Poesie generazionali


Scritta da: Antonio Pellegrino
in Poesie (Poesie generazionali)

Primavera

Il primo giorno di primavera
pareva turbito la mattina
non sembrava una cosa vera

il cielo opaco leggermente grigiastro
si presento stamani sembrava un disastro
il principio di una bella stagione
vederlo in quel modo faceva impressione

ma dun tratto senza rumore
comincio a irradiare col suo splendore

è sorto il sole caldo e brucente
inaugurando la stagione in modo evidente...
Composta mercoledì 21 marzo 2012
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Una guerra lontana

    Conobbi: quel viso intriso di notte
    e quel sorriso soffuso, infelice,
    si perse nei prati, fra mine a frotte.
    Di ciò il cor trema e più volte non dice:

    di armi tonanti, di grida, di lotte,
    di sfinite speranze sol cervice.
    I lamenti son nere nubi in flotte,
    solcano il cielo come in suol radice

    e nelle strade deserte una pace
    vola nei sogni di mondi lontani.
    Ora rimani in questa terra inerte,

    ora il vento zittisce e dolce tace
    tristi pensieri che son come cani
    randagi in terre divise e conserte.
    Composta martedì 11 gennaio 2011
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      Scritta da: Antonio Pellegrino
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Domenica

      È una bella giornata di sole
      sembra quasi un cambio stagione
      esco fuori per scaldare il mio cuore
      questi raggi fan passar ogni dolore

      È un sole di poca durata
      ma spero che abbraccerà mezza giornata
      sembra esser misterioso
      ma di questi tempi è molto prezioso

      M'accorgo del giorno di festa
      il mio animo e contento apposta
      è davvero una giornata fantastica
      La domenica.
      Composta domenica 26 febbraio 2012
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        A mia madre

        Mi manca il pane di mia madre
        Il suo caffè
        La sua carezza
        Che cresce con la mia infanzia
        Giorno dopo giorno
        Amo la vita
        Perché se morissi
        Non sopporterei il pianto di mia madre!

        Accoglimi se un giorno diventerò
        Mascara per le tue ciglia
        E coprimi le ossa di erbe
        Portate dal tuo candido seno
        E stringimi forte
        Con una ciocca dei tuoi capelli
        Con un filo del tuo abito
        Sperando di diventare un dio
        Diventerò un dio...
        Quando toccherò in fondo al tuo cuore

        E quando tornerò, usami come combustibile
        Per rischiarare il fuoco
        Come filo da bucato sul terrazzo di casa
        Perché non posso resistere senza la preghiera dei tuoi giorni
        Sono invecchiato
        Ridammi le stelle dell'infanzia
        Perché possa condividere coi giovani uccelli
        La strada del ritorno
        Verso il nido della tua attesa!
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Maracujà

          Al calare della sera quando oscilli
          tra le tue lunghe foglie lanceolate
          mi prende la passione al tuo sbocciare
          stelle vaganti, fiori, vistose stelle
          ermafrodite: maracujà-cobra
          maracujà giallo, maracujà-açù.
          Ma presto ti separi dallo stelo, delicato
          cilindro, perdi per sempre il tuo fiore,
          supplichi invano, coperto dalle foglie
          verde sonorità soavemente scompare.
          Fiore, tu illumini i miei rami
          ai primi ritmi del mattino
          canto d'uccelli e di grilli
          lontani tamburi - poi cadi e muori
          per dare vita al frutto:
          la foresta spalanca la sua bocca
          nell'umido terreno ti riceve
          dentro al Kulenè, Grande Xingu
          i tuoi petali sparse sulle onde.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            C'era una volta

            C'era una volta... ad ogni fermata per lui...
            LEI!... pronta da ricordare con una bella preghiera.

            Salve ooh Regina Maria!... Madonna di Dio, son le tue
            quelle voglie di carezze mancate di un'amore rivangato
            sempre convulso da inetti variegato nella vita da insetti
            versata a fiamme e fuoco dagli ingrati loro per virtù bruciato
            di tutto alle armi è stato passato il suo per un poco di buono
            lungo il percorso d'un sfiammato parkinsoniano.

            Mentale il suo viver era disabile tal una lampada ai santi votiva
            accesa con la spersa dignità vera al vento spesa sfumata in carità
            per recitar rosario ballando lambada con onestà in quaresime di pianto.

            Nervoso tra le nubi ricorda i sogni come strali ch'ancora estrae
            dal fosco buio interior quello strillar d'obbligo il tempo nero distrae
            e, incoraggiano li dolori innocenti tra li temporali
            d'incoscenti laser che gli ammalorano sul corpo.

            Dal natio luogo a parte il soffrire speso...
            quando! il venire dell'anima dal cielo verrà
            Giampiero è quello che attende la vita
            per un nuovo avvenire.

            Mah, quanta pena ha da scontare in sofferenza?
            Qualsiasi persona delusa è senza pazienza,
            la pietà umana cerca con affetto l'amore
            perché privo di iniziative, nel corpo incrinato è lui!

            Senza prospettive illuso è ancora nel suo pianto
            diabolico sopravvivere d'eterno invano non è d'umano
            illeso da cascate rumorose sui sassi del destino...

            Lui marmoreo, aspetta e spera di giorno
            in giorno finché la sera, per non spararsi
            nella notte cieca al buio pesto nella quiete surreale
            sfinge trattenuta d'oleosa tristezza, tinge
            di bei colori i disperati solchi sul suo volto,
            in un paesaggio di rughe è nel fato, malocchio
            che ti liquida ooh vita.

            Là, nel ghetto all'aria solitaria torna a smarrirsi la vita
            chiara sospira allo specchio lo sconforto di un volto
            La fine tragica dell'esistenza tutto, s'esalta con
            la mia voglia di morire se, non si può allungare
            la vita vediamo se si può allargare... con la morte
            per non subire mai più.
            Composta giovedì 16 febbraio 2012
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              Scritta da: Antonio Pellegrino
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Caratteri opposti

              Il cervello di una donna capisce la menzogna
              stupido l'uomo che crede aver raggirato una donna
              alle volte lascia passare una menzogna
              o per convenienza, amore o vergogna.

              La stupidità del cervello maschile sta quand'è in compagnia
              crede che incanta girando la via,
              non curando i particolari
              se quella vuole facilmente lo scopre
              basta che prende l'amico del cuore
              cambia la faccia e dolci parole
              ecco che sa tutto quello che vuole!
              Composta mercoledì 15 febbraio 2012
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                Scritta da: CHARMANTE
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Parlano di te con me
                sostengono che sei un fanfarone vanaglorioso
                e mentre alludono con leggerezza senza conoscere
                la mia mente considera e ripercorre l'uomo che dimostri a me.
                Interessato, premuroso e delicato
                è realtà a volte fisicamente lontano
                ma pur sempre vicino.
                Non posso dichiarare ne difendere il tuo essere,
                solo mostrarmi indifferente, estranea e impassibile
                loro non sanno che tu sei mio.
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                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  San Valentino

                  È dire a chi si ama: "ti sto vicino",
                  è gioia in un sorriso più sincero,
                  felicità che accende un volto vero,
                  è pensare che un giorno assieme è poco
                  solo quando è finito, come un gioco;

                  e tu, che più non vedi questo volo,
                  guarda la sera le stelle del cielo
                  e dimmi poi se sei davvero solo.
                  Composta domenica 14 febbraio 2010
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