Poesie personali


Scritta da: Rosa Coddura
in Poesie (Poesie personali)

Libertà?

Sta in una goccia
prima di morire al suolo
dentro il suo volo
prima che dica
"ora muoio"

Sta nel vento
quando esco
nel fresco
anche se tremo
non lo vedo
non lo temo
non lo fermo
non ci riesco
nel vortice di carta
le mani in su
e non in tasca
fischiettare tenendo
il naso all'insù
e non coprirsi gli occhi
per un raggio di sole
per non sentir alcune dolore.

sta nella mia voce
quando canta
e nessun silenzio
le manca
nessuno giudice
la può mettere in croce.

Ma a volte...
Chi voglio prendere in giro?

Mi chiedo perché vivo
Solo di un respiro
se poi come sott'acqua lo reprimo
e ciò che voglio
non l'esprimo,
mi chiedo perché metto le cuffie
se voglio il volume
e non un debole barlume
voglio la musica che scorre come un fiume
non mi interessa dell'inquilino infastidito
voglio essere libera all'infinito
non c'è volontà in un solo grido
nessuno per i miei sogni fa il tifo
non sono libera nemmeno quando scrivo
quando delle regole della poesia
non mi privo
quando il verso
dagli altri non può essere diverso
quando la lunghezza
è schiava della pazienza

Sono libera?
Non sono una goccia
che si lascia andare
non sono canto
che si lascia ascoltare
e tace per la paura di stonare
forse sono una pozzanghera da evitare
che un distratto passante
può calpestare.
ma che poi il sole
potrà prosciugare.

Dov'è la libertà
quando mi sento impossibilitata
quando evado di casa
ma vago come una matta
o stanza per stanza
a mente distratta
confusa
perché ogni porta
le sembra chiusa?
Composta martedì 24 settembre 2013
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    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    Paesaggio a colori

    Or
    che t'ho
    un po' conosciuta

    Resto qui nel mio solo
    rinchiuso tra mille
    pensieri

    A domandarmi chi sono
    Un uomo abbagliato dal sole, un libro
    aperto e richiuso, una nota stonata distorta

    Un volto, da sguardo
    rimosso

    Fra ombre in fila d'attesa, un film in lingua
    straniera, un diverso colore
    d'un cielo

    Un rumore stranito d'un
    mare

    O solo un ribelle scontroso, che cerca
    nei giorni uguali, un diverso
    paesaggio a colori

    Ove nuovi orizzonti
    trovare
    Ove l'azzurro
    tuffare.
    Composta mercoledì 25 settembre 2013
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro
      in Poesie (Poesie personali)

      Ricolmo di niente

      Ti avevo tra le braccia,
      ti cingevo la vita.

      Speranza di un crepuscolo,
      tenero e silente,
      di rivedere insieme
      bagliori ricolmi
      delle prime luci del mattino,
      del vagito del nostro bambino.

      Vola, ricordo,
      ai pensieri che dolci
      inviavo,
      a te che amavo.
      Al pensiero che oggi ti stringe
      alle sere che d'oro dipinge
      il tuo sorriso innocente
      per me,
      ricolmo di niente.
      Composta martedì 24 settembre 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Piccola luce

        In un
        settembre ancora
        gentile, un vento dai
        soffi leggeri, par ripudiare il
        passar delle ore

        Il meriggio avvolto dal sole, insegue l'ombra
        allungata dei fiori, in un concetto d'amato
        splendore

        Manca lo spazio ai tanti pensieri, che la mente già colma
        dal ieri, più non riesce a discernere il peso, ne la misura
        o il diverso colore

        Tu che ancora in essi dimori, come una stella rimasta appesa ad un cielo passato dagl'occhi, incollata sui nembi
        del cuore

        Volgi lo sguardo senza parole, ad un silenzio che ride
        da solo, stupito dal tempo passato, ch'ancor
        s'avvolge nei tuoi dolci sapori

        Muto rimembra l'amato sentiero, il tuo
        canto d'allora, colmo d'amore
        e di gioia

        Mentre la notte, divora i colori
        e spegne la piccola luce, che
        hai lasciato accesa
        nel cuore.
        Composta mercoledì 18 settembre 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          Rosso di sera

