Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Il cielo di notte

Viaggiando nel cielo... di notte,
trovi le stelle.
Le osservi, ci speri... vedi una nuvola
e già ti ricredi!
Poi vedi un aereo passare,
lo scambi per un UFO
e prendi il cellulare...
Lo filmi, vuoi fare uno scoop e lo riguardi,
niente da fare eran solo abbagli!
C'è la luna... di quelle belle tonde,
di quelle che ti sembran che sorridono...
di quelle che sembran avere gli occhi e la bocca...
Lì... nel cielo di notte!
Che sia nero o che sia blu scuro,
il cielo di notte è comunque anche tuo!
Composta giovedì 2 giugno 2011
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    in Poesie (Poesie generazionali)
    Ieri ti ho rivisto:
    in un attimo la mia pelle ha rivissuto i momenti trascorsi,
    il mio cuore ha cominciato ad agitarsi,
    il fiato si è fatto più corto,
    il volto d'un colpo rosso,
    le mani fredde e tremolanti...

    sei rimasto sepolto nella mia mente e nel mio cuore,
    ma è bastato un attimo,
    un semplice incrociarsi casualmente nelle strade della vita
    per far riaffiorare tutto ciò che era nascosto nella nebbia del passato!

    Avrei voluto fermarmi, chiamarti...
    ma tutto scorre!
    Ho seguito così l'andamendo del traffico,
    il corso della mia via,
    lasciando scorrere dietro le mie spalle ciò che è stato,
    e vivere la mia esistenza attuale!

    Inutile voltarsi, bisogna guardare avanti
    per evitare di sbattere!
    Composta mercoledì 18 maggio 2011
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      Scritta da: Ancimelor
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      Ostili pensieri
      Quando ostili pensieri, afferrano i tuoi polsi tremanti fatti di carne e trascinano il tuo spirito con violenza dentro il mare della tua paurosa e sconosciuta fantasia la incontrerai anche l'ambiguità umana, che ti terrorizzerà.
      E sotto quelle acquee, vedrai pure, la tua vera immagine,
      seppellita dal tuo mondo incerto, deformato da onde inafferrabili.
      E allora, la, troverai il tuo cuore intrappolato nel morbido e pacato silenzio.
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        Scritta da: Ada Roggio
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        Rifletto

        Un attimo rifletto,
        rifletto.
        Quanti danni ha realizzato il re denaro.
        E quanti ancora ne causerà
        Io non mi sto preoccupando del futuro, ma del presente
        Il presente un fiume in piena di problematiche irrisolte
        Il presente, l'oggi, il vivere così disordinatamente alla ricerca di uno spiraglio.
        Ma noi possiamo farcela, si..., possiamo farcela, solo se restiamo uniti.
        Possiamo farcela se esponiamo i nostri ideali, persone semplici come noi che non hanno denari, per comprare questo o quello per apparire. Bastano gli ideali andare in mezzo alla gente, gente come noi, gente come noi che non crede più alle favole che racconta quella gente, promesse... non mantenute, favole ormai svanite
        Denaro speso senza una giusta ragione
        Mentre la gente muore di fame
        Denaro speso nelle centrali nucleari
        La catastrofe di Fukushima che ha fatto venire i brividi a tutto il mondo
        Si poteva evitare
        Denaro speso per guerre e armamenti
        Mentre la gente muore di fame
        Animali estinti per colpa dell'uomo
        Piante estinte per colpa dell'uomo
        Tutto per colpa del re denaro.
        Mentre la gente muore di fame
        Tutto questo per rincorrere il re Denaro, non porta altro che sofferenze, malattie, dolore, invivibilità, morte, estinzione.
        Mentre c'è chi si arricchisce stando a guardare
        L'uomo disperato muore di fame.
        Composta mercoledì 27 aprile 2011
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          Scritta da: Arturo Donadoni
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Al di là di quegli alberi forse c'è un prato verde
          forse c'è acqua limpida
          al di là di quei monti forse c'è un tappeto di fiori
          forse c'è quel silenzio che ti riempie il cuore.

          Al di là di quegli alberi ci sono solo ciminiere
          c'è solo del fumo nero
          al di là di quei monti
          in un lago di catrame c'è solo una città.

          Ora il prato verde
          l'acqua limpida
          il tappeto di fiori e quel silenzio
          te li posso solo raccontare

          Quando i miei occhi erano vivi come ituoi
          la mia anima pura come la tua
          ho bevuto l'acqua limpida che poi ho sporcato
          ho corso sul verde prato che poi ho bruciato
          ho dormito sul tappeto di fiori che poi ho strappato
          c'era quel silenzio
          ma non l'ho sentito.

          Un giorno ti prenderò per mano
          lo farò te lo prometto
          ti porterò al di là di quegli alberi
          al di là di quei monti
          e ti renderò ciò che ho avuto
          e a tè ho negato.
          allora forse potrò dormire
          nel silenzio in quel verde prato.

          Se questa mia speranza sarà vana
          scusami figlio mio
          perdonami per quello che ti ho rubato.
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            Scritta da: Hypomone
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Innocente

            Dai luoghi più impervi (il divano di casa)
            ho rivisto la vita
            risuscitare dal suo fango
            l'amore inteso al nostro
            che simile a quello del mondo,
            dalla parvenza immortale,
            si volse al mio sguardo
            ch'era fatto solo d'ombre.
            Talvolta ho vissuto preda dei giorni,
            tu ne fosti vittima per anni
            sino a perdere totalmente il senno.
            Io di certo non sono d'animo leggero, forse solo velatamente innocente,
            e saprei raccontarti le storie più false
            di quelle che presumi vere.
            Composta martedì 26 aprile 2011
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              Scritta da: Violina Sirola
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Cronaca

              Racconto di popoli scalzi - ribelli, di mercanti
              di morte;
              di un bimbo nato in una carretta di mare
              la mamma travolta, stanotte;
              la brutta avventura di guerra,
              la Libia in rivolta. Elenco i sequestri
              di beni alla mafia,
              i morti per droga,
              i danni del mare, la radio sussulta
              trasmette: è buio in Giappone.

              Italia sei bella!
              sul mare c'è un vecchio
              che tira la corda, è una fune
              legata alla luna
              riflette sul mare il sorriso
              "sinistro" di un viso stirato
              - è arte -
              nasconde la faccia sua
              oscura la spesa
              del gioco
              - un azzardo - Se tira più forte si spezza la fune?
              Racconto:
              è nata una bimba in una carretta
              sul mare sorgeva l'aurora
              la luna non c'era.
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