Poesie generazionali


Scritta da: scricciolo
in Poesie (Poesie generazionali)

Essere così

E mi chiedo se essere come sono è poi così sbagliato
Esserci sempre per tutti
Fidarsi, giustificare, comprendere, perdonare
Uscire, e guardando una vetrina dire ecco questo è proprio per lei, per lui
E provare dentro già l'emozione di quella gioia nei suoi occhi
Mandare un messaggio per avvertire che fai tardi
Fare un qualcosa ancor prima che l'altro lo concretizzi nella sua testa
Regalare un sorriso sapendo di cambiare in meglio una giornata nata storta
Abbracciare all'improvviso per dire in silenzio ci sono
Trovare sempre il tempo per una chiacchiera o semplicemente per ascoltare
Dedicare l'ultimo pensiero a tutti colore che hai nel cuore
Un sms una mail una telefonata...
o nel buio della notte solo una preghiera a Dio di proteggere i miei affetti...
e forse così sbagliato non è, voler bene così
di sbagliato c'è solo quell'una tantum che tutto ciò in minima parte lo vorresti dedicato a te!
Composta giovedì 24 marzo 2011
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    Scritta da: scricciolo
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Per tanti come te meglio una come me!

    Donare il proprio cuore senza chiedere nulla in cambio è tipico di una come me
    Essere il mondo per qualcuno restando il niente per se è tipico di una come me
    Imprimersi a fuoco nel cuore degli altri, senza spesso rimanere nel cuore degli altri è tipico di una come me
    Ascoltare più che parlare è tipico di una come me
    Fare tanto per gli altri e fare niente per se è proprio di una come me
    Volere bene tanto e volersi bene niente è tipico di una come me
    Essere presente sempre nella vita degli altri e dedicarsi poco a se è di una come me
    Far sognare gli altri e veder svanire i propri sogni è tipico di una come me
    Accarezzare il cuore degli altri e farsi graffiare il proprio è proprio di una come me
    Amare in silenzio e farsi urlare l'amore è tipico di una come me
    Ingoiare le lacrime ma farsi inondare da un temporale è di una come me
    Darsi sempre e totalmente farsi prendere e gettare tipico di una come me
    Entrare in punta dei piedi ma farsi calpestare è tipico di una come me
    Essere ciò che si è e accettare chi sembra quel che non è tipico di una come me
    Dire sempre la verità anche a chi da solo mezze verità è tipico di una come me
    Amare per sempre anche chi non ti ha amato per niente è proprio di una come me
    Continuare a credere anche quando ti stracciano l'anima è di una come me
    Dare sempre una risposta a chi non ascolta neanche la domanda è tipico di una come me
    Essere una comparsa fra mille falsi protagonisti è di una come me
    Eppure proprio di quelle come me tu hai bisogno per non sentire tutto il peso della tua inutilità!
    Composta domenica 29 agosto 2010
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Per la patria... tutto

      Farei tutto per la patria, perché è lei che mi
      ha cresciuto e mi ha fatto crescere

      il vino d'Italia, le Alpi, le colline, noi li abbiamo
      nel sangue, l'Italia ci scorre nelle vene

      dobbiamo essere fieri di essere italiani...
      solo allora potremo gridare a gran voce:

      "fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta..."
      come una vera famiglia tutti insieme

      perché siamo legati tutti da un'unica fede
      perché siamo italiani.
      Composta martedì 22 marzo 2011
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        Scritta da: piumarossa70
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Questa sera piove
        sulle pianure aride a Wounded Knee
        sugli hogan sulla grande montagna
        sulle barricate a Comwall
        sulla terra rossa
        alla tomba di geronimo in Oklahoma
        Questa sera piove
        nei sogni dei bambini in Salvador e Nicaragua e San Carlos
        nei sogni delle madri in Brasile e Cile
        e a Pine Ridge e a Wind River
        questa sera piove
        nel vento luttuoso
        dell'inverno c'è una preghiera
        si vi vo ho oh shi win
        si vi vo ho oh shi win
        non verremo spazzati via.
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          Scritta da: Assia & Niki
          in Poesie (Poesie generazionali)

