Poesie personali


Scritta da: perlanerauno
in Poesie (Poesie personali)

Non ci siamo persi abbastanza

Ma noi non ci siamo persi abbastanza
per aver voglia di cercarci ancora
nel limite sbiadito della sera
e dare agli occhi un fiato di speranza.

Il cielo è senza squarci, senza scorci
d'azzurro nel suo fumido respiro
di grigio opaco mescolato al nero
che scivola tra i fili del pensiero.

Ma non ci siamo persi poi abbastanza
se stare insieme è come per favore
e si rimane soli a percepire
il freddo in cui si spezzano le ore.
Composta martedì 9 aprile 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Il vento della tua freddezza

    Quella fiamma
    focolare dell'anima mia
    l'hai spenta!
    Il vento della tua freddezza,
    è soffiato
    improvvisamente,
    congelando
    le mie emozioni,
    in ricordi
    che svaniscono
    come ombre,
    ombre smascherate
    da luce,
    luce di verità!
    Adesso che vivo
    ibernato in un gelo
    d'inquietudine,
    ove il corpo
    trafitto
    esonda dolore
    ho capito
    a mio danno
    quanto sia doloroso
    l'amore!
    Composta giovedì 11 aprile 2013
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      Scritta da: Mariella Mulas
      in Poesie (Poesie personali)

      Favola

      Favola
      quel tuo divenire
      tenerezza...
      Solleva sipari
      la mente,
      e prepara scenografie
      di gesti, di parole
      e sussurri.
      Recito protagonista
      di un sogno musicante,
      dolce canto
      di sensazioni ammorbidite
      di sguardi.
      Sarà attimo surreale,
      sarà infinito
      tra dita tremanti,
      sarà alba sfolgorante
      o notte di luna amante
      o semplice favola di te,
      narrata per vagheggiare
      come danza la felicità.
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        in Poesie (Poesie personali)

        la fine a colori

        magdalena gioca forte,
        ha perduto tutto quanto,
        si è rivolta agli strozzini.
        Vaga pazza per la strada,
        a chi incontra chiede sempre
        qualche soldo da puntare.
        Vende il corpo per tre soldi,
        per pagarsi la sua voglia,
        per pigiare sui bottoni.
        Ed impreca molto forte
        a ogni fine di partita,
        prende a calci la sua droga
        tutta luci
        tutti suoni.
        Non ha più casa ne amici,
        si è ridotta proprio male.
        Una macchina ha deciso
        la sua vita quanto vale.
        Composta giovedì 11 aprile 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          Ho lasciato il libro sul tavolo

          ecco "li belli scritti"
          parto di notti insonni,
          di giorni a testa china,
          di pennini spezzati
          con rabbia.
          E bicchieri di vino
          e bicchieri di inchiostro.
          Ecco le mie parole
          ferme su carta spessa,
          frutto di riflessioni,
          anche di accanimento
          su una memoria
          corta per non farsi male
          e non farne a me.
          E sento premere alla fronte
          le mie mani stanche,
          mani che reggono la testa,
          stanca anche lei.
          La testa che si scuote,
          come a scrollarsi pesi,
          pesi che lo scrivere
          non può cancellare.
          E vivo quei momenti
          che se la penna
          fosse un coltello
          o una pistola
          tutto sarebbe così semplice.
          E se l'inchiostro fosse
          veleno sicuro
          lo berrei d'un fiato,
          come a volte
          faccio col vino.
          Eccolo
          ciò che ho tenuto
          dentro per tanto tempo.
          Non c'è la prima pagina
          non so se c'è un inizio,
          o forse non ricordo.
          Non c'è l'ultima pagina,
          io non lo scrivo
          "fine".
          Lo faccia qualcun'altro,
          lo faccia chi la sa
          la fine.
          Composta giovedì 11 aprile 2013
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            in Poesie (Poesie personali)

            Nell'ultima fase

            Io sono qui,
            certo dei miei difetti,
            incerto su tutto il resto.
            Io sono qui,
            spostato da una parte,
            per far passare tutti.
            In piedi,
            irrigidito
            un palo in carne ed ossa.
            E sono qui,
            pronto a dire no a chi vuole consigli,
            ma ad ascoltarne si,
            anche se non ne ho bisogno,
            ma non per presunzione
            ma perché non ho niente da insegnare,
            niente da costruire
            e niente da distruggere,
            a questo ci han pensato gli altri.
            Ho solo ancora un po' di tempo da aspettare.
            E nell'attesa non ho niente da fare.
            Composta mercoledì 10 aprile 2013
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