Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

l'intento

Vi parlerò d'una speranza antica,
dei cerchi dell'attesa
che mutarono i volti in dura pietra
soffocata dal grigio delle ceneri.

Lacrime nuove scaveranno solchi
ridando luce al rosso della carne.

E le parole mie saranno polline
Trasportato dal vento.

Su tutti Voi, fratelli,
isole solatie
bruciate dall'idea del sopravvivere,
ridarò tempo al Tempo, ed il mio dire
rinsanguerà le vene, rese rami
sfogliati ed essiccati dal bisogno.

Chi presterà il suo ascolto al mio vagare
avrà gocce di vita e tinte nuove
abbelliranno il cesto suo di fiori.
Composta lunedì 24 gennaio 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    IN CHE CI MUTEREMO?

    Dopo una solitudine di vita
    perennemente indotta alla ricerca,
    dopo tanti e più vani tentativi
    di mutarci in perfetti agglomerati
    che sfuggano alla morte,
    in che ci muteremo?
    Quale destino attende
    l'entità che accompagna il nostro corpo?

    Quanti incerti prodotti di un fervore
    esteso dalle nebbie del possibile
    fin oltre le barriere del fantastico,
    proteso alla ricerca
    di spazi inconsistenti,
    di tempi senza tempo,
    hanno tentato darci una risposta?
    Giace la mente stanca e si abbandona!
    Curare la meccanica complessa
    d'una motrice in viaggio
    a poco vale
    se si trascura e perde il passeggero.

    Troppo spesso ignoriamo le risposte
    Che ci ha dato la Vita.
    Noi mutiamo in "Memoria".

    Per tanti, una memoria senza storia;
    per pochi, una memoria in un'immagine
    stampata in qualche libro; per alcuni
    in una forma estratta dalla pietra
    o colata nel bronzo che ricordi
    fattezze senza senso, che hanno un senso
    se conosci una storia.

    Ogni uomo ha una storia prima ancora
    che si affacci alla Vita e mentre vive
    aggiunge storia a storia,
    nuove esperienze e nuovi tentativi
    trasformati in memoria.

    Qualche memoria si trasforma in mito.
    In mito da imitare o contrastare.
    Un mito che si cala in ogni essere,
    diventa carne viva e ci divora.

    Non ci attende nessuna mutazione!
    Come continuità d'orme visibili
    della coscienza cosmica
    orientata all'incontro con se stessa
    siamo soltanto briciole di Storia,
    nicchie di Conoscenza,
    occhi d'un Universo
    che non avendo occhi,
    che non avendo specchio,
    vuole veder se stesso!
    Veicoli di insiemi di memorie
    in lotta con l'oblio
    che si accompagna al nero della notte,
    nel Diluvio del Tempo.

    Eppure, sì! Per certo
    dando valore e forza alla memoria,
    riducendo l'abisso che separa
    "Noi" dalla "Perfezione",
    ricorrendo al collante dell'Amore
    c'è consentito trasformarci e... giungere!
    Composta lunedì 31 dicembre 2007
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      Scritta da: margherita1
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      Il pianto delle donne

      Eri così bella
      con quelle onde tra i capelli
      che sapevano di mare,
      e quello sguardo morbido
      che accarezzava il cielo
      sembrava posarsi lieve su ogni cosa.
      Odoravi di torte e di bucato
      e il mio chiamarti mamma
      abbracciava tutto il creato intero.
      Eppure non ti dissi mai di quel giorno
      quando nascosta a coprirti il volto
      udii il tuo pianto.
      Era leggero come il lamento
      di un animale ferito,
      soffocato tra le pieghe del grembiule,
      piangevi... oh Dio... ricordo sai come piangevi,
      come solo le donne sanno fare,
      in silenzio... senza clamore.
      E il mio cuore di bimba batteva impazzito
      confuso e sgomento.
      Non ti dissi mai di quel giorno
      né mai ti chiesi il perché,
      per amore ti lasciai portare con te
      quel ricordo.
      Ma sai Madre ci sono giorni
      che non si dimenticano
      che segnano una tappa nella vita,
      per me fu quel pianto che se
      tornassi indietro un istante solo,
      asciugerei coi baci che solo una bimba
      sa donare.
      Composta sabato 13 aprile 2013
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        Scritta da: margherita1
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        PRIMAVERA

        Ho visto un fiore stamattina
        un accesso di colore
        sgomitava tra le zolle,
        faceva capolino
        con timido imbarazzo.
        Solo ed unico accenno di Primavera
        tra la pioggia dei campi.
        Un petalo sporgeva con fatica
        d'un color indeciso
        tra le braccia di due tenere foglie
        incredulo d'esser nato a sua insaputa.
        Sembrava non sapere cosa fare
        ma un pallido raggio di sole
        si sporse tra le nubi
        sdraiandosi lì accanto.
        Piccoli semi ancora addormentati
        sbadigliarono stupiti
        e presto piccole primule
        radunandosi a macchia
        intonarono il canto della vita.

        Franca Mercadante.
        Composta sabato 13 aprile 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          Città

          Come seme interrato
          nell'orto del domani,
          la mia speranza nasce nella notte,
          aumenta nella quiete del silenzio,
          e gigantesca all'alba si dilata
          nei vividi colori
          della luce del sole.

          Di giorno poi
          la furia delle macchine,
          coi suoi clamori inutili,
          con le sue ombre e le sue lotte accese,
          mi sgretola e m'uccide.

          Ma la sera, al ritorno,
          l'occhio mio inaridito
          si bagna nei colori del tramonto,
          e una stilla d'amore
          riaccende nuovamente nel mio pozzo
          il ciclico processo
          della resurrezione.
          Composta martedì 31 agosto 1976
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            in Poesie (Poesie personali)

            Anima e Corpo

            Certo che t'amo!
            T'amo!
            E t'amo
            più della stessa notte che m'oblia,
            più del grande lago,
            più della bianca Luna che veleggia,
            più delle candide
            roride cascate d'acque cristalline,
            più dei pendii nel verde,
            più dei monti, del Mare, della Terra,
            dei misteri del Sole e dell'Abisso,
            oltre l'Umano, oltre l'Infinito!

            E a te vicino, colto dall'amplesso,
            s'estende e inturgidisce il corpo mio
            e, con esso, all'unìsono, pervasa
            dai tuoi effluvi odorosi,
            vibra l'anima mia siccome corda
            sottile d'arpa delicata al vento,
            e mentre cedo al vortice, disseta,
            inondando la culla della Vita,
            il seme della Vita, il nostro amore.
            Composta domenica 30 novembre 194
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il viaggio

              Lunghi cipressi altissimi nel cielo
              mi dissero di te.

              Su strade interminabili, riarse
              dalla foga del sole,
              bagnate in burle d'acque di miraggi,
              macinate con la furia del vento
              tra pareti di morte,
              con la mia mente in lunghi soliloqui
              ho discusso di te.

              Curve in agguato
              in brividi di ruote
              stridenti sull'asfalto
              con gemiti acutissimi hanno urlato
              il mio amore per te.

              Ero solo,
              solissimo,
              ansimante,
              gonfi gli occhi di lacrime al pensiero
              che t'avrei rincontrata.
              Ma quando giunsi dopo mille rischi
              non trovai che il tuo corpo,
              e per crudele burla del destino
              il tuo corpo
              era stanco.
              Composta domenica 31 luglio 1955
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