Scritta da: Andrew Ricooked
in Poesie (Poesie generazionali)
Piove ancora
Non posso certo
ripararmi
da tutta questa
tristezza,
con l'ombrellino
trovato
nel mio
dolcissimo
cocktail.
Composta giovedì 23 giugno 2011
Non posso certo
ripararmi
da tutta questa
tristezza,
con l'ombrellino
trovato
nel mio
dolcissimo
cocktail.
Viaggiando nel cielo... di notte,
trovi le stelle.
Le osservi, ci speri... vedi una nuvola
e già ti ricredi!
Poi vedi un aereo passare,
lo scambi per un UFO
e prendi il cellulare...
Lo filmi, vuoi fare uno scoop e lo riguardi,
niente da fare eran solo abbagli!
C'è la luna... di quelle belle tonde,
di quelle che ti sembran che sorridono...
di quelle che sembran avere gli occhi e la bocca...
Lì... nel cielo di notte!
Che sia nero o che sia blu scuro,
il cielo di notte è comunque anche tuo!
Questo paese
diventa palese,
ancora un altro
addio in una
giornata cupa e
piovosa di maggio,
ti avevano lasciato
da solo,
ma adesso il tuo
volo in cielo sarà
per sempre il nostro
più caro consolo,
le tue idee cammineranno
per sempre sulle nostre
gambe.
Ieri ti ho rivisto:
in un attimo la mia pelle ha rivissuto i momenti trascorsi,
il mio cuore ha cominciato ad agitarsi,
il fiato si è fatto più corto,
il volto d'un colpo rosso,
le mani fredde e tremolanti...
sei rimasto sepolto nella mia mente e nel mio cuore,
ma è bastato un attimo,
un semplice incrociarsi casualmente nelle strade della vita
per far riaffiorare tutto ciò che era nascosto nella nebbia del passato!
Avrei voluto fermarmi, chiamarti...
ma tutto scorre!
Ho seguito così l'andamendo del traffico,
il corso della mia via,
lasciando scorrere dietro le mie spalle ciò che è stato,
e vivere la mia esistenza attuale!
Inutile voltarsi, bisogna guardare avanti
per evitare di sbattere!
Mille stelle rilucenti - stan nel cielo a riguardare.
Le soavi tue pupille - non le fare più lacrimare.
Il tuo pianto è il mio dolore! - Oh non piangere più...
Dormi, dormi, dormi...
Non piangere più.
Ostili pensieri
Quando ostili pensieri, afferrano i tuoi polsi tremanti fatti di carne e trascinano il tuo spirito con violenza dentro il mare della tua paurosa e sconosciuta fantasia la incontrerai anche l'ambiguità umana, che ti terrorizzerà.
E sotto quelle acquee, vedrai pure, la tua vera immagine,
seppellita dal tuo mondo incerto, deformato da onde inafferrabili.
E allora, la, troverai il tuo cuore intrappolato nel morbido e pacato silenzio.
Un attimo rifletto,
rifletto.
Quanti danni ha realizzato il re denaro.
E quanti ancora ne causerà
Io non mi sto preoccupando del futuro, ma del presente
Il presente un fiume in piena di problematiche irrisolte
Il presente, l'oggi, il vivere così disordinatamente alla ricerca di uno spiraglio.
Ma noi possiamo farcela, si..., possiamo farcela, solo se restiamo uniti.
Possiamo farcela se esponiamo i nostri ideali, persone semplici come noi che non hanno denari, per comprare questo o quello per apparire. Bastano gli ideali andare in mezzo alla gente, gente come noi, gente come noi che non crede più alle favole che racconta quella gente, promesse... non mantenute, favole ormai svanite
Denaro speso senza una giusta ragione
Mentre la gente muore di fame
Denaro speso nelle centrali nucleari
La catastrofe di Fukushima che ha fatto venire i brividi a tutto il mondo
Si poteva evitare
Denaro speso per guerre e armamenti
Mentre la gente muore di fame
Animali estinti per colpa dell'uomo
Piante estinte per colpa dell'uomo
Tutto per colpa del re denaro.
Mentre la gente muore di fame
Tutto questo per rincorrere il re Denaro, non porta altro che sofferenze, malattie, dolore, invivibilità, morte, estinzione.
Mentre c'è chi si arricchisce stando a guardare
L'uomo disperato muore di fame.
Al di là di quegli alberi forse c'è un prato verde
forse c'è acqua limpida
al di là di quei monti forse c'è un tappeto di fiori
forse c'è quel silenzio che ti riempie il cuore.
Al di là di quegli alberi ci sono solo ciminiere
c'è solo del fumo nero
al di là di quei monti
in un lago di catrame c'è solo una città.
Ora il prato verde
l'acqua limpida
il tappeto di fiori e quel silenzio
te li posso solo raccontare
Quando i miei occhi erano vivi come ituoi
la mia anima pura come la tua
ho bevuto l'acqua limpida che poi ho sporcato
ho corso sul verde prato che poi ho bruciato
ho dormito sul tappeto di fiori che poi ho strappato
c'era quel silenzio
ma non l'ho sentito.
Un giorno ti prenderò per mano
lo farò te lo prometto
ti porterò al di là di quegli alberi
al di là di quei monti
e ti renderò ciò che ho avuto
e a tè ho negato.
allora forse potrò dormire
nel silenzio in quel verde prato.
Se questa mia speranza sarà vana
scusami figlio mio
perdonami per quello che ti ho rubato.
Dai luoghi più impervi (il divano di casa)
ho rivisto la vita
risuscitare dal suo fango
l'amore inteso al nostro
che simile a quello del mondo,
dalla parvenza immortale,
si volse al mio sguardo
ch'era fatto solo d'ombre.
Talvolta ho vissuto preda dei giorni,
tu ne fosti vittima per anni
sino a perdere totalmente il senno.
Io di certo non sono d'animo leggero, forse solo velatamente innocente,
e saprei raccontarti le storie più false
di quelle che presumi vere.
Racconto di popoli scalzi - ribelli, di mercanti
di morte;
di un bimbo nato in una carretta di mare
la mamma travolta, stanotte;
la brutta avventura di guerra,
la Libia in rivolta. Elenco i sequestri
di beni alla mafia,
i morti per droga,
i danni del mare, la radio sussulta
trasmette: è buio in Giappone.
Italia sei bella!
sul mare c'è un vecchio
che tira la corda, è una fune
legata alla luna
riflette sul mare il sorriso
"sinistro" di un viso stirato
- è arte -
nasconde la faccia sua
oscura la spesa
del gioco
- un azzardo - Se tira più forte si spezza la fune?
Racconto:
è nata una bimba in una carretta
sul mare sorgeva l'aurora
la luna non c'era.