          Voglio quel vino
          che lascia tracce
          dense
          rosse e viola,
          quello da bere un po' per volta.
          Quel vino
          che allontana dalla vista
          i mali e chi gli ha provocati.
          Io voglio un vino intelligente
          che sappia prendersi cura dei dispiaceri,
          sappia proporsi
          quando vede il mio bisogno
          e farsi indietro
          quando sono pieno.
          E voglio un vino forte
          più del mio nemico forte,
          che mi lasci disteso
          ma felice,
          cacciato a calci in culo
          fuori dall'ultima osteria,
          come se fossi steso
          invece
          stanco per avere lottato
          e vinto
          contro il mio nemico forte.
          Vino
          che faccia arrivare un sonno così peso
          da non fare entrare i mostri dentro il capo,
          che mi faccia risvegliare
          con quel mal di testa
          che ti fa ricordare
          che una testa ce l'hai,
          quando vuole lei,
          quando fa male.
          Io voglio un vino
          fatto di uva buona
          per migliorare una vita
          fatta di mala erba.
          Io voglio un vino
          col veleno dentro.
          Composta martedì 24 settembre 2013
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            Scritta da: A. Cora
            in Poesie (Poesie personali)

            L'enigma

            Quel
            giorno che vidi i
            mei sogni, come aironi
            fuggire

            Dagl'occhi, dalla mente, dal cuore
            perché non c'era lo spazio, dove stendere
            l'ali

            Non piansi perché mi doleva, il vuoto che dentro sentivo
            fu quel trovarmi da solo, permano a l'oscuro
            destino

            Senza saper dove andava, e come fosse
            il sentiero, che mostrava
            discosta e imbiancata
            la cima.
            Composta lunedì 10 novembre 2008
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              Scritta da: Fragolosa67
              in Poesie (Poesie personali)

              Dio

              Non potrai calcare le orme mie
              quando vaghi per lo stesso sentiero.
              L'acqua e il vento han nascosto i miei passi.

              Annusa l'aria fresca del mattino
              quando i fiori si aprono al calore di un raggio di sole.
              Il loro profumo di me racconta.

              La mia voce è il frinire dei grilli che la sera echeggia per la montagna.
              Se mi rimpiangi è perché mi hai trovato in un rosso tramonto.
              Sono il sole che muore e sparisce dietro un monte.

              Addormentati a notte fonda in un caldo abbraccio di Morfeo
              cullato nell'oblio del silenzio, ti parrà di sentire un dolce suono.
              Non son io ma l'eco che nell'infinito spazio tempo, ti culla
              facendoti credere che ancora esisto.

              Lasciati avvolgere dal desiderio di perdermi, di non cercarmi,
              per ritrovarmi all'alba quando il cielo è rosa e il mattino ti incanta.
              Composta lunedì 23 settembre 2013
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                Scritta da: ROBERTO POZZI
                in Poesie (Poesie personali)

                Il forziere degli affetti

                Dinanzi al disadorno cassone
                non oso sussurrare parole,
                sono solo sbigottito
                per la mia titubanza,
                non so cosa riporre
                in questa spoglia cassa
                che dovrebbe ricordare
                all'ignorante viandante
                chi mai io fossi stato
                in questo mondo terreno,
                per chi sanguinava
                il mio insaziabile cuore
                o cosa continuava a cercare
                il mio spirito errante
                in questo etero universo
                svuotato dalle limitazioni
                dello spazio e del tempo.
                L'empatica saggezza
                che mi accompagna da tempo
                non mi aiuta a scegliere
                tra tutte gli oggetti preziosi
                da me collezionati in questi anni,
                anche quel mio inseparabile libro
                da decenni gelosamente custodito,
                improvvisamente ha perso
                tutto il suo intrisico valore.
                La mia intera esistenza
                è stata costernata
                da atroci filosofici dubbi
                sul senso della vita,
                ma in questo forziere,
                tra tanti e inutili averi
                che parlano del mio sé,
                ci metterò solo quelli essenziali
                che rivelano la mia unicità!
                Sicuramente non mancheranno
                la passione per l'amore,
                l'imperfetta scrittura
                e i miei carissimi ricordi
                di tutte le anime gentili
                che ho incrociato
                nel mio tormentato
                viaggio spirituale
                alla ricerca della verità
                che, di fatto,
                conoscevo già!
                La mia unica
                e vera ricchezza
                che non potrà mancare
                in quel sarcofago per l'aldilà
                della mia eterna essenza
                sarà l'affetto umano
                di chi mi ha voluto bene,
                con cui condividerò
                sino alla fine dei miei giorni
                come anima sensibile
                che ha voluto vivere
                con profondo ardore
                una straordinaria vita
                di puro amore!
                Composta domenica 22 settembre 2013
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                  Scritta da: Toby 5
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sera di fine estate

                  Ultima sera d'estate,
                  tramonto annebbiato di una stagione passata,
                  mentre ìl sole declina,
                  e porta con se speranze perdute,
                  ed illusione ormai vane,
                  veggio l'autunno,
                  tristi presagi,
                  pensieri lontani ed il sole ancora declina.
                  Ma io sono qua, ora la luna, ora le stelle,
                  aspettando come un gabbiano,
                  il dolce ritorno di un cuore lontano.
                  Composta domenica 22 settembre 2013
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