle
              il battito di due cuori sconosciuti e vicini...
              Così tutto è incominciato
              e col tempo si è logorato ed è finito
              adesso che ho capito
              che non mi hai mai amato
              è con Te che ho speso i miei giorni
              è per Te che ho ammesso i miei sbagli
              ed è in Te che da sempre sognavo rifugiarmi
              Delusa di tutto e di Te.
              Vorrei chiudere gli occhi e niente più ricordare
              ad un tratto accorgermi che è facile dimenticare
              ripartire da Me e ricominciare ancora una volta ad amare
              ma il battito di questo ingenuo e stupido Cuore
              non mi fa splendere il sorriso e non mi mette di buonumore.
              Mi abbaglia questo caldo sole d'estate,
              mi bagna l'eterno movimento di questo immenso mare
              nei cui profondi abissi tutti i miei pensieri vorrei affogare.
              Composta martedì 12 giugno 2012
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                Scritta da: LOs
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Voci giovani,
                soffocate da chi ha paura di sentire.
                Menti fresche,
                censurate perché troppo sincere
                pronte a combattere per i propri sogni
                Parole scritte,
                mai pubblicate per timore
                Informazioni,
                sussurate al vento, che
                a chi sa ascoltare le porterà

                Paura di ogni pensiero,
                del più innocuo.
                Mostrare se stessi è un reato
                manifestare le proprie emozioni
                è essere deboli o falsi.

                In questo mondo vince la finzione?

                Forse è solo un incubo o solo un sogno.
                Composta domenica 12 giugno 2011
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