Poesie personali


Scritta da: Rosa Coddura
in Poesie (Poesie personali)

Solo un errore

Errore, un taglio
e cancelli,
errore di disattenzione,
eccesso d'emozione,
errore,
tante parole
che le orecchie
sono colpevoli
di ascoltare,
errore,
volto corroso
da sguardi
che lo vedono imputato
nel terrore di essere
mal giudicato.
Solo un errore
che cammina
peste s'insinua
mentre la sua testa
è già china
nel suo dolore
per essere solo
un'errore da eliminare,
ma continua.
Errore
di tante volte
quando nessuno
apre le sue porte,
troppo impegnati
ad apprezzare
sempre solo stesso
gusto
ad insistere
sul soggettivo
giusto,
e non serve
nemmeno usare
un correttore,
nel forzato bianco
resti solo un errore.
Composta lunedì 22 aprile 2013
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    Scritta da: Rosa Coddura
    in Poesie (Poesie personali)

    Tutta la vita davanti

    Ascolto le storie delle persone,
    nelle parole il suono della volontà,
    dentro me sento solo confusione.
    Ipotesi della mia dura realtà?

    Seguo l'evolversi di altre speranze.
    Tutta la vita davanti l'occasione
    ad altri concede le sue pietanze,
    me, brodo di lacrime da copione.

    Quanto sono lontana, felicità?
    Vita mia, donami soddisfazione,
    orientami per la via dell'opportunità.

    Domani non è sazio di speranze,
    carriera aspira alla benedizione,
    non pretende chissà quali abbondanze.
    Composta mercoledì 20 marzo 2013
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      Scritta da: Rosa Coddura
      in Poesie (Poesie personali)

      Il viaggio

      Riempi le valigie,
      ti lasci dietro
      certe giornate grigie,
      mandi tutto al quel paese,
      ne hai già pagato
      le soffocanti spese,
      non c'è più tempo
      per le arrese,
      inizia il viaggio delle riprese
      di chi non arriva nemmeno
      a fine mese,
      di chi è stanco
      delle attese,
      prendere un bel treno
      o andare sull'aereo
      e stare fuori
      un anno intero
      e sentirsi già ripagati
      arrivare,
      disfare le valigie
      è accendere la miccia
      per l'esplosione
      di una nuova vita.
      Composta lunedì 8 aprile 2013
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        Scritta da: Rosa Coddura
        in Poesie (Poesie personali)

        Il canto delle sirene

        Lei dallo scoglio ti seduce,
        il suo canto da lei ti conduce,
        è così bella con i capelli
        sfiorati dal vento,
        e tu lì che pensi
        "Tra un po' io svengo".

        Ogni pensiero
        a lei si riduce,
        sembra che il suo canto
        allevia ogni dolore,
        sa trovare
        convincenti parole,
        sa ingannare
        usando ogni mezzo
        per ammiccare,
        ti canta la canzone
        lasciata a metà
        dagli altri,
        con tessuto scarso,
        gli strappi del tuo
        cuore ricuce,
        le ha rimarginate
        solo per il tempo
        che ti ha avuto.

        Il suo sguardo
        è ammiccante,
        ogni sua movenza
        provocante,
        tu inizi a spogliarla
        con gli occhi
        si accendono i fuochi,
        ma alla fine dei giochi,
        indossi i vestiti sporchi.

        Non ricordi il suo nome
        ti sei lasciato ammaliare
        alla ricerca di calore,
        la risposta è stata la sua pelle
        il suo finto affetto.
        Ti chiedi chi ti ama davvero
        per ogni tuo difetto?
        Forse a chi davvero tengo. "

        S'alza il vento,
        provocando l'ira delle onde,
        ma nessuno riparo
        da loro ti nasconde.
        Composta lunedì 8 aprile 2013
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          Scritta da: Rosa Coddura
          in Poesie (Poesie personali)

          Sala d'aspetto

          Sono ferma
          in attesa di conferme,
          ho qui con me
          il menù delle richieste,
          mi dicono di stare
          calma e seduta
          ma questo consiglio
          non mi aiuta,
          mi alzo continuamente
          e nervosamente
          quasi scavo un solco,
          girandoci intorno.

          Aspetto non è
          mai il mio turno,
          arriva sempre qualcuno
          che passa prima,
          io arresa non
          arrivo mai in cima,
          dentro me cambia
          anche il clima,
          c'è intanto chi perde
          la pazienza,
          chi impone la sua presenza
          e ogni pretesa
          ed io in un angolo
          che mando
          tutto al diavolo.

