Poesie personali


Scritta da: Fragolosa67
in Poesie (Poesie personali)

Ispirazione

Soave e gentil donzella
dolce musa, fra le fate la più bella!
Accarezzi con gli occhi tuoi leggiadri
l'anima mia per farne arte e magia.

Dio creò il cielo e tutto lo firmamento
io con te ogn'or invento.
Ti amo musa bella perché candida e,
conoscer non hai passione mia.

Comprender non poi cosa mi rappresenti e
ti soffermi a sorridermi dolcemente!
Sonetti e versi per te compongo
e in paradiso ti ripongo.

Tal Alighieri cosi dicesti a Beatrice
Madonna di Firenze
senza curarti di decantar beltà
d'ogni giovinetta.

Non conoscesti le grazie di Silvia.
Musa di Giacomo il poeta.
Né di Lesbia per cui
tal Catullo provò passione inquieta.

Solitario fu il suo passero in un sabato
di villaggio mentre
di Catullo fu delizia di fanciulla
compagnia nella malinconia.

Non conoscesti altri vaghi se no mirar chi per te
scese con sua grazia dove a tutti piace andare.
Tre donne in questo mondo sembran pari,
ma qual ti sembra meritar l'alloro?

Anch'io dal canto mio ad una musa
ispirarmi provo:
Non è l'amato mio!
Ma tutto ciò che ha creato Dio.

Da grazia e da beltade mi lascio affascinare
da occhi che intrigano, virtude e portamento
o da melanconia per un passero che
di sabato ho visto volar via.
Composta lunedì 14 ottobre 2013
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    Scritta da: Franco Paolucci
    in Poesie (Poesie personali)

    Il pozzo nel cuore

    Nel pozzo dell'Anima mia
    c'è un cerchio di pietra
    coperto dal muschio silente
    di stelle cadenti,
    da rari sospiri raccolti
    negl'anni d'Amore.

    Il sogno talvolta mi dona
    memorie soffuse
    di fievoli spicchi di Luna,
    di Soli mancati,
    di canti di donne in vigneti,
    di mosti gustosi
    e chicchi scambiati tra labbra
    umettate di baci.

    Ed ora, arrivato al confine,
    s'immerge ogni raggio
    nel buio melmoso del pozzo
    ripieno di Cielo.

    A che questo vivere strano?
    In cerca di cosa?
    Per quale Mistero chi nasce
    poi muore due volte?
    Composta mercoledì 13 marzo 2013
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      Scritta da: Franco Paolucci
      in Poesie (Poesie personali)
      "Lentamente muore"
      Di Martha Medeiros
      (Attribuita per errore a Pablo Neruda)

      Lentamente muore
      chi diventa schiavo dell'abitudine,
      ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
      chi non cambia la marcia,
      chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
      chi non parla a chi non conosce.
      Muore lentamente chi evita una passione,
      chi preferisce il nero su bianco
      e i puntini sulle "i"
      piuttosto che un insieme di emozioni,
      proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
      quelle che fanno
      di uno sbadiglio un sorriso,
      quelle che fanno battere il cuore
      davanti all'errore e ai sentimenti.
      Lentamente muore
      chi non capovolge il tavolo,
      chi e' infelice sul lavoro,
      chi non rischia la certezza
      per l'incertezza per inseguire un sogno,
      chi non si permette almeno una volta nella vita
      di fuggire ai consigli sensati.
      Lentamente muore chi non viaggia,
      chi non legge, chi non ascolta musica,
      chi non trova grazia in se stesso.
      Muore lentamente
      chi distrugge l'amor proprio,
      chi non si lascia aiutare;
      chi passa i giorni a lamentarsi
      della propria sfortuna o della pioggia incessante.
      Lentamente muore
      chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
      chi non fa domande
      sugli argomenti che non conosce,
      chi non risponde
      quando gli chiedono qualcosa che conosce.
      Evitiamo la morte a piccole dosi,
      ricordando sempre che essere vivo
      richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
      del semplice fatto di respirare.
      Soltanto l'ardente pazienza porterà
      al raggiungimento
      di una
      splendida felicità.

      A questa poesia
      immodestamente aggiungo di mio:

      Lentamente muore

      chi non ama sufficientemente se stesso
      come espressione minuta di vita
      destinata alla rivoluzione dei Cieli,
      impegnata nella metamorfosi del Mondo:
      chi, nello slancio, erra, costruendo prigioni d’amore.

