Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Ti accompagno

Io cerco quello che cerchi tu
ma non è per interesse,
è solo per arrivare un attimo prima di te,
e portartelo via.
Ti indico le cose più belle
per farti sorridere gli occhi
ma subito
riportarti alla realtà,
toglierti il piacere
del sognare.
Ti dò buoni consigli
ma mischio le tue carte
perché viva in confusione.
Ti precedo
quando hai fretta,
ti sto davanti
ma vado piano
per farti rallentare,
ti seguo invece
col fuoco in mano
quando cammini stanco
perché voglio che corra,
che non riposi,
voglio che tu cada sfinito.
E mi so nascondere
quando ti guardi intorno
sperso,
per vedere dove sono
per sfuggirmi.
Ti lascio a maledirmi,
puoi farlo mille volte
ma tanto non mi tocca,
sei legato a me
come a una catena
sono la malasorte,
con te fino alla morte.
Composta mercoledì 10 aprile 2013
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    Scritta da: Ciro Orsi
    in Poesie (Poesie personali)

    2 Agosto 1980

    Dal centro di Bologna
    alla stazione ferroviaria
    il taxi è stato da primato,
    credevo di non farcela
    ed eccomi qua
    mancano solo dodici minuti
    alla partenza del mio treno
    e forse faccio in tempo
    anche a prendere un caffè
    in piedi al bar interno.
    All'angolo della stazione
    dove saluto e ringrazio
    il giovane tassista bolognese
    l'orologio sul muro della ferrovia
    ha le lancette ferme
    alle 10,25,
    Il tempo non passa
    per i morti e i feriti
    della strage del 2 agosto dell'80.
    Una mattanza senza senso
    della compagnia di giro
    di fascisti del terrore
    manovali a basso prezzo,
    mandanti nascosti da segreti
    di logge altolocate
    e verità solo cercate
    ma mai svelate per intero.
    Il tempo non passa
    per i morti e i feriti
    della strage del 2 agosto dell'80.
    Il grande salone passeggeri
    era gremito di persone
    presenti nell'attesa
    di trovare ciascuno
    la sua strada
    per un viaggio sognato
    verso un luogo di vacanza
    o solo verso casa lasciata
    per un lavoro lontano
    o per un sogno cercato
    nell'altrove riposto
    in ogni cuore.
    Un viaggio è sempre
    un sogno ad occhi aperti
    e nella sala d'attesa
    si respira l'attesa del sogno.
    Quando il carnefice decide
    pigia un tasto da lontano, click,
    un lampo, un gran boato
    e parte la sequenza del terrore,
    la stazione di Bologna
    ridotta in un cumulo
    di morti, feriti, macerie,
    una nube di polvere
    dall'acre sapore di tritolo.
    85 persone d'ogni età
    spezzoni di famiglie
    passati dal sogno della vita
    alla morte per strage,
    eroi per caso,
    bambini, giovani, anziani,
    uomini e donne
    strappati in un istante
    d'inimmaginabile terrore
    al loro quotidiano vivere.
    Gli occhi dei passeggeri
    scorrono la lista
    dei loro nomi
    sulla stele di marmo
    a ricordo del loro
    sacrificio involontario.
    Altre 200 persone sopravvissero
    con grande strazio
    dei loro corpi martoriati
    da ferite che il tempo
    non sempre guarisce.
    Il treno è in arrivo al binario 3
    mi affretto mescolandomi
    agli altri viaggiatori
    mentre dal fondo della sala
    il sax tenore d'un artista di strada
    diffonde le note inconfondibili
    di Hey Jude.
    Mi ritornano alla mente
    dei versi di quella canzone
    "Hey Jude, non peggiorare le cose:
    prendi una canzone triste e rendila migliore.
    Ricordati di lasciarla nel tuo cuore
    e poi comincia a migliorarla".
    Trentadue anni sono passati
    ancora nessuna verità
    sui segreti coperti
    di mandanti nell'ombra.
    È una canzone triste
    ma da cittadini liberi
    possiamo cominciare a migliorarla,
    lasciamo nei nostri cuori
    il ricordo delle vittime
    e chiediamo per tutte:
    giustizia.
    Composta martedì 9 aprile 2013
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      Scritta da: Cosimo Venezia
      in Poesie (Poesie personali)

      LA SERA

      Dolce stormir d'uccelli
      Mi rifuggo nel mio passato
      Lampioni illuminano la strada
      La vita affannosa sopravvive.

