Poesie generazionali


Scritta da: Maria Leonardi
in Poesie (Poesie generazionali)

L'amore,ecco.

L'amore... ecco.
O ci assassina, o ci illude o ci ubriaca.
L'immaginare i desideri basta a se stessi e ci deterge di speranza.
Inghiottiamo il nostro Io,
facendolo disperdere tra gli spruzzi del mare,
dividendo e flagellando la nostra persona,
fagocitata dal mio autolesionismo.
Poi ci accorgiamo di una spina sul fianco,
di un "tatuaggio" sbagliato...
per capire poi di essere così diversi, così distanti.
Composta lunedì 9 aprile 2012
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    Scritta da: Rocco Fierro
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Nata per morire

    Eri nata da una mamma felice
    e un papà orgoglioso,
    Ma, la tua piccola vita, era già segnata.
    Eri nata per lottare, per la vita,
    e riuscire a viverla,
    come tutti dovrebbero fare.
    appena nata il, tuo piccolo corpicino
    è stato portato via dal calore della mamma,
    e, portato in una camera, per essere assistito.
    I tuoi occhietti, appena aperti,
    non hanno potuto vedere altro
    che, fastidiosi e freddi, tubicini
    attaccati al tuo piccolo corpicino...
    Ma tu non sei riuscita a vincerla quella partita,
    che, come posta, si è presa la tua vita
    e con essa, di tua madre, il cuore
    e tutto quell'amore che non ti ha potuto mai dare...
    Composta martedì 10 aprile 2012
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      Scritta da: Ju
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Vorrei urlare.
      Vorrei scappare e correre sotto la pioggia.
      Vorrei nuotare.
      Vorrei picchiarmi.
      Vorrei andare sotto acqua.
      Vorrei perdermi.
      Vorrei distruggere tutto quello che ho costruito.
      Vorrei giocare.
      Vorrei amarmi davvero.
      Vorrei non adeguarmi.
      Vorrei essere fuori dalla finestra con una cicca in una notte d'estate.
      Vorrei avere ancora i miei amici.
      Vorrei non giustificare tutti.
      Vorrei essere pioggia
      liquida
      che pulisce e rende tutto più puro.
      Vorrei mettermi nelle tue mani come un fiore,
      senza paura di essere derisa.
      Senza paura di mostrare il mio viso.
      E il mio corpo.
      Senza nascondermi.
      Composta giovedì 5 aprile 2012
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Quando l’anima si rompe

        Quando l'anima si rompe
        fa il rumore del silenzio
        che irrompe nel mio cuore
        lasciandolo senza vita:
        distrutto.

        Raccolgo i cocci della mia essenza
        stupida stupida... essenza stupida
        di sorrisi di ghiaccio e trappole di logica
        dove inciampo, annaspo e affogo,
        ancora, ancora e ancora.

        Senza me, te e voi cosa si prova?
        Solo un vuoto che fa rumore
        e grida sempre la solita parola:
        paura.

        Armarsi, cartucce di coraggio nel mio fucile,
        per affrontare anche le strade più lunghe e deserte
        per distruggere la finta bellezza,
        che si mette in vetrina e nasconde l'antagonista
        che timidamente si nasconde dietro un sorriso smorzato.

        I miei passi fanno rumore,
        nessuno li ascolta,
        comunque fanno il rumore di un plotone.
        vanno in guerra per la libertà!
        Composta giovedì 5 aprile 2012
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          Scritta da: Daniela Cesta
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Nel buio e nel silenzio
          non si ode più
          il tuo respiro,
          anima immacolata,
          candida e pura,
          luce del creato,
          fonte di ogni bene,
          sceso sulla terra,
          come uomo semplice,
          vivere come un misero,
          sopportare umiliazioni,
          aggressioni, torture,
          come l'ultimo uomo della terra,
          per dimostrare ad ogni essere umano,
          che tu hai creato,
          il tuo grande amore,
          il tuo cuore fonte inesauribile
          di calore, amore, pazienza,
          affetto, comprensione,
          Tu sei il mio Dio,
          di te io ho bisogno,
          ogni giorno della mia vita.
          Composta venerdì 6 aprile 2012
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            Scritta da: molly62
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Mamma, tre anni ormai son passati
            da quando hai disteso le tue ali
            e sei volata via.
            Ricordi? Era quasi Pasqua;
            proprio come ora,
            in quella che fu la tua ultima dimora,
            io e te, insieme ad aspettare.
            La tua forzata allegria
            mentre la morte ti camminava accanto.
            Ricordi mamma?
            A un passo dal cielo guardavamo le stelle;
            che belle, e quante in quella sera,
            ricordi mamma?
            Alcune formavano una croce,
            e tu, mammina cara, vedendole,
            con due lacrimoni agli occhi mi hai stretto la mano,
            e mi hai detto "è l'ora"
            un mese in attesa di quell'evento,
            cui nulla si può fare,
            eppure tu, eroico soldatino,
            dritta impettita,
            continuavi a sfidare quella cattiva sorte
            che ti avrebbe portato via.
            Ricordi mamma?
            Le tue lacrime ho raccolto,
            insieme alle tue risate.
            I tuoi racconti, le tue paure, i tuoi rimorsi,
            i tuoi rimpianti mi hai affidato,
            mi sono persa nei tuoi abbracci,
            mi sono scaldata nelle tue carezze.
            Ricordi mamma?
            Fino alla fine hai lottato,
            ma poi le tue ali hai spiegato,
            e, con un dolce sorriso sei volata via.
            Ora non ho che questo,
            i ricordi e un'eredità incommensurabile,
            un'amore eterno che, nessuno, neanche la morte
            mammina, potrà portarci via.
            Composta mercoledì 4 aprile 2012
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              Scritta da: Elona
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Al di là di ogni ragionevole dubbio, accanto alle cose
              che ti mancano veramente, lontano a quello che tu
              invidi di più, lottando senza fine per realizzare i tuoi
              progetti, ma d'improviso nasce una domanda
              che si cresce di continuo dentro di te, qual è in realtà
              la cosa che ti dà una gran soddisfazione? mah!
              questo è da scoprire.
              Composta venerdì 12 febbraio 2010
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                Scritta da: Giuseppe Catalfamo
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Oh,Capitano.

                Oh, Capitano, mio Capitano
                la nave fila sul mare tosco,
                ma tu non sei lontano
                dal tremendo scoglio fosco.

                Vicina la Costa si staglia.
                Nella notturna baldoria
                la festa è fuoco di paglia,
                come fugace è la gloria.

                Improvviso lo schianto fatale
                -calma signori, è un'avaria
                nessuna paura, l'ansia fa male! -
                Ma rapido il sogno và via.

                Il rumore dell'onda sovrasta
                nell'irreale terribile fuga
                il marino profumo di pasta
                il sapore prezioso d'acciuga.

                Oh Capitano mio Capitano
                dove sono le luci del porto?
                Sulle scialuppe si va piano piano...
                chi non sale è già quasi morto.

                Oh Capitano mio Capitano...
                Capitano...

                Capitano?
                Capitano?
                Capitano?
                CapitanOOOOHOO!
                Composta giovedì 5 aprile 2012
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