      Lentamente muore
      chi si ritiene un’unità finita,
      una goccia fluttuante
      trascinata dalle maree oceaniche del Tempo;
      chi non si dà indirizzi, pronto a cambiare indirizzo.
      Chi non ha due cuori, uno per sopportare, uno per sanguinare.

      Lentamente muore
      chi, conscio di dover morire,
      rinuncia, in vita, alla “Vita”
      sperando in una vita futura che, per certo,
      non potrà avere se non saprà arricchire
      l’immateriale “Libro della Storia”
      con una sua storia piccola, tutta strettamente personale!

      Lentamente muore
      chi corre disperatamente dietro una irraggiungibile felicità
      e non percepisce che la “Felicità”
      si identifica con il corso stesso della propria “Esistenza”,
      con la “Fatica” continua che la permea,
      generando “Amore” nelle cose visibili.
      Composta mercoledì 1 maggio 2013
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        Scritta da: Roxane Lemondrop
        in Poesie (Poesie personali)
        Ci sono stati più tramonti tristi
        Che albe con sole.
        Certi sentimenti si sono cuciti alle nuvole; Molti pensieri si sono sciolti con la luce del giorno.
        La malinconia è diventata ossessione.
        Il buio si nasconde tutt'ora tra un sorriso e mezzo vuoto. Quindi un sorriso (buio) mezzo vuoto.
        Che forza tagliente.
        Sguardo rassicurante.
        Un poeta che dipinge in un incubo.
        Mai visto? Porgete attenzione, è pericoloso.
        Istinti finti con rulli di tamburo.
        Un poeta non uccide, viene ucciso.
        Frase con indelebile.
        Da parole.
        Composta mercoledì 9 ottobre 2013
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          Scritta da: Sabina Patruno
          in Poesie (Poesie personali)

          Il cuore batte

          Il mio cuore batte
          il fuoco irrompe in esso
          lo sento vivo, pieno di te.
          Sei riuscito ad aprire la porticina che io avevo ormai chiuso.
          Sei entrato in punta di piedi, piano piano e sei arrivato alla porta.
          Con la tua sincerità hai aperto il cassetto e trovato le chiavi,
          hai aperto lo scrigno...
          lo scrigno dove noi esseri umani lasciamo - conserviamo
          il sentimento più ambito: amore vero e puro.
          Amore vero e puro perennemente cercato
          ma solo a pochi eletti concesso.
          Si... solo a pochi eletti concesso,
          perché
          solo chi ha il dono della sincerità è concesso amare.
          L'amore è dare
          l'amore è ricevere
          l'amore non chiede
          l'amore vive
          si... l'amore vive,
          di due anime a lungo cercate ed infine trovate
          ti voglio bene.
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            Scritta da: Marco Mei
            in Poesie (Poesie personali)
            Il mio cuore non ha angoli in cui celarsi.
            Ciò che lo attraversa scorre via, sentimenti
            come sedimenti si perdono da un filtro
            insignificanti.
            Al suo centro, nel punto profondo
            in cui solo può spezzarsi
            rimangono sassi
            pesanti
            e una speranza di ricchezza infinita:
            muovo il setaccio scorgendo
            il luccichio di una pepita.
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie personali)

              I Respiri del Mare

              Anima cucita al vento
              vela il nome mio,
              giorni e notti
              come remi
              per osare oltre
              le correnti.
              Tempesta
              o bonaccia
              nembi
              e gabbiani
              terre oramai perdute.
              Offro la mia rotta
              al mare,
              ai materni respiri
              di acque misericordiose,
              dal silenzio fedele
              del vecchio porto
              verso il feroce richiamo
              d'Anfitrite.
              Composta sabato 12 ottobre 2013
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                Scritta da: Stefano R.
                in Poesie (Poesie personali)
                E ritrovarsi tutto ad un tratto indietro nel tempo,
                a rivivere pezzi di una vita dimenticata,
                di un passato obliato nei meandri della tua mente;
                ma l'incertezza ti coglie: non ricordi più
                i tuoi errori, le tue vittorie, le loro cause e conseguenze.
                E allora non ti rimane altro che lanciare nuovamente il dado
                che, ti piaccia o no, è padrone del tuo destino.
                Composta domenica 6 ottobre 2013
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