          A mio figlio

          Ti amo per quello che sei e non per ciò che diverrai...
          Ti amo con le tue debolezze, le tue incertezze,
          le tue fragilità...
          Ti amo perché non mi ascolti mai e i nostri confronti assomigliano a degli scontri...
          Ti amo perché dal primo momento in cui sei diventato parte di me,
          ti sei trasformato in un grande pittore: mi hai regalato un mondo pieno di colore,
          ti sei trasformato in un poeta: mi hai regalato versi di puro amore,
          ti sei trasformato in un cantante: hai riempito le mie giornate di una dolce melodia...
          Sei il mio amore più grande,
          sei l'amore infinito,
          con nessun altro tesoro ti sostituirei
          perché di mille sfumature colori i giorni miei.
          Composta venerdì 18 marzo 2011
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            Scritta da: Venere
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Ho voglia che i tuoi fugaci abbracci diventino qualcosa di più serio ed esplicito.
            Ho voglia che i tuoi occhi mi guardino come non hanno mai fatto e che mi facciano capire quello che provi.
            Ho voglia che col tuo sguardo tu possa entrare nel mio cuore e capire cosa vuoi da me.
            Ho voglia che le tue mani mi tocchino come nessun altro mi abbia mai toccato.
            Ho voglia che le tue labbra sfiorino le mie in un bacio infinito.
            Ho voglia che il tuo cuore e la tua anima possa diventare un tutt'uno con la mia.
            Semplicemente... ho voglia di te.
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              Scritta da: Francesca Zangrandi
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Ricordati che se vivi c'è sempre un motivo.
              Puoi essere la persona più cattiva di questo mondo, o la più buona, però se hanno scelto te un motivo c'è.
              Per tanto tempo ho chiesto risposte al cielo per capire perché esistessero delle persone che ti fanno del male, ti fanno soffrire, e mai... Dico, MAI, una volta una risposta.
              Continuavo a vivere e a soffrire per persone che la mia sofferenza, i miei tagli non li meritavano; eppure se piango e soffro vuol dire che li meritano.
              Poi, ora... Leggendo delle piccole frasi in un diario ho capito.
              Sì, soffro! Lotto! Ma se non avessi mai incontrato voi, persone, non avrei mai sofferto, non avrei mai lottato e sarei mai diventata la persona che sono ora.
              Sarei rimasta così...
              Su un filo senza prove d'equilibrio.
              Grazie, persone,
              grazie per il vuoto,
              grazie per l'abbandono,
              grazie per il tradimento,
              grazie per la cattiveria,
              grazie per farmi scrivere.
              Mi avete ferita ma non quanto io potrei ferire voi, perché se prima a terra c'ero io, un domani ci sarete voi.
              La differenza è che io non farò nulla per farvi cadere come non farò nulla per farvi rialzare.
              Vi chiedo scusa per quando perderete l'equilibrio...
              perché solo in quel momento vi perdonerò.
              Composta sabato 29 settembre 2007
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                Scritta da: Ilaria
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Ti ho preso per mano,
                passeggiando con te davanti ad un tramonto che con i suoi forti colori dava energia,
                tutto questo per farti capire i valori importanti della vita.
                Mi restavi a guardare per ore e invidiavi la mia indipendenza,
                la mia capacità di saper pensare ancora.
                Con gli occhi lucidi velati da compassione,
                ti imploravo di smetterla,
                ti dicevo che mi stavi uccidendo
                e mi portavi con te nel tuo mondo di illusioni,
                quant'ho pianto,
                quante lacrime sincere hanno solcato il mio giovane viso,
                e tu continuavi a non capire...
                Mi hai detto: "smetterò di soffrire se mi lascerai morire",
                e quello schiaffo così impulsivo non potei evitarlo,
                piangevi e io stavo male con te,
                tu testardo come sempre mi dicevi che quella roba ti rendeva felice.
                Ed io in un oceano di confusione asciugavo le tue lacrime calde e mi chiedevo se potevi farcela.
                Poi quella sera la lettera di tua madre ha distrutto il mio cuore, c'era scritto:
                "lui vivrà in te", ed io...
                ripensavo alle nostre passeggiate e con me porterò sempre il sapore amaro delle tue lacrime drogate!
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                  Scritta da: diezeit
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Sei l'idea perversa dell'impossibile

                  E sì, ora lo sento,
                  il cuore in gola,
                  lo stomaco che non mi aspetta.
                  No, ti prego, non voglio
                  Ricadere in ciò che eravamo.
                  Fa male, Dio, strappalo da me.
                  ho paura di tutto ciò,
                  non si ferma, corre, mi ha preso tutto il corpo,
                  e ricompone la mia anima.

                  Impossibile, sto qui, come mesi fa,
                  a scrivere di te. Devo smetterla.
                  Io non devo amarti, tu non ami me.
                  Ma il calore che mi accompagna quando
                  Ci tocchiamo mi rende instabile.
                  Li vedi gli alberi che passano? E
                  Il sorriso che mostro solo a te, per non farti vedere
                  Che muoio per te? Vedi qualcosa in me?
                  Io vedo tutto da quando ti conosco.

                  Ed ora, in silenzio, senza farlo sentire a nessuno,
                  dirò ciò che non mi è permesso, perché mi provoca troppo dolore.
                  Ti amo... Gianluca!
                  Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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