          Sala d'aspetto
          ho strappato
          da tempo il
          mio biglietto,
          non costringetemi
          in quell'angolo stretto,
          voglio solo rispetto
          per ogni desiderio
          che ho espresso
          ed ogni lacrima
          che ho perso.
          Composta sabato 6 aprile 2013
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            in Poesie (Poesie personali)

            Una lucida confusione

            C'è in palio un premio
            all'ennesimo concorso con le parole scritte in piccolo.
            È una lente d'ingrandimento
            per leggere le parole in piccolo,
            o in alternativa
            un corso per imparare a leggere le parole in piccolo.
            Mentre aspetti i risultati
            ti arriva in tavola
            una nuova foto
            con due attori e un tradimento,
            ricco dessert di un misero pasto di fatti banali.
            Ma intanto è questo,
            fino alle storie di stasera.
            Menù più ricco,
            c'è il calciatore con l'attrice,
            il cantante predicante,
            c'è chi presenta chi si è presentato
            per raccontare la sua leggenda,
            quello che si è convinto d'essere.
            E già conosci la colazione di domani
            fatta da chi discute davanti alla legge
            che si è spostata dai tribunali
            e si è dispersa in mille canali
            fra creme
            saponi
            e dolci biscotti,
            cibo per cani
            e marche di lusso per ragazzotti
            che ridono forte con i denti bianchi,
            e succhi di frutta
            che si parano davanti.
            Ma intanto ci chiede attenzione
            una pagina a caso.
            Ci vuol far sapere
            che c'è stato un morto,
            qualcuno malato
            di un male africano
            contratto durante i suoi sogni notturni
            fatti di viaggi lontani.
            Così impara
            a non sognare italiano.
            E intanto la mano
            di chi fa quel mestiere
            ha già reso libero un posto
            sul pallottoliere.
            Ha già spostato
            quell'"uno" al settore "nessuno".
            Ma adesso guardiamo
            nella pagina apposta
            se c'è o no la notizia
            che da tanto aspettiamo.
            L'invenzione annunciata,
            la più attesa di tutte.
            I programmi tivù
            iniettati per via endovenosa,
            tutti in libera vendita
            anche senza ricetta.
            Il parlamento è in fermento,
            c'è chi già urla allo scandalo,
            all'ennesimo scandalo.
            Il conflitto d'interessi
            dell'immortale potente
            ha sconfitto di nuovo
            il conflitto di disinteresse
            dell'eterno perdente.
            Ma già un nuovo partito
            si propone a chi ancora ha il porto di scheda
            ed esercita a pieno il diritto di voto,
            cioè sperare a vuoto.
            La promessa è allettante
            anche se originale
            ed un po' stravagante.
            Hanno già assicurato
            che il domani migliore,
            è il domani passato,
            qui nessuno ha capito.
            ma in cambio del voto
            sono pronti a pagare.
            Ed già in molti han capito
            ciò che devono fare.
            Composta domenica 21 aprile 2013
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              Scritta da: Ciro Orsi
              in Poesie (Poesie personali)

              Senza fissa dimora

              Siede sulla panchina al sole
              lo sguardo fisso nel vuoto
              nei suoi poveri stracci
              aspetta che si faccia sera
              per andare a ruspare
              nei bidoni dei rifiuti
              come cane randagio
              invisibile ai passanti frettolosi.
              Dorme arrotolato nei cartoni
              tra le colonne e gli archi
              delle gallerie del centro
              tra il guano dei piccioni
              e il fetore immondo
              delle latrine a cielo aperto.
              Si aggira fra di noi
              come un fantasma trasparente
              visto e non visto
              senza identità
              un'illusione di realtà
              che scorre via
              senza lasciare segni
              della sua labile esistenza.
              Se lo sfiori un istante
              e lo guardi negli occhi
              potrai scorgere forse
              un riflesso divino
              della pietà che credevi
              perduta.
              Composta domenica 21 aprile 2013
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                in Poesie (Poesie personali)

                Amate caramelle

                L'amore è come una caramella:
                si cerca sempre la più bella
                colorata e appariscente,
                per trovarla ci vuole un "niente".
                Si scarta con attenzione
                per poi farne un sol boccone:
                ah, che aroma prelibato
                che solletica il palato...
                Oh che dolcissimo sapore,
                ci fa sciogliere anche il cuore.
                Questa è una lieve e rara essenza,
                di cui non si può mai stare senza,
                ma è un'arte far durare
                questo gusto celestiale,
                e quando il dolce è finito
                ti ritrovi rimbambito.
                Triste vita senza amore:
                ne risente anche il cuore!
                E allor, con attenzione,
                si ricerca l'attrazione
                per la giusta caramella
                che sia buona, dolce, e forse bella.
                Composta domenica 21 aprile 2013
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