      In mezzo a quel canto di Saffo
      leggevo parole d'amore e di morte
      sofferenza udivo nei suoni artificio;
      la finestra m'offriva spettacolo.

      Le strade della città illuminate:
      dalle torbide vie compiante
      osservano la Torre di Babele
      ingabbiata a sfiorare il cielo.

      E sentendo dolci suoni di cicale,
      stormisco tra questi candidi mari,
      sorvolo cineree praterie distese
      dove giacciono mortali orizzonti.

      Caldo come i brividi nella neve
      Convogliano rivali sensi del dire
      immersi. Nella tacita speranza
      di una oscurità silenziosa

      sfuggendo a presagi di manifesta
      infelicità, si correva

      fermi sulla cima d'un colle
      al di sotto un immenso mare di nebbia.
      Composta giovedì 31 marzo 2011
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        Scritta da: Umberto Romagnolo
        in Poesie (Poesie personali)

        Ricordi sbiaditi

        Dopo tante chiacchiere
        e conversazioni,
        ore e ore a parlare
        delle nostre emozioni,
        non rimane più niente
        tranne qualche ricordo
        che ci allieta il presente
        anche solo un secondo.
        Ma anni passan veloci.
        Il vento porta con se
        fogliame del passato.
        Ricordi d'un tempo
        ormai dimenticato.
        Prima eran presente.
        Ora sono sbiaditi.
        Ora non sono più niente.
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          Scritta da: Luigi Principe
          in Poesie (Poesie personali)

          Sei un granello di sabbia... Strunz!

          Quanto ostile dovrò diventare
          prima che tu ti possa ascoltare.
          La tua logica
          è la tua vergogna
          infierisce sul tuo corpo
          infanga il tuo spirito.
          Costruisci senza armonia
          consumi senza rispetto
          uccidi in nome di palesi bugie
          in nome dell'unico dio che puoi toccare
          l'unico dio che puoi contare.
          Non è per me
          che ti dovresti ascoltare
          il mio tempo è scritto
          posso solo cambiare.
          So che fare
          non ti temo neanche un po'
          sei solo un Uomo.
          Composta lunedì 8 aprile 2013
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            Scritta da: CINELLA MICCIANI
            in Poesie (Poesie personali)

            Arabeschi di vita

            Eri nei miei sogni
            e t'ho trovato.
            Eri nelle speranze
            d'un cuore perso
            nei desideri nascosti
            dell'anima
            e t'ho trovato.
            Sei entrato nel mio cuore
            in punta di piedi
            silenzioso
            quasi impaurito
            poi hai inondato
            di te la mia anima.
            Quest'amore
            mi rimbomba dentro
            m'avvolge
            penetra nelle vene
            scorre nel mio sangue
            è parte di me.
            Ho ritrovato
            il profumo dei baci
            il mistero dell'amore
            la magia della passione.
            Mille arabeschi di vita
            sono tornati realtà.
            Sei tu la mia essenza.
            Sei tu l'infinito
            di questo cuore
            ch'anela solo amore.
            Inebriata di te
            vivo momenti magici
            attimi d'eternità.
            Composta lunedì 8 aprile 2013
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              Scritta da: CINELLA MICCIANI
              in Poesie (Poesie personali)

              Ali spezzate

              Quante volte
              ho volato
              con ali sottili
              di crisalide
              verso orizzonti
              dorati
              spazi infiniti
              inondata di luce
              di musica
              di calore.
              Oggi
              evanescente
              creatura
              ad un cielo
              striato
              d'eterno
              alzo solo
              lo sguardo.
              Le nostre ali
              sono fragili.
              Basta una parola
              uno sguardo
              senza amore
              un alito
              di paura
              e restano
              ali spezzate.
              Composta lunedì 8 aprile